1. Blake

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«Immagino sia davvero fondamentale per te questo romanzo, vero Blake?», annuisco alla domanda del signor Sperlinger.

«Perché, vedi... Ho notato che è una storia ben scritta e i personaggi hanno molto spessore, come se fossero delle persone a te vicine»

«Più di quanto sembri», interviene Marcus dandomi una spintarella.

Per un attimo mi concentro sullo studio del signor Sperlinger. È una stanza molto grande e ammetto che la carta da parati color beige rende il tutto rilassante.

Smetto di pensare a quanto sia stata accurata la scelta dei colori delle pareti di questa stanza, e torno a concentrarmi sulle domande del signor Sperlinger.

«Ed è proprio questo che ha reso il libro molto credibile. Ho pensato di basarmi soltanto su esperienze che ho vissuto in prima persona e sulle mie paure, dando più informazioni possibili sul protagonista e sul suo stato psicologico. Volevo che il lettore imparasse a conoscerlo bene, come un suo amico intimo e al contempo conoscere anche me», ammetto. Sono davvero contento delle cose che stanno uscendo fuori da questo discorso. «Sono davvero contento di aver trovato un autore come te, Blake. E ti dirò che cercavo qualcuno che avesse una storia tutta nuova da portare, senza i soliti stereotipi o cose che ormai abbiamo già sentito in tutti i modi possibili e immaginabili. E vorrei sapere anche un'altra cosa, dato che ti ho chiesto di portare il tuo braccio destro per una ragione», dice indicando Marcus, che non ha ancora capito che ci fa qui.

«Avete in programma di scrivere un libro assieme, non è vero?»

«Abbiamo già cominciato e siamo davvero felici di quello che sta uscendo», risponde Marcus.

«Mi farebbe davvero piacere una volta lanciato il romanzo di Blake sul mercato, pensare anche al vostro futuro progetto insieme», replica sicuro di sé.

***

Per oggi abbiamo finito. È stato un semplice incontro per conoscerci meglio e già basta a farmi sentire realizzato.

«Blake è stato fantastico!», esclama in preda all'emozione. Sono davvero felice di poter condividere con Marcus un'esperienza del genere, che considero ormai da tempo il mio braccio destro.

«Il signor Sperlinger ha detto che ha intenzione di leggere anche il mio manoscritto. Ricordi quel libro che mi aveva aiutato in parte a scrivere mio cugino? Ha praticamente dato un'occasione anche a me», fa una pausa e poi aggiunge «te ne sono davvero grato, amico mio», mi dà una pacca sulla spalla.

Apro il cellulare e leggo i messaggi da parte del gruppo. Dicono di vederci a Pioneer Square. Come hanno fatto ad essere arrivati fin lì? Marcus ed io saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il posto che ci hanno detto.

Appena arriviamo vediamo Tyler parlare con una ragazza, che non avevo mai visto prima d'ora.

È di qualche centimetro più alta di me ed è quasi impossibile non notare i suoi occhi color ambra e la forma particolare del suo naso. Immagino sia un'amica di Tyler.

«Ciao ragazzi, lei è una mia amica. Tatiana»

La ragazza, che sembra avere un nome, si avvicina nella mia direzione e mi stringe la mano con tanta forza.

«Piacere, Blake», rispondo stringendole la mano più forte di quanto ha fatto lei.

«Sei di Seattle?», domanda, dicendo la sua prima parola.

«No, in realtà sono di Leavenworth, sono qui per un colloquio»

«Però... abbiamo un imprenditore qui. Chi sono le tue icone di riferimento? Jeff Bezos o Steve Jobs?», pensa che voglia fondare un grande marchio e conquistare il mondo?

«In realtà scrivo e stavo facendo un colloquio assieme a un mio amico», rispondo, indicando Marcus.

«Credimi, ma non avrei mai immaginato che fossi uno scrittore. Ti faccio i miei complimenti, pure io sto scrivendo una storia. Parla di un caso in cui sono state coinvolte delle prostitute a Medellin», dopo esserci scambiati due parole, andiamo da tutto il gruppo e io e Marcus veniamo tartassati di domande circa il nostro incontro con il signor Sperlinger.

Ad un certo punto Dan assume un'espressione seria e ho il presentimento che quello che mi sta per dire non sarà niente di buono. Mi fa segno di voltarmi e mi ritrovo dietro due persone che non mi aspettavo di vedere.

«Ciao Blake, hai da fare? Dovremmo parlare se hai dieci minuti», dice Jacob, posando un braccio sulla spalla di Chloe.

The Closeness 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora