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Mike: Sembrate dei bambini, ma non smettete mai di litigare?- ci rimprovera suo padre che ha appena fatto il suo ingresso dal portone principale.
Charlotte: Vaffanculo JJ, mi hai rovinato la vita. Mi hai fottutamente rovinato la vita, sei il peggiore di tutti i miei sbagli, non meriti nulla!- dico incazzata, andando a passo svelto e deciso nella mia stanza.
JJ: Davvero pensi questo?- mi ferma per un braccio, stringendolo facendomi male.

Nel suo sguardo c'è tristezza, forse l'ho ferito, forse ho esagerato..

Charlotte: Si.-
JJ: Ho fatto così tanti sforzi per te e tu... tu nemmeno lo noti. Sai una cosa? Va a farti fottere.- mi sorpassa sbattendo contro la mia spalla.

Prendo un piatto dove all'interno metto alcuni tacos che porto in camera mia, non mi va di pranzare con Mike e mia madre, sarebbe troppo imbarazzante e inizierebbero a fare domande scomodo alle quali non mi sento di rispondere adesso.

Ripenso alla scena di prima.. alle parole che JJ mi ha urlato contro.. che vuol dire che ha fatto grandi sforzi per me? Che avrà mai potuto fare di così
grande per me quel coglione? Non tiene nemmeno a se stesso, figuriamoci se può mai tenere a me, la sorellastra che gli ha rovinato la vita.

Sono una merda, come ho potuto dire tali orribili cose a colui che mi ha salvata nel periodo in cui soffrivo di più.
Eccoli che arrivano, gli stupidi senza di colpa.
Sono io quella senza cuore?
Magari le sue intenzioni con Madison sono del tutto pure e... e magari sono una stronza e non me lo perdonerò mai.
Tra un pensiero e l'altro, mi addormento.

-
Mi sveglia mia madre per cenare.

Cora: Tesoro la cena è pronta!-
Urla dall'altra parte della porta.
Charlotte: Non ho fame- rispondo secca.
Cora: Charli, non fare come al solito tuo che quando sei nervosa non mangi.-
Charlotte: Mamma, vai via. Per favore.-

Silenzio, sento solo il ticchettio delle sue scarpe che si fa sempre più lontano.
Meglio, adesso che sono sola, posso darmi al disegno.

Prendo la matita poggiandola sul foglio. Nulla, niente ispirazione oggi, ho la testa altrove.

Mentre mi perdo a osservare la vastità del cielo che incombe dall'enorme finestra di camera mia, penso a quali vestiti indossare.
Alla fine opto per una gonna con le frange rosa e una maglietta a maniche corte del medesimo colore
Lascio i capelli ondulati, percorrere tutta la mia schiena. Liberi e sciolti.
Metto un filo di ombretto rosato che si vede a malapena, e uno strato di mascara.
Qualche spruzzatina del pink sugar e sono pronta.
Afferro un foglio dove scrivo a penna tutto ciò che devo comprare.

Facendo più piano possibile, scendo le scale che portano da camera mia al salotto che successivamente conduce alla cucina.
Faccio il più lentamente possibile ma vengo vista da JJ.
Cavolo, proprio lui no eh!
Il mondo ce l'ha con me.

JJ: Perché cammini alla velocità di una lumaca?- Aggrotta un sopracciglio, sospetto.
Charlotte: Non sono fatti tuoi, fammi passare.-
Provo a sorpassarlo ma vengo bloccata dal suo possente braccio.
Charlotte: JJ, lasciami in pace- alzo gli occhi al cielo sbuffando.
JJ: Non finché non mi dici dove stai andando.-
Fa una faccia da sbruffone, lo odio.
Charlotte: A comprare alcuni colori, una tavolozza e delle tele. Hai bisogno di altre informazioni, tipo il mio codice fiscale?-
Gli sposto il braccio, afferro una borsa qualsiasi e sgattaiolo via dalla porta.

Arrivo nella cartoleria che sta di fronte alla mia libreria del cuore, ed entro munita di soldi e lista.
Afferro uno ad uno le cose che mi servono, portandole al carrello e successivamente in cassa.

