XIII.

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Grace si riprese velocemente, ricominciò a mangiare senza stare male e si ristabilì completamente. Marzo era alle porte.

Era una giornata tranquilla, la temperatura si era fatta leggermente più mite ma il mare era ancora mosso. Tutti andarono a letto presto, tranne Mr e Mrs Clark, che restarono seduti nel salone.

"Oh James, sono così felice che miss Grace stia meglio. Sembra una ragazza d'oro. Nonostante stesse così male, non mancava mai di ringraziarmi per ogni cosa facessi. Si lamentava tantissimo, avresti dovuto sentirla." Disse Nancy.

Mr Clark la fissava penetrante negli occhi.

"Quindi non l'hai fatto." Disse semplicemente.

Nancy si ricordò dell'ampolla di veleno, ora sul fondo del mare. "Non potevo... mi dispiace. Non ne avevo proprio la forza. Lei era così dolce, così cara. Il cuore mi diceva di lanciare quella boccetta il più lontano possibile, e anche la mente era d'accordo. Potevo finire seriamente nei guai. Non voglio saperne più nulla di questa storia. Ho chiuso."

Suo marito si alzò in piedi. Mrs Clark sentì i suoi passi sulle scale, diretti in camera da letto. Nancy non rimpiangeva affatto di aver salvato Grace. Era l'unica che la ringraziava, l'unica che avesse mai provato gratitudine per ciò che faceva. L'unica a parte Thomas, davvero un bravissimo giovanotto. Sempre gentile, discreto e veloce.

La cameriera andò in cucina, si preparò un the caldo ed uscì dal castello. Si mise in piedi sulla scogliera, osservando le onde che insudiciavano la roccia calcarea con la loro schiuma sporca. Erano così scure e torbide da distinguersi perfettamente col cielo notturno, si poteva percepire la loro presenza solo dallo sciabordio. Nancy rifletteva, era così assorta da non accorgersi di qualcuno alle sue spalle.

Si voltò di scatto e vide Lady McGrey. Strabuzzò gli occhi. La lady non disse una parola. La spinse. Fu una lotta molto breve.

Mrs Clark si aggrappò al suo collo, stringendo con forza, ma fu tutto inutile: precipitò dalla scogliera e il suo corpo si incagliò fra le rocce appuntite. Fu una morte lenta e dolorosa per Nancy.

Intanto Lady McGrey la osservava. Aveva salvato la vita a Mrs Clark in passato, si disse, chi diceva ora che non avrebbe potuto togliergliela?

                       


La mattina seguente, i cinque ospiti si radunarono per la colazione. Grace aveva riacquistato un bel colorito roseo, la sua pelle di pesca vellutata risplendeva grazie alla luce del sole che filtrava dalla finestra. St. Cleeve era molto infreddolito nonostante il cappotto a collo alto che indossava. Anche Rosanette e Blanche portavano una sciarpa molto morbida. Thomas si meravigliò di essere l'unico a non sentire freddo.

Passò circa mezz'ora, ma la colazione non arrivava. Thom suonò il campanello, ma né Nancy né il marito si fecero vivi.

"Meglio andare a controllare. Venite con me, conte." I due ispezionarono ogni stanza del castello, senza però trovare alcuna traccia dei coniugi.

"Sono scomparsi." Annunciò solenne Thomas.

                        


La sera, dopo cena, Thomas e St. Cleeve stettero seduti davanti al camino, mentre le signore erano già andare a coricarsi.

"Penso che Mrs Clark sia la colpevole, Mr Day. Ha cercato di uccidere Grace durante la malattia, il fato però l'ha ostacolata e adesso lei e suo marito sono fuggiti per non essere scoperti. Combacia tutto." Disse Charles.

"Non lo so. La vostra ipotesi non mi convince. Grace era così debole, credo proprio che se avesse bevuto un solo goccio di veleno sarebbe morta all'istante." Rispose Thom.

"E' stata la Provvidenza." Disse il conte.

"Queste sono sol sciocchezze, conte. Sono un po' stanco, se permettete mi ritiro. Credo proprio che domani proseguirò le ricerche." Thomas si alzò ed uscì.

St. Cleeve beveva dal suo bicchiere di brandy, sorridendo a un'immagine che vedeva solo lui.

Il segreto dei McGreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora