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Decido di fare un controllo rapido della situazione, da buona maniaca del controllo quale sono.

Charlotte: Che succede?
Mike: JJ ha la luna storta, non ci terrà compagnia stasera-
Charlotte: Oh..ok-

Peccato, avrei voluto davvero che lui fosse partecipe stasera. Quando ho JJ accanto, ogni mia ansia e preoccupazione, scompare. Perché con le sue battute stupide e il suo sorriso, è come se mi facesse passare ogni male. Ma non lo ammetterei mai ad alta voce, e sicuramente il mio orgoglio è anche la causa del nostro rapporto così scosceso.

Mi rintano nella mia stanza per cominciare a prepararmi, tra due ore ci sarà Asher in casa White, o Maybank, se vogliamo nominarla col cognome di Mike.

Inizio facendo una bella e lunga doccia calda, che è proprio ciò di cui ho bisogno adesso.
Avvio una playlist con musica classica d'orchestra, (che solitamente mi infastidisce, ma che adoro, se messa in sottofondo quando ho bisogno di rilassarmi), suonata nella versione piano, il mio strumento preferito subito dopo la chitarra, e mi immergo nella vasca già riempita.
Afferro una bathbomb color verde mare e mi divietò nel guardarla disintegrarsi nell'acqua come una gigantesca bolla effervescente.
Decido di perfezionare il tutto, afferrando i sali da bagno contenuti in una mini brocca di vetro e finalmente mi rilasso.
Chiudo la tendina che c'è davanti e mi godo i raggi di sole che penetrano leggeri dalla finestrina in alto al centro.

Mentre ripenso a tutte le mie scelte, alla mia vita di merda e al mio rapporto con Mike, ogni singolo pensiero mi porta a lui. JJ, uno dei ragazzi più complicati che io abbia mai conosciuto in vita mia. Non riesco mai a prevedere le sue azioni o cosa farà tra un minuto o anche meno. È imprevedibile, orgoglioso e testardo, un po' come me, e forse è anche per questo che adesso siamo a questo punto.

Cora: Charlotte sbrigati, devo darmi una sistemata anch'io eh!-
Sento bussare ripetutamente mia madre, mentre mi urla di uscire immediatamente dal bagno.
Non ho mai un momento di tranquillità in questa dannata casa. Poi si chiede perché le ribadisca spesso e volentieri che ho bisogno dei miei spazi e di una cosa chiamata privacy che evidentemente lei non conosce.
Proprio adesso che avevo deciso di rilassarmi e pensare un po' a me.
Cora: Ti vuoi sbrigare?!-
Charlotte: Si mamma, sto uscendo. Dammi almeno il tempo di vestirmi cazzo-
Cora: Non usare quel tono con me signorina! Ricorda che io ti ho cresc-
E dopodiché, non sento più nulla perché aumento il volume della musica fino a non sentire nient'altro fuorché essa.
Mia madre sa essere una vera rompicoglioni a volte, ma rimarrà sempre il mio più grande punto di riferimento. Aspiro a diventare come lei da grande.
È libertina, indipendente, non si fa mai sottomettere ma sa come ascoltare e consolare quando c'è bisogno. E oltretutto, ha anche completato le scuole, per questo abbiamo il benestare adesso.
Lei lavora nei ristoranti a tempo pieno, quest'anno però per l'estate ha deciso di prendersi le ferie, essendo che tra non molto, aprirà un suo ristorante. Non potrei essere più orgogliosa di lei come in questo momento, perché ce l'ha fatta con le sue forse. Da sola, senza l'aiuto di nessun altro.
Mike invece fa il meccanico come lavoro fisso e il muratore quando ha tempo.
Insomma, non mi posso lamentare certo della mia situazione economica, anzi.
Ogni tanto penso che quando sarò grande, farò tante di quelle donazioni che la gente mi scambierà per Madre Teresa. Davvero, vorrei poter aiutare chiunque nel mondo, se si parla di aiuto economico, essendo l'unica cosa che possiedo. Ma è ancora molto lontana come prospettiva, avendo ancora 16 anni e tanti anni di scuola davanti.
Oltretutto, quando mia madre mi lascerà la sua attività, non so come la gestirò, perché non voglio assolutamente fare il suo lavoro e quindi proseguire gli studi nell'indirizzo che lei ha scelto.
Finisco di asciugarmi nell'accappatoio ed esco, con il corpo e i capelli arrotolati in due tovaglie enormi.
Cora: Finalmente!-
Charlotte: Mi hai rovinato il mood, come sempre.- sbuffo scazzata, tornando nella mia stanza.

Controllo l'orologio e appuro che non ho molto tempo per prepararmi. Sono stata quasi un'ora e mezza in doccia, forse aveva ragione mia madre ad incazzarsi...

Apro le altre dell'armadio sperando di non aver messo in lavatrice l'unico abito che indosserei per una cena in famiglia, ovvero quello a pantaloncini color turchese, che mi risalta gli occhi e che sembra cucito apposta per me.
Con mia grande felicità, lo trovo appeso ad una piccola asticina, lo estraggo dalla gruccia e lo indosso sopra all'intimo abbinato di victoria secret. Non che ce ne sia bisogno, però...
Mi spruzzo addosso l'acqua profumata di Chanel e torno all'angolo trucco.
Opto per qualcosa di leggero.
Un sottilissimo strato di fondotinta,(che solitamente non uso), la matita verde sotto l'occhio e il mascara blu, tutto molto abbinato all'outfit insomma.
Per completare, mi attacco una collana di perle al collo e due pendenti cerchi argentei alle orecchie.

Sono finalmente pronta.

Mi reco al piano inferiore per vedere a che punto fossero gli altri.
Di Mike, nessuna traccia. Sarà sicuramente in stanza a cambiarsi.
Di mia madre invece, sento il leggero profumo alla vaniglia che è solita usare, quindi suppongo sia quasi pronta. Probabilmente ha solo il trucco da sistemare.
Nella cucina intravedo già due volantini, uno di una pizzeria e l'altro di un ristorante messicano.
Mentre in un'altro angolo ci sono uova e bacon già cucinati. Non vorranno mica far mangiare a quel povero ragazzo cose già preparate? Vero?
L'idea mi disgusta e la mia espressione non è di certo delle migliori in questo momento.
Mi avvio verso le uova e il bacon, e con grande rammarico le butto dritte nella spazzatura.

D'un tratto sento rumore dei tacchi, supponendo siano quelli di mia madre mi volto, e la trovo intenta a scendere le scale interne senza fracassarsi i piedi col tacco a spillo 12.
Charlotte: Mamma perché indossi quei trampoli al posto dei piedi? Non stiamo mica andando fuori città-
Cora: Oh si invece. Io e Mike abbiamo prenotato in un ristorante messicano che si trova al confine della città-
Charlotte: E QUANDO PENSAVI DI DIRMELO?
La mia mente va in breakdown.
Avrei dovuto vestirmi meglio, truccarmi di più, mettere i tacchi o quantomeno gli stivaletti, spruzzare qualche goccia in più di profumo...
Cora: Hai ragione, avrei dovuto dirtelo prima ma sta tranquilla, sei comunque uno schianto. Adoro il contrasto tra matita e mascara-
Charlotte: Certo adesso cerchi di addolcirmi facendomi complimenti. Ti conosco ormai-
Lei scoppia a ridere, e controvoglia, rido anch'io di sottecchi, ponendo il mio orgoglio prima di tutto.
Cora: Hai altri dieci minuti di tempo per sistemarti meglio. Vai a mettere delle scarpe più appropriate e qualche goccia del mio profumo, te lo concedo, ma solo per stavolta-
Wow, mia madre che mi concede di usare il suo profumo, questo si che è un evento più unico che raro.

Mi affretto a fare ciò che mi è stato ordinato da mia madre e appena mi richiama, per uscire di casa, sono finalmente soddisfatta di me stessa.

Charlotte:Arrivo!- urlo prima di aprire la porta dell'entrata.
Mi ritrovo faccio a faccia con Ash
Asher: Ciao, sei stupenda- poggia le sue labbra sulle mie, in maniera dolce e gentile, e ovviamente mia madre assiste a tutto e non si ritiene dal fare commenti poco apprezzati, almeno da me.

Charlotte: Okay, adesso possiamo andare? Ti prego- domando esausta dalle affermazioni ridicole di mia madre sulla mia relazione con Ash
Cora: Come sei scontrosa. Adesso andiamo, tranquilla-
Ci sistemiamo nel veicolo di Mike ma ad un tratto Asher ci interrompe, invitandomi ad andare in macchina con lui, e Dio solo sa quanto avrei voluto sbranarlo di baci in quel momento. Avrei fatto di tutto per evitare ulteriori commenti di mia madre rompi cazzo.

Don't you know that you're toxic? | JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora