27. Tatiana

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13 Luglio 2021

Si è fatto quasi buio, anche se non potevo posticipare una cosa del genere. Un'altra volta. Devo affrontare la situazione, sennò passerò per una povera codarda. Forse se Jim si è spinto così tanto, in parte sarà stata colpa mia. A volte penso a loro come alla stessa persona. Dopo l'altro ieri posso dire di averli trattati allo stesso modo, o meglio dopo che io e Dan ci siamo baciati. Ora mi sento una merda più di prima.

L'autobus si ferma qualche traversa prima, così percorro il resto della strada fino a casa di Dan a piedi. Ho più tempo per riflettere sulle mie scelte. Ripeto nella mia testa il discorso che dovrò fargli ancora una volta in modo da non incepparmi o impappinarmi come faccio al mio solito. "Dan ci siamo spinti un po' troppo oltre..." potrei cominciare da lì. "Se vi siete spinti un po' troppo oltre è anche colpa tua" mi dice una vocina nella mia testa. Mi sento già colpevole abbastanza, ma sono ancora in tempo per sistemare le cose. Sempre se non ha già capito tutto, ma ne dubito.

Busso alla porta e mi apre Dan, in canottiera e pantaloncini. Sapeva che sarei venuta e non si è neanche preparato. Senza neanche salutarmi, mi trascina dentro casa sua. Comincia a baciarmi, prendendomi il volto con entrambe le mani, basta questo a farmi capire che è veramente innamorato. Lo vedo da come mi bacia, da come la sua lingua si sta muovendo con la mia. Sono arrivata troppo tardi. Comincia a sbottonarmi la camicia, infilando una mano dentro il reggiseno.

Devo fermarmi! Devo fermarmi! Prima che sia troppo tardi. Prima di rovinare tutto. «Dan ti prego fermo» mugolo. Lui mi ignora e continua a strusciarsi su di me. «Dan fermo per favore» lo avverto una seconda volta, spostandomi da lui. Sembra confuso, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato, quando non è così. «Ho sbagliato qualcosa?» mi domanda confuso. Dan mi farò perdonare te lo giuro!

Gli poso una mano sulla spalla e me la allontana. «No Dan, sei un bel ragazzo, sul serio» dico mentre mi attorciglio una ciocca di capelli attorno al dito per il nervosismo. «Vuoi andartene?» chiede con una voce così fredda da mettermi paura. Non posso farlo!

Dan si alza dal divano e prende una scatolina da un cassetto. Mi aveva regalato una collana. Una collana di ametista, una delle pietre che mi affascinano di più. L'ametista ha un significato davvero particolare, è un simbolo delle scelte ponderate, che richiedono cura e dedizione. Tutto quello che mi manca in questo momento. Cura e dedizione. Mi scende una lacrima di dolore e sto cominciando a sentirmi in trappola per la prima volta dopo tanto tempo. In trappola da Dan. In trappola dai suoi sentimenti e da quello che prova per me.

Resta in silenzio per qualche secondo mentre mi guarda piangere come una bambina. «Tatiana mi spieghi che sta succedendo?», sono stata zitta anche troppo. Prendo la collana in mano e me la porto al petto. «Dan è fantastica. Anche tu lo sei, anche se credo di non essere abbastanza per te. Non ti merito, siamo così diversi e un ragazzo buono come te, non merita di stare con una come me», credo di aver capovolto l'intera situazione. Dan adesso non penserà che lo voglio lasciare, non ora. «Taty, sei tutto quello che desidero in questo momento» risponde mentre si rimette la canottiera. «Possiamo anche non fare niente se vuoi, l'importante è che tu non scappi via da me. Voglio che resti con me, te lo chiedo per favore» Blake mi ucciderà quando scoprirà che ho illuso Dan ancora di più. È come se facessi un passo avanti e poi altri tre indietro, senza mai prendere una decisione.

The Closeness 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora