Il sole irradiava la stanza di Grace. Lei si tirò le coperte fin sopra la testa, voleva dimenticare tutto. Voleva andarsene da quel maledetto posto. Non aveva fame, non sarebbe scesa a colazione. All'improvviso qualcuno bussò alla porta. Era Rosanette."Miss Grace, come state? Sono in pensiero per voi, non siete scesa a colazione stamattina." Disse la giovane.
"Grazie, Rosanette. Mi fa piacere la vostra visita. Mi sento sola, non ho fame e non voglio fare nulla. Porgete le mie scuse anche agli altri ospiti, per favore." Rispose Grace.
"Ma certo, state tranquilla e riposatevi. Spero di rivedervi per cena." Con un sorriso Rosanette uscì.
Grace era più sollevata adesso. Aveva un'amica, lo sentiva. O meglio, aveva riacquistato una vecchia amica.
Nel frattempo, Thomas, appesantito dalla colazione, decise di recarsi in cucina. Mrs. Clark non c'era, quindi aveva via libera. Sul tavolo da lavoro era appoggiato il vassoio con i bicchierini della sera precedente, ci sarà stato anche quello letale fra loro? Apparentemente sì, i bicchieri erano ancora sei. La luce del sole entrava dalla piccola finestra ornata da piante rampicanti e rose selvatiche, Thomas esaminò ogni singolo bicchierino contro luce. Nulla di strano. Poi lo vide, notò quel dettaglio: il cristallo di ognuno era impeccabile, ma quello di un particolare ballon presentava una quasi impercettibile scheggiatura.
Thomas lo annusò, ma Mrs Clark l'aveva già lavato, eppure.... Eppure ne era certo: quel calice specifico conteneva il veleno.
Grace si alzò dal letto. Si sentiva le gambe indolenzite. Le lunghe ciglia erano incrostate di lacrime, le doleva la testa e aveva la gola secca a causa della prolungata disidratazione. Si sciacquò il viso e mise l'abito da lutto portatele da Mrs. Clark. Aggiunse anche un mantello di lana nera col cappuccio, l'inverno in Scozia era veramente pesante. Scese adagio le scale. Entrò nella sala da pranzo. Gli altri ospiti la fissarono.
"Venite, miss Spenlow. Mrs. Clark sta per servire la cena. Vi sentite meglio?" domandò dolcemente Lady Blanche.
"Sto meglio, grazie." Rispose Grace schiarendosi la voce.
Mr. Clark e la moglie entrarono, appoggiando le varie pietanze in tavola.
"Mr e Mrs Clark, restate un secondo qui, per favore." Disse Thomas "Vorrei venire a capo di questa faccenda senza perdere ulteriore tempo. Non possiamo fare finta che non sia successo nulla: in questa dimora è stato commesso un atto ignobile, e il colpevole deve venire a galla. Ci sono molto interrogativi irrisolti e vorrei che si facesse chiarezza. Siamo bloccati in questo castello sperduto, lontani dai nostri cari. L'assassino di Lord Luxor si trova in questa stanza. Prima o poi i nodi verranno al pettine, rammentate queste parole. Mr. Clark, per l'amor del cielo, cosa sta succedendo? Dove si trova il padrone di casa? E' stato lui a convocarci tutti qui!"
"Signore.... Lord McGrey si trova molto lontano da qui. Sta svolgendo affari personali all'estero. Ma, Mr. Day, posso giurarvi di non sapere nula. Non mi impiccio nei fatti del mio padrone." Rispose il maggiordomo.
Thomas si prese la testa fra le mani. Poi osservò Mrs. Clark. Teneva lo sguardo saldamente fissato a terra. I loro occhi si incrociarono. Mr. Day sussultò. Lo sguardo di quella donna conteneva fiamme, non si erano mai visiti occhi più azzurri di quelli. Ma Thomas non si fece intimorire e disse:" Mrs. Clark, sarò franco con voi. Siete sospettata.... Avete distribuito ad ognuno di noi i bicchieri. Inoltre, sembra che l'assassino fosse intenzionato ad uccidere Miss Spenlow, dato che in origine il ballon avvelenato era il suo."
STAI LEGGENDO
Il segreto dei McGrey
Mystery / Thriller1865. Sei persone ricevono un invito per un ballo in maschera da parte del misterioso Lord McGrey. Tutti gli ospiti si dovranno recare in un castello che si trova su una piccola isola scozzese circondata dal mare perennemente in tempesta. Fra delitt...