The Closeness 2

24. Tatiana

Mentre Blake e gli altri stanno apparecchiando, li lascio soli per un attimo e mi scompaio nel salone. «Dan... mi spieghi che cosa hai postato?» sibilo per cercare di non farmi sentire dal resto del gruppo. «Una nostra foto. Non capisco quale sia il problema» risponde impassibile. La sua innocenza quasi mi diverte. Non può far pensare a tutti che stiamo assieme, proprio in questo momento.

Resta in silenzio per qualche secondo. «Jim cazzo... Jim» dico a bassa voce, ma non abbastanza da non farmi sentire. «Che c'entra Jim con noi?», come glielo spiego?

Emetto un gemito forte, come se fossi in trappola. «Dan! Noi non stiamo insieme. Ho una relazione tossica alle spalle e non voglio pressioni, né da te né da Jim!», mi sono appena fatta scappare una cosa che non dovevo dire. Anche Jim ci prova con me e allo stesso tempo anche Dan. Non voglio ferire nessuno dei due, ho solo bisogno di una pausa dalle relazioni.

«Ah... capisco» dice dopo aver sentito i miei rimproveri. Subito dopo riaggancia e rimetto il telefono in tasca. Cerco la maniglia a tastoni e la apro per poi ritornare in cucina.

«Che è successo là dentro?» domanda Blake preoccupato. Sento la gola asciutta, come piena di terra. «Dan ha rimosso la storia, o meglio... credo che lo farà», non sembra convinto della risposta. «Che c'entra Jim?», probabilmente mi avrà sentito fare il suo nome. So di aver illuso un po' troppo entrambi, ma ora come ora, non so proprio come uscire da questa situazione confusionaria e abbastanza difficile. Sicuramente, ferirei uno dei due con una mia risposta.

«Gli ho solo detto che non voglio pressioni da nessuno dei due, né da Dan né da Jim» confesso. Apro il telefono e vedo un nuovo messaggio: è Jim. "Menomale che ti serviva una pausa... sei ancora sicura che tra e Dan non ci sia niente?"

Lo ignoro e metto il telefono in modalità aereo. Pranziamo con dei panini che abbiamo ordinato a domicilio, invece il nonno di Blake è a pranzo da un amico. «Stasera mangiamo fuori oppure a casa?» domanda Marcus mentre dà un morso al suo panino. «Per me andrebbe anche bene mangiare fuori, a un paio di chilometri da qui c'è un posto dove si mangia bene e fanno tutto quello che volete» risponde Blake.

Credo che aver silenziato il telefono sia stata la scelta migliore che potessi fare, alla fine ho i miei amici qua di fronte a me: ho Blake con cui vado abbastanza d'accordo, Tyler che sto imparando a conoscere meglio e Maggie con cui sto diventando amica, nonostante siamo molto diverse. Marcus invece, è come se non fossi riuscita a inquadrarlo. Non riesco a capire se sia una persona simpatica oppure un ragazzo che se la tira e che sorride a ogni cosa che dice per fare bella figura. Con il tempo capirò.

«Hai degli amici qua in giro?» chiedo dopo essermi schiarita la voce. Riflette un attimo. «In realtà conosco solo una persona, che potrebbe presentarci un po' di gente, sono quasi tutti di Leavenworth se non sbaglio.» Diamo tutti una mano a sparecchiare e andiamo di sopra a riposarci un po' fino alle cinque, per poi andare a mare.

Non riesco a prendere sonno, perciò mi sdraio e leggo un libro che ho comprato l'altro giorno. Si tratta di un thriller di Patricia Highsmith che si intitola Acque Profonde. Sia Blake che Kara l'hanno letto e ne parlano abbastanza bene. D'altronde lo stile di Patricia Highsmith mi ha sempre affascinato. I romanzi carichi di suspense, con colpi di scena ben strutturati, le ambientazioni della seconda metà del Novecento, mi fanno impazzire.

«Non è successo nient'altro con Dan?» mi interroga Blake mentre siamo distesi sul bagnasciuga. «Abbiamo passato parecchio tempo assieme negli ultimi giorni, però al momento non so se voglio avere un'altra relazione. Però in quella foto sembrava che fossimo fidanzati e non volevo che la gente pensasse altri» decido di confidarmi con lui. Finiamo di parlare e raggiungiamo gli altri in acqua.

Dopo un lungo bagno e una partita a beach volley, torniamo a casa per lavarci e prepararci per la sera.