con quello, la spinse fuori dal cafè e scattò lungo la strada, catturando l'attenzione di molte, molte persone. questi pensavano che fosse adorabile comunque.
"aspetta timmy la mia scarpa è slac- OH!" amelia mentre scivolava e cadeva pesantemente.
timothèe rise ad alta voce prima di alzarla da terra.
"fanculo!" imprecò lei mentre si girava dietro vedendo che tutto il suo sedere era coperto d'acqua. "questo è ciò che ottengo a fidarmi di te, chalamet!" non era così arrabbiata comunque.
"non è colpa mia se non sai stare al passo!" gongolò lui.
"be', non è colpa mia se tu hai le gambe più lunghe del mondo!"
"lia, starai bene! possiamo aspettare in macchina fino a cena!" la rassicurò lui accorgendosi dei pantaloni rovinati. erano ancora sotto la pioggia e lui ammirava il modo in cui le gocce scivolavano lungo il suo viso.
"la pioggia fa schifo." mormorò lei guardando verso il cielo, ad occhi chiusi.
"i tuoi occhiali si stanno bagnando." sussurrò lui, spingendole gli occhiali nei capelli. poi prese il suo viso con entrambe le mani. continuava a spostare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
"è talmente un cliché timothèe. sto per tapparti la bocca." sorrise lei, facendo sì che le guance si strizzassero tra le mani di timothèe, facendolo sorridere per quanto fosse carina.
"shh, stai rovinando il momento." disse lui prima di baciarla lentamente, soffermandocisi.
la baciò due volte prima di passare per scherzo la sua lingua sulla sua guancia.
"ah! disgustoso! fottuto strambo!" amelia rise rumorosamente, asciugandosi la faccia con la manica. guedò verso di lui e sussultò prima di dire "tu sei un mago, timmy," imitando l'iconica battuta di Harry Potter con la voce di hagrid.
timothèe non riuscì a non ridere a quella terribile impressione prima di spingerla verso la macchina.
non aveva realizzato che erano stati sotto la pioggia ormai per un po' e non voleva che nessuno dei due si ammalasse.nella macchina, amelia si spostava scomodamente perché l'acqua aveva reso i suoi jeans fastidiosi. aspettò pazientemente che il riscaldamento dei sedili la riscaldasse mentre mormorava al ritmo di 'Glitter' di Tyler, The Creator.
i due restavano seduti in un silenzio piacevole, guardando i pedoni mentre canticchiavano a bassa voce.
improvvisamente, la testa di timothèe si accoccolò in basso sul grembo di amelia, il suo corpo lungo più di un metro e ottanta che aveva un aspetto ammaliante mentre cercava di mettersi comodo. "gioca con i miei capelli, lia."
"timmy, è tutto bagnato e anche le mie gambe lo sono ancora."
"sei proprio una palla di positività huh?" sbuffò lui mentre faceva un broncio adorabile con le proprie labbra.
amelia non potè obbligarlo. sospirò prima di massaggiare lentamente i suoi capelli, facendolo mormorare di più. lui guardò in alto verso di lei dalla sua posizione. lei arrossì e spinse via la sua testa perché tutto quello a cui riusciva a pensare era la vista del suo doppio mento. lui sorrise e prese la mano che l'aveva spinto via e la passò tra i suoi capelli, facendo sì che lei continuasse e che lui potesse tornare a guardarla.
la sua mente brulicava di così tanti pensieri della ragazza che era preoccupato di poter sembrare inquietante. respirò lentamente dal naso girando la testa e chiudendo gli occhi per concentrarsi sul movimento delle sue dita.
alcuni minuti dopo, qualcuno stava ticchettando le dita sul finestrino. era sua madre che era venuta a dirgli che era l'ora di incontrarsi per la cena. il resto del gruppo era rimasto lì ad aspettare già da dieci minuti e lei era uscita fuori a cercare i due ragazzi. probabilmente si erano lasciati trasportare.
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my boy - timothée chalamet [ITA translation]
Fanfictionin cui il loro amore non è proibito dagli altri; semplicemente non vogliono ammetterlo a loro stessi. © All Rights Reserved to timotheeshoe