dire che sia stato difficile svegliare i due la mattina dopo sarebbe un eufemismo. timothèe e amelia erano rimasti su quel tetto fino alle quattro del mattino. l'unico motivo per cui finirono a letto era che timothèe si era addormentato sul tetto dopo aver bevuto un po' più di margarita, che avevano trovato nel frigo, di amelia.
li ritrovarono a dormire nel letto in una maniera esilarante: timothèe era steso orizzontalmente sopra amelia, i loro corpi componevano la forma di una croce mentre respiravano pesantemente. le sue lunghe gambe erano appese fuori dal bordo del letto e c'era una chiazza di saliva sulla maglietta di lei che usciva dalla bocca di lui.
la mamma di timothèe scattò alcune foto prima di costringerlo ad alzarsi così che potessero iniziare ad andare verso casa.-
a metà del lungo viaggio per arrivare a casa, la madre di amelia la chiamò dicendole di incontrarsi per colazione all' IHOP un paio di miglia più avanti.
questa volta stava guidando amelia in quanto timothèe era un po' in hangover. il suo corpo alto era raggomitolato nei sedili posteriori, l'unica cosa che lo copriva dall'avere freddo era una delle felpe di amelia, che aveva steso sul suo corpo venti minuti prima.
era il turno di amelia di guardare la strada per una quantità di tempo assurda, ma ciò non le dava fastidio. guidare permetteva al suo cervello di rilassarsi un po'. cosa più importante, le permetteva di ammirare timmy per tutto il tempo. ad appena venti minuti di viaggio, amelia non riuscì a trattenersi dall'appiccicare la propria mano nei suoi capelli e massaggiare le ciocche mentre lui cercava si addormentarsi (dopo essersi lamentato che l'auto stesse traballando troppo verso sinistra e che la terra stesse girando troppo velocemente verso destra) stava parlando ridicolosamente, divertendo Amelia dalla sua condizione di hangover."chi era quello?"
"ma che ca- timothèe?! eri sveglio?"urlò amelia mentre cercava di concentrarsi a non uccidere entrambi loro. durante l'ora precedente la macchina era stata praticamente sempre silenziosa. il volume della musica era al minimo e il respiro di timothèe era l'unica cosa che riempiva l'aria. lei era rimasta sovrappensiero per tutto il tempo.
sembrava che lui avesse trovato il suo stato di agitazione buffo, poiché aveva appoggiato la testa sulla mano e si era messo a guardarla. "i-io be' sì. mi sono svegliato solo dieci minuti fa comunque perciò non preoccuparti. non ho sentito nessuno dei tuoi monologhi o conversazioni con amici immaginari, lia." sogghignò lui."a proposito di monologhi, farai l'audizione per qualche opera teatrale quest'anno, timmy t?" sogghignò lei di rimando.
lui si imbarazzò sentendo 'timmy t' prima di parlare, "non lo so. forse. cioè dovrei. questo è il
nostro ultimo anno, probabilmente me ne pentirò se non lo faccio." timothèe amava recitare, era qualcosa che amelia aveva notato prima ogni volta che organizzavano rappresentazioni tremende in prima o in seconda elementare. timothèe era sempre il più felice sul palco. al primo anno di liceo, aveva deciso di non proporsi per nessun dramma quell'anno perché 'non era figo'. non ha mai rimpianto niente più di questo. le opere quell'anno erano state macbeth e peter pan.dopo ciò, da quel momento timothèe fece l'audizione per ogni opera, e ovviamente, ottenne la parte in tutte, a volte con ruoli principali e altre volte con ruoli minori. anche amelia partecipò una volta, ma solo perché timothèe l'aveva pregata e ri-pregata. era il secondo anno, la sirenetta. timothèe aveva avuto il ruolo del principe eric mentre amelia quello del pesce numero sette. onestamente, le settimane di prove e produzione furono avvilenti. a stento riuscivano a vedersi dato che lei non aveva davvero bisogno di provare, ma lui sì. uscivano molto poco insieme, timothèe si frequentava con gli altri attori mentre amelia si tirava indietro con una scusa stupida. fortunatamente, una volta che il caos finì, ritornarono alle loro solite vite, solo un po' distanti inizialmente.
"quale sarà quest'anno?" chiese lei, rivolgendo i suoi occhi dalla strada al ragazzo.
"penso romeo e giulietta." sbuffò lui. stava immaginando sè stesso come romeo e amelia come giulietta. era abbastanza divertente per lui pensare alla sua lia sul palco con il suo accento.
amelia era appena entrata nel parcheggio dell'IHOP mentre mormorava in risposta. sperava che lui non pensasse di farle fare un'audizione. essere pesce numero sette era stato uno spettacolo sufficiente per lei.
-
la colazione con i loro genitori fu in tutti i sensi dolorosa. amelia e timothèe stavano seduti lì con le facce arrossate mentre i genitori gli chiedevano divertiti il perché avessero trovato delle bottiglie vuote di alcol nella lavastoviglie o perché avessero sentito dei passi sul tetto.
non appena pagarono il conto, i due corsero verso la macchina per sfuggire alla tortura."è stato umiliante." rise timothèe, questa volta nel sedile davanti.
"dio! pensavo davvero che fossimo stati silenziosi là sopra! penso che le smirnoff ti siano arrivate alla testa più velocemente, timmy t." rise lia mettendosi la cintura.
presto, la macchina venne riempita dal suono di 'Second Time' di Bruno Major. amelia cantò sotto il respiro guardando fuori dal finestrino verso la strada infinita. voltò la testa verso il ragazzo accanto a lei. entrambi i loro stomaci percepirono le farfalle. si spinse in avanti per spostare un riccio corto dal suo viso, facendolo sorridere. anche lei sorrise quando capì che lui stava sorridendo di più.
i capelli di lei si trascinavano giù verso la sua guancia, strofinandoci il pollice intorno. la pelle di lui sembrava bollente. sapeva che lui stava arrossendo sotto la sua mano. era partita 'Yes I'm Changing' di Tame Impala. il beat lento allentava l'atmosfera. lui unì la mano con la sua prima di appoggiarla contro le sue labbra, gli occhi di lui ancora sulla strada. lei sorrise mentre poggiava le loro mani unite verso il suo grembo. "è stato un weekend divertente, timothèe."
"sì, lo è stato, huh?" non riuscì a non sorridere pensando a quanto avevano fatto in poco tempo. "non posso credere che ci siamo baciati sotto la pioggia."
"lo so, sei-"
"dio! davvero ho pensato che f- sono così cliché!" la sua faccia si vergognò mentre rideva.
"sì sei piuttosto affascinante. la polmonite E un bacio. wow ho bisogno di calmarmi!" scherzò lia.
"dovrai darmi un pugno la prossima volta che faccio qualcosa del genere, lia."
"uhhh! lo prometti?" lo stuzzicò lei.
lui guardò verso di lei per un secondo prima di riportare i propri occhi sulla strada, ripetendolo un paio di volte.
"che c'è?"
"vorrei non stare guidando."
"perché?"
"voglio baciarti così tanto in questo momento."
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my boy - timothée chalamet [ITA translation]
Fanfictionin cui il loro amore non è proibito dagli altri; semplicemente non vogliono ammetterlo a loro stessi. © All Rights Reserved to timotheeshoe