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Sabato, 17 febbraio, 2018

il resto della settimana era stato uno dei più imbarazzanti della vita di amelia.

era passata dall'odiare a morte saoirse e timothé un giorno, a conversare, in modo imbarazzante, il giorno dopo.
quei giovedì e venerdì al loro tavolo a pranzo c'era molta tensione imbarazzante; sembrava che tutti si fossero appena conosciuti.
per fortuna, era arrivato il fine settimana. e per l'esattezza erano le 11.26. amelia si era appena svegliata e si stava dirigendo verso il soggiorno, ma si fermò di botto quando vide timothée seduto sul divano, che si guardava intorno in attesa.
si voltò per tornare in camera sua, ma accidentalmente andò a sbattere contro il muro, attirando la sua attenzione.
"beh buongiorno, amelia!" disse lui ridendo, avvicinandosi a lei con le braccia aperte.
lei si coprì il viso con una mano mentre con l'altra lo spingeva via: "oddio timothée che ci fai qui? è troppo presto! non mi sono nemmeno lavata i denti faccio schifo!"
lui la seguì in camera sua, dove lei iniziò rapidamente a pettinarsi per avere un aspetto presentabile. lui pensò che fosse adorabile; l'aveva vista così tante volte quando facevano i pigiama party.
tuttavia, le mani di lei annaspavano nella cassettiera per trovare gli occhiali. di solito non sarebbe stata così agitata, ma dato che i loro sentimenti erano allo scoperto non sapeva come comportarsi.
lui guardò il suo corpo, ammirando come le sue gambe sembrassero scoperte dato che lei indossava solo una maglietta larga e dei pantaloncini corti. si guardarono allo specchio mentre lei si sistemava i capelli, ma entrambi distolsero lo sguardo come due ragazzini delle medie che si erano appena annunciati la loro cotta a vicenda.
"perché sei qui?" chiese amelia entrando in bagno per lavarsi i denti, sapendo che lui l'avrebbe seguita. lui si sedette sul water coperto, osservandola per un po' prima di rispondere.

"hai degli impegni oggi?" chiese, battendosi la gamba.
lei fu un po' presa alla sprovvista da questa domanda, ma non voleva che si vedesse. "no... perché?"

"fantastico! ti porto fuori! solo io e te tutto il giorno... a partire da adesso!" sorrise lui, alzandosi dietro di lei per avvolgerla con le braccia. si sorrisero allo specchio. amelia aveva ancora lo spazzolino in bocca, facendolo ridacchiare. colse l'occasione per cogliere i suoi sguardi, visto che da quando lui era arrivato evitava il contatto visivo per paura che lui vedesse la sua faccia mattutina.

lui indossava una camicia nera con cuori rossi dappertutto, il che la fece sorridere ampiamente per quanto era smielato. ma aveva un aspetto dannatamente bello.
"oh davvero, chalamet... dove mi porti allora?" sorrise, uscendo dal bagno dopo essersi pulita la bocca. iniziò a rovistare nell'armadio alla ricerca di qualcosa di perfetto da indossare.

"beh" cominciò lui, avvolgendola ancora una volta con le braccia e facendola voltare. ora erano faccia a faccia. "ti porterò ovunque tu voglia, bella ragazza" le baciò la fronte una volta prima di avvicinare le labbra a pochi centimetri da quelle di lei, dandole la possibilità di riempire lo spazio. lei pensò per un attimo che era troppo presto per concedersi a lui, che avevano litigato da meno di una settimana, che la faceva sentire non amata, ma non riuscì a resistere. voleva riunirle. così si avvicinò. entrambi si rilassarono immediatamente, mostrando quanto fossero stressati. il bacio significava molto e li fece interrogare a lungo. cosa erano ora? non potevano essere solo amici se si baciavano, giusto?
amelia si staccò per prima, baciandogli il naso in punta di piedi prima di tornare nel suo armadio.
timothée lo prese come un invito a sedersi, così si posizionò in fondo al letto, guardandola e scrutando senza pensieri la sua stanza. si sdraiò sul letto, con la mente che correva all'impazzata. sentiva di non aver ancora del tutto rimediato a quello che aveva fatto ad amelia. cominciò a rimproverarsi per questo, finché lei non annunciò che avrebbe finito di prepararsi in bagno.

sapendo che mancava circa un'ora alla sua preparazione, timothée decise di gironzolare per passare il tempo. camminando per la sua stanza, c'erano decine di foto di loro due, che fossero photobooth o polaroid, erano dappertutto. la maggior parte di esse erano attaccate allo specchio del suo comò. tutte variavano dall'essere vecchie di mesi ad alcune di anni fa.

timothée sorrideva senza sapere di sorridere; sentiva lo stomaco rivoltarsi quando riconosceva certe foto. come quella di quando avevano fatto insieme il progetto della fiera della scienza in quinta elementare e avevano perso a causa di amelia che aveva accidentalmente schiacciato il loro mini vulcano mentre correva verso lo showroom. o la foto di loro due con un trucco teatrale pazzesco dopo il primo spettacolo della loro scuola, La Sirenetta.

guardare queste foto faceva sempre commuovere timothée, sapendo che stavano già per andare al college. solo ieri erano rumorosi e inseparabili bambini di quarta elementare.

si morse il labbro, pensando a quanto fosse fortunato a conoscere amelia, soprattutto per così tanto tempo. non c'era nessun'altra persona che avrebbe voluto avere nella sua vita. avrebbe potuto stare con lei per sempre...

prima di rendersene conto, la porta del bagno si aprì e lei uscì. la mascella di timothée cadde a terra alla prima vista di lei.

indossava il vestito che aveva comprato il giorno in cui erano andati in quel negozio dell'usato durante il weekend di vacanza con la famiglia. abbracciava perfettamente le sue curve; sul viso aveva un trucco leggero che accentuava i suoi lineamenti.

come se una calamita lo attirasse, timmy si avvicinò a lei e la toccò. "sei così dannatamente bella, amelia" sussurrò. "oggi ti ho tutta per me. ti metterò in mostra, tesoro"

amelia arrossì e gli accarezzò la guancia. rimasero in quella posizione per un po', guardandosi negli occhi.

dopo qualche minuto di scambio di battute tra loro, Timothee decise di portarla fuori per uno spuntino prima della cena vera e propria, ma naturalmente prima dovette commentare quanto lei fosse attraente.
dopo essersi accomodati in macchina, si guardarono con l'eccitazione negli occhi. sapevano entrambi che quella sarebbe stata proprio una bella giornata...

my boy - timothée chalamet [ITA translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora