7. Dan

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«Giù! Giù!» gridano gli invitati in coro al fine di incoraggiare Chloe a finire la bottiglia. Mi chiedo come siano arrivati a fare scommesse di questo genere. E ad essere sinceri mi chiedo anche che ci sia di divertente. Mi correggo. Non c'è niente di

divertente, è solo il gusto di vedere qualcuno che prova a fare qualcosa che non tutti avrebbero il coraggio di fare. Mentre penso, una ragazza si avvicina a me. Credo sia quell'amica di Tyler che era con noi stamattina. Che razza di vestito indossa?

Non che mi interessi, però mi sorprende che sia di marca. Dire che questo abbigliamento è poco consono sembra quasi un eufemismo.

«Scusa», mi permetto di chiederle, «dove hai preso quel vestito altrettanto scadente?», si vede che ho bevuto un po' più del solito. Forse non dovrei giudicare gli altri quando io non sono da meno. Tatiana si volta piuttosto irritata e ferita dal mio

commento, e sembra quasi che voglia sentire altro.

«Prego?»

«Non per offenderti ma quel vestito è da puttana», mi mordo la lingua per quello che ho appena detto. Potrei averla ferita, ma quando bevo è come se perdessi il controllo.

«Prima di tutto non so chi ti credi di essere per giudicarmi per come mi vesto. Cioè guardati, io sarò pure vestita in modo poco consono, ma almeno io non mi vesto da figlia di papà», dopo averlo detto si massaggia la tempia a mo' di presa in giro e riprende a parlare, «aspetta, tu sei il figlio di papà! Avanti perché non mi racconti la storia della tua vita. Dove hai passato il Natale, a Saint Tropez? E guarda quell'orologio», scatta beffarda, indicando il mio orologio di Daniel Wellington.

«Fammi indovinare, te l'ha comprato papino, vero? Oppure viene dal negozio di mammina?»

«Ah ora capisco perché sei così giù. Non sai come fare senza la mamma. Scommetto che non ti riesce niente senza il suo aiuto. Che peccato», fa finta di strofinarsi gli occhi.
«Non è vero Daniel?», come sa il mio nome? Deve averglielo detto Blake. Tralasciando questo dettagli, non mi sono mai sentito così umiliato in vita mia e Tatiana ci sta riuscendo anche bene. «Smettila! Ho detto stai zitta», le ordino.

«Che c'è, ho indovinato tutto? Questo vestito sarà pure da puttana, ma so che non vedi l'ora di strapparmelo di dosso», ribatte in modo lusinghiero.

È davvero bella, ma sono fidanzato. Chissà come reagirebbe April davanti a uno scenario del genere? È una ragazza molto gelosa, siccome sono il suo primo ragazzo serio. Però se Tatiana mi odia, è colpa mia, perché non riesco a tenere la bocca chiusa.

«Comunque scusami, non volevo», cerco di smorzare. «Oh no, mi scuso io per non essermi vestita in modo idoneo alla vostra boutique di moda», ribatte cercando di fare spirito.

Subito dopo, mi allontano e vado a cercare April, che

probabilmente sarà con Maggie e Meredith a fare foto.

The Closeness 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora