11. Blake

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16 giugno 2021

«Quindi ascolti anche tu i Crystal Castles?», domando a Tatiana mentre sta scegliendo dei capi da provare.

«Ammetto di non ascoltare quel genere di musica così spesso, però non sono male. Li ho scoperti una volta facendo zapping tra i canali della radio», ho scelto di passare il pomeriggio al centro commerciale con Tatiana al posto di stare chiuso in casa a girarmi i pollici, dato che mi sembrava la scelta migliore.

Almeno c'è l'aria condizionata, sennò a quest'ora avrei sudato Mentre porta il vestito alla cassa, ci viene incontro Dan e Tatiana assume un'espressione di ribrezzo. Il suo sorriso svanisce.

«Ciao Blake, non mi avevi detto che venivi qui», mi saluta stringendomi la mano. Io e Dan parliamo quasi tutti i giorni, perciò gli sembra strano che non lo abbia neanche avvertito.

«Ciao Tatiana, non hai imparato a cambiare modo di vestire?»

«E tu non hai imparato a tenere la bocca chiusa, Daniel»,

Tatiana lo zittisce in una maniera impressionante.

«Manco mia madre mi chiama così» ridacchia, «comunque scherzavo. Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace»

«Quindi per te sono favolosa?», replica in modo sarcastico. Lo scambio di battute di Dan e Tatiana è paragonabile a quello di una sitcom. Dan cerca di offenderla, invece lei ha sempre la risposta pronta per farlo stare in silenzio. «Che fai da queste parti?», domando.

«Cercavo una camicia da mettere per una cena di lavoro di mio padre».

«Mammina non te ne ha comprate abbastanza?», aggiunge Tatiana ridacchiando.

«Okay, adesso smettila», dice infastidito.

Tatiana si allontana e si dirige verso la cassa, pronta a tirare fuori i soldi e pagare.

«Pago io», si intromette Dan mostrando la carta di credito. La situazione sta degenerando. Perché sta pagando il vestito a Tatiana se fino a prima si punzecchiavano?

«Un nuovo inizio. Scusami per l'altra sera da Mark.

Ripartiamo da zero, ci stai?», Tatiana lo scruta attentamente per qualche secondo per poi rispondergli: «ci sto».

Uno dei due dovrà raccontarmi per bene l'intera situazione, perché fino a prima non sapevo neanche che si conoscessero.

«Da quanto state assieme tu e Maggie?», chiede Tatiana cercando di cambiare argomento, «Non ho avuto l'occasione di parlare con lei alla festa. Però lasciatelo dire amico, è una gran figa, fossi in te me la terrei stretta», rido al commento di Tatiana, anche se forse ha ragione, dovrei sentirmi fortunato.

Sento che Maggie sta tirando fuori il meglio di me perché quando sono con lei, mi sento una brava persona. E amo sentirmi in quel modo.

Si fanno le sette, così Tatiana ed io usciamo dal centro commerciale e ci salutiamo alla fermata dell'autobus su cui dovrà salire per tornare a casa. Farei meglio a muovermi, perché alle otto devo essere a casa di Maggie per una cena con la sua famiglia, la seconda da quando stiamo assieme.

Credo che sua madre mi adori, non dimenticherò mai quella volta in cui si è praticamente complimentata con mia madre per aver messo al mondo un ragazzo così splendido come me.

The Closeness 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora