"Non dirlo a nessuno"

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Hanamichi se ne stava con gli occhi spalancati nel buio della notte, rigirandosi nel letto senza riuscire a trovare la giusta tranquillità per potersi concedere un buon sonno ristoratore. Continuava a pensare a quello che era accaduto solo qualche ora prima, non riuscendo a darsi pace per quella terribile figuraccia fatta proprio con la sua dolce Haruko. 

La ragazza comprensiva e corretta come sempre, in risposta, dopo un primo momento di sgomento e perplessità, aveva accantonato l'accaduto passandovi oltre, fingendo che non fosse successo nulla. Niente parole, un dialogo di confronto o anche semplicemente un sorriso confortante, solo il silenzio degli scogli ed il sottofondo delle onde che vi si infrangevano contro.

Tutta quella tranquillità non aveva fatto altro che rendere l'animo del ragazzo ancora più scosso ed in subbuglio.

Dove aveva sbagliato?

Fino a quel momento il pomeriggio era stato impeccabile, da vero primo appuntamento da manuale. Quando il ragazzo aveva raggiunto Haruko, accaldato per la corsa e per la temperatura molto alta per essere solo alla fine di aprile, lei lo aveva accolto tutta emozionata con un sorriso innamorato. 

Bellissima ed impeccabile fasciata da un vestitino chiaro non troppo corto né volgare. 

Hanamichi l'aveva guardata con un moto di tenerezza infinita soffermando lo sguardo su quell'acconciatura improvvisata mal riuscita ma elaborata con tanto amore, sentimento rivolto solo a lui per fargli capire quanto ella fosse felice di stargli accanto e potersi agghindare per deliziare ulteriormente i suoi sensi. Dopo essersi scusato di averla fatta attendere ed averla riempita di complimenti per il suo look, sottolineando quanto lui, indossando solo quegli stracci di tutti i giorni sfigurasse troppo in sua compagnia, il ragazzo le aveva dunque proposto di rinfrescarsi con una bibita o un gelato seduti ad uno dei tanti tavolini del chioschetto in riva alla spiaggia.

Haruko era arrossita per il complimento rivoltole appena si erano salutati con un casto bacio a fior di labbra.

"Come sei bella Harukina mia. La più bella di tutta la spiaggia anzi no, di tutto il Giappone" le aveva detto il rosso arrossendo vistosamente per la timidezza. La giovane si era coperta il volto, celando un certo imbarazzo, non essendo abituata a simili lusinghe per poi rispondere "Oh, sei troppo gentile Hanamichi, questo straccetto? È il primo che ho tirato fuori dall'armadio."La delusione della ragazza, celata a regola d'arte, era sopraggiunta poco dopo notando che il suo fidanzato, per quell'occasione così speciale, indossasse i pantaloncini di una tutta sportiva che gli aveva visto addosso già diverse volte ed una maglietta monocromo semplice e comoda. 

Certo che Hanamichi avrebbe potuto sforzarsi un po' di più, magari osando con una di quelle camicie a maniche corte dai colori sgargianti, tenuta aperta al terzo o quarto bottone. Dopotutto il suo ragazzo era un atleta con un fisico asciutto e ben allenato, perché mai celare tanta bellezza agli occhi invidiosi delle altre donne?

Successivamente, i due giovani si erano intrattenuti per una buona oretta seduti al tavolo del locale degustando due gelati dalle dimensioni notevoli. Haruko, accaldata ed eccitata, dopo essersi ristorata con quel dolce tanto sognato, aveva proposto al fidanzato di fare due passi in riva al mare per poi aspettarsi di essere condotta, sotto sua sollecitazione, in un luogo più appartato e potersi così godere quel momento di puro amore, con trasporto e lontano dalla vista dei curiosi ospiti della spiaggia.

Raggiunti gli scogli, l'ansia aveva iniziato a farsi largo nelle viscere di Hanamichi. 

Per sedarla, il giovane, aveva introdotto il discorso di quel ricordo d'infanzi, convinto di poter intavolare una piacevole conversazione con la sua ragazza senza dover correre subito a canestro con effusioni, baci e carezze. Ma, com'era giusto che fosse, forse, Haruko lo aveva interrotto subito rivendicando quelle attenzioni tanto studiate sui manualetti per giovani adolescenti in piena crisi ormonale che amava leggere la sera prima di coricarsi.

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