Nec possum tecum vivere, nec sine te.Jace, Isabelle e Simon stavano aspettando Magnus in piazza dell'Angelo, osservando i feriti che continuavano ad essere trasportati all'ospedale di Idris. Isabelle, appoggiata a un muro, non faceva che battere i piedi per l'impazienza, mentre Simon, poco lontano, la guardava come se non avesse saputo se sarebbe stato meglio tentare di calmarla o rimanere in silenzio. Jace era seduto qualche metro più in là, anche lui con la schiena al muro e lo sguardo fisso di fronte a sé.
«Com'è possibile che non l'abbiamo visto?» chiese infine affranto il ragazzo, più a se stesso che agli altri due.
«Magari non c'era davvero, Jace. Forse ha preferito rimanere nascosto mandando il suo esercito.» mormorò Isabelle senza guardarlo.
«No. Sono certo che ci fosse. Era come se... lo sentissi. Forse è rimasto qualcosa della connessione che avevamo, non so. Lui c'era.»
«Forse è stato un bene, dopotutto lui è forte e noi non eravamo molti,» intervenne Simon. «E poi, c'era anche Jocelyn alla battaglia...»
«E con questo?»
«Voglio dire che non sappiamo come avrebbe potuto reagire rivedendolo, dopotutto-»
«Avrebbe cercato di ucciderlo, come tutti noi,» lo interruppe Jace acidamente.
«Ma è pur sempre sua madre!»
«Credi che un genitore non possa uccidere il proprio figlio?» Il tono di Jace si era fatto gelido. Non aspettò una risposta e continuò:«Beh, ti sbagli. Te lo dico per esperienza personale.»
Il nome di Valentine risuonò fra di loro senza che nessuno lo pronunciasse, e il silenzio calò nuovamente.
Pochi minuti dopo, Magnus Bane svoltò l'angolo, individuò i ragazzi all'altro lato della piazza e si diresse velocemente verso di loro.
«Cos'è, il circolo dei depressi?» esordì quando li ebbe raggiunti.
«Come sta Alec?» chiese Isabelle raddrizzandosi.
«Sta ancora dormendo, mi hanno detto di dirvi che le sue condizioni si sono stabilizzate e che voi familiari potrete fargli nuovamente visita stasera,» disse lo stregone rivolgendosi alla ragazza e a Jace. «E c'è un'altra notizia importante che devo darvi.»
«Buona o cattiva?» chiese Simon.
«Mh, diciamo entrambe. Ho appena ricevuto un messaggio di fuoco da Malcom Fade, il mio amico stregone di Los Angeles. Pare che in uno dei suoi libri abbia trovato delle informazioni sulla presunta amnesia di Clary, che potrebbe essere stata provocata da Lilith stessa con una specie di incantesimo, o una pozione, non è ben chiaro, in grado di cancellare i ricordi di una persona che si vogliono eliminare e di modificare gli altri a proprio piacimento. Malcom ha scoperto che esiste una formula capace di annullarne gli effetti.»
«Allora basterà usare la formula e far tornare Clary quella di prima!» esclamò Simon entusiasta.
«Ed ecco la cattiva notizia: gli unici ad averla sono gli appartenenti al Popolo Fatato, e in particolare la loro regina. Quindi dovremo andare-»
«Alla Corte Seelie, il luogo anche detto 'dove vanno gli Shadowhunters quando non sanno più a che santo rivolgersi'?» fece Simon, scocciato. La prospettiva di tornare tra quelle creature maligne e infide non lo attirava affatto.
«Proprio così. Purtroppo non c'è altro modo,» concluse Magnus.
«Partiamo subito allora!» disse infervorato Jace.
«Ti ricordo che, nonostante la mia voglia di andarci sia pari a zero, stasera ho la cena con i rappresentanti dei Nascosti. Potreste avere bisogno di me alla Corte, perciò andremo domani, non credo che per un giorno in più cambi qualcosa.»
Jace stava già per ribattere, ma Isabelle lo anticipò appoggiando lo Stregone.
«Magnus ha ragione, Jace, più siamo e meglio è. E poi potresti approfittare della cena di stasera per iniziare a parlarne con Meliorn, no, Magnus?»
«Sì, direi che è una buona idea.» Lo Stregone ignorò completamente lo sguardo accigliato di Jace, che comunque rimase in silenzio, e continuò. «Va bene, allora ci vediamo qui domani alle 10 per andare alla Corte Seelie, fatevi trovare pronti e con tutte le rune al loro posto. Ora devo andare a prepararmi, a domani,» si congedò, e dopo un veloce cenno di saluto da parte dei tre ragazzi ripartì.
Gli altri si diressero lentamente verso le proprie abitazioni, pronti a mangiare e andare a dormire per quella che di certo sarebbe stata una giornata pesante.
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Shadowhunters - Don't you remember?
RomanceClary non sapeva cosa fare. Era il ragazzo che disegnava da giorni, certo, ma non poteva dire di conoscerlo di persona. Non lo conosceva, e Jonathan le aveva insegnato a non fidarsi di nessuno. «Mi spiace, ma io non ti conosco» «Che cosa? No, Clary...