Commesso X: 50€, grazie.
Dice, smanettando qualcosa alla cassa.
Subito alza lo sguardo su di me e rimane impalato a fissarmi per un bel po'.
Bleah, penso disgustata.
L'uomo che mi si presenta davanti, se devo tirare a indovinare, avrà un'età compresa tra i 30 e i 40.
Che ribrezzo.

Charlotte: Ecco a lei. Può darmi anche una busta gentilmente?-
Annuisce e me la porge, con all'interno un fogliettino ambiguo.
Lo aprirò a casa, dico tra me e me.
Nel frattempo poso il mio bottino nella busta che mi è appena stata data e faccio la strada di ritorno.

Mi fermo in una libreria che non avevo mai notato prima, sarà sicuramente una nuova apertura.
Faccio un passo per entrare e subito le mie narici vengono investite da un intenso odore di libri nuovi misto ad incenso di gelsomino.
È piccola come libreria, ma è interamente rivestita di libri, ed è talmente tanto confortevole che ricorda tantissimo una casetta sul bosco.
Il pavimento è fatto di un parquet scuro e il soffitto di una tonalità bianco sporco.
Ci sono 10 scaffali, ognuno con delle categorie di libri diverse. Mi perdo ad ammirarli tutti.

In un piccolo angolo ci sono dei quotidiani, biografie e libri ricondizionati e di poco successo che chiedono disperatamente una seconda chance.
Mi avvicino a quel reparto ed prelevo delicatamente un libro di psicologia che mi incuriosisce parecchio. Sono anche sicura di averlo visto da qualche parte in casa ma non ricordo proprio dove...
Leggo il prezzo soprastante alla copertina, €6.50, molto economico direi.
Controllo velocemente il portafoglio e mi accorgo di avere €7.00 di resto, mi bastano per comprarlo.

Mi avvicino alla casa per pagare, mentre mi guardo intorno, rimanendo sempre più  affascinata dall'arredamento e dala cura dei dettagli.
Al posto del poggia monete c'era un libro oramai vecchio, quasi essiccato e immobile.
È così pieno d'arte questo posto, mi ci potrei perdere, nonostante la sua umile grandezza.

Mi avvicino al cassiere. Un ragazzo alto, moro e con occhi verdi paragonabili a due smeraldi luccicanti. I ricci cadono perfettamente davanti al viso, creando una sorta di magnetismo nel suo sguardo.
Ha qualche tatuaggio sparso qua e là e un piercing sul sopracciglio.

Cassiere: Viene €6.50.-Mi fa un sorriso cordiale.

Ha i denti perfettamente allineati e bianchi quasi da potermici specchiare.
È davvero un bel ragazzo.
Divento rossa per il mio stesso pensiero, mentre il ragazzo che ho davanti mi guarda con un'espressione confusa.

Charlotte: Questo posto è magnifico. È tutto il mio mondo, è pieno d'arte, ci sono così tante cose- giro intorno a me stessa per riammirare il luogo.
Una volta finito il giro, gli porgo i soldi.
Cassiere: Davvero? Credevo fosse brutto e noioso come arredamento- abbassa il viso, un po' sconfortato.
Charlotte: No! Al contrario, lo trovo affascinante e il modo in cui hai catalogato tutti libri è impeccabile. Sono sicura che tra qualche settimana questo posto sarà pieno zeppo di amanti della lettura, fidati di me- gli faccio l'occhiolino in modo innocente.
Lui ricambia con una risata tranquilla, che in un certo senso calma anche me.

Asher: Sei tanto gentile... grazie. Abbiamo, aperto ancora da qualche giorno, sei la prima a venire qui. Comunque piacere, sono Asher. Mi sembra giusto presentarsi, anche perché ho come l'impressione che ci rivedremo spesso qui- ridacchia.
Charlotte: Ovvio, passerò ogni settimana per comprare un libro diverso. Svuoterò tutti gli scaffali- ridiamo insieme.

Sembra un ragazzo simpatico, acculturato, intelligente e anche bello. Praticamente un sogno.

Don't you know that you're toxic? | JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora