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amelia si alzò prima di timothèe la mattina dopo a causa delle ore in più di sonno attraverso tutto il giorno. dopo che lentamente divenne più sveglia e si sedette, realizzò che cosa la circondava: era in un letto matrimoniale sotto delle coperte blu da bambino (sembrava come se tutta quella casa fosse a tema pastello, lei pensò che fosse carina), due comodini bianchi e un armadio bianco che faceva contrasto con i luminosi muri gialli che reggevano le decorazioni a tema spiaggia, due porte bianche, una nel muro all'estrema sinistra verso il bagno collegato e l'altra sul muro di fronte a loro verso il resto della casa.

nello spazio circostante c'era anche timmy. La sua bocca era aperta mentre dormiva; i suoi ricci erano disordinati, coprendogli tutta la faccia. amelia studiò la sua faccia da vicino: il suo naso sottile, labbra piene, ciglia lunghe, sopracciglia folte. sembrava così bello. così in pace.

l'ultima volta che amelia si era svegliata accanto a lui come questa volta era al diciottesimo compleanno di lui, il mese scorso. la serata era principalmente annebbiata perché lei, timmy, e tutti i loro amici avevano bevuto. tanto. lei si ricordava un fatto però:

erano tutti a casa dell'amico più grande di timmy. il suo nome era armie. e la sua casa era bellissima: le luci attaccate a dei fili pendevano dal portico nero fino agli alberi, illuminando il giardino dietro la casa. amelia ricorda di aver menzionato a timothèe che lì era dove avrebbe voluto vivere quando sarebbe diventata più vecchia.

dopo, timmy stava farfugliando parole senza senso mentre appoggiava il suo braccio intorno alle spalle di amelia, "questo èèè il miGLIOR GIORNO DI SEMPREE!" era fuori dalle sue maniere normalmente timide e imbarazzate a cui tutti erano abituati. amelia, anche lei ubriaca, ridacchiava per questo prima di salirci sopra e saltellare con timmy che ancora la stringeva. improvvisamente, le casse rumorose che stavano emettendo la musica dalla veranda nel cortile iniziarono a far risuonare "Prune, You Talk Funny" di Gus Dapperton.

"oooO i-IO AMO QUESTA CANZONE! BALLA CON ME TIMMY!" disse rumorosamente amelia mentre iniziava a saltare in giro e ballare scalciando selvaggiamente con i piedi. timmy scosse la sua testa in un "no" e si lasciò cadere giù sull'erba, guardandola ballare. venne presto accompagnata dalla moglie di armie, elizabeht.

nel mezzo del loro ballo e mentre timmy le guardava, amelia gli mimò "voglio essere lei quando sarò grande!". sfortunatamente, in risposta, timmy vomitò sul prato di fronte a lui prima di asciugarsi la bocca. amelia fece uscire una risata incredibilmente rumorosa prima di correre da lui.

"andiamo timmy, prendiamo un po' d'acqua e andiamo a dormire, sì?" disse consigliandolo nonostante lei stessa si sentiva come se avesse potuto vomitare da un momento all'altro. strinse timmy e camminò verso armie, chiedendogli velocemente dove fosse la camera da letto più vicina prima che lei gli dicesse di godersi il resto della serata per l'amor di timmy e che avrebbe pulito il giorno dopo.

amelia dovette costringere timothèe a rimanere sul letto e bere un bicchiere d'acqua poiché era estremamente suscettibile. lei riuscì ad aiutarlo a togliersi la maglietta ma lui guaì e rise, "amelia! sono VERGINE!" sussurrò forte. lei ridacchiò prima di lasciar perdere e lasciarlo stare in quel modo nel letto. "liaaaaaaaaa, voglio ballARE!" si lamentò lui guardandola spegnere le luci con gli occhi assonnati.

"adesso vuoi?"  era divertita.

"mmmhmmm, sono un grande ballerino, lo sai?" nel buio, lei lo vide scuotersi e fare il verme con le sue braccia lunghe e sciolte.

"oh wow!! sei DAVVERO un gran ballerino! sembra che tu sia un pacchetto completo allora, huh?" continuò lei scherzando mentre saltava sotto le coperte con lui.

lui si intristì all'improvviso, "allora perché nessuno mi ama? ho diciotto anni e sono ancora vergine!"

lei aveva così tante cose da dirgli. voleva dirgli che anche lei era vergine anche se gli aveva mentito l'anno prima dicendo che non lo fosse; aveva mentito senza pensarci due volte, pensando che avrebbe impressionato il ragazzo che non avrebbe mai potuto non essere impressionato da lei (aveva pensato che magari lui l'avrebbe trovata una donna matura e attraente se lei avesse detto di non essere vergine; semplicemente non immaginava che lui già sapesse che lei fosse matura e attraente e un altro milione di cose) si sentì così in colpa per quello. voleva anche dire che lui era più amato di quanto credesse. che meritava il mondo. che sesso non è tutto. che lui è il ragazzo più fantastico del mondo. così tante cose.

decise di non dire queste cose perché lui non lo avrebbe apprezzato o non l'avrebbe ricordato il giorno dopo nello stato di ubriachezza in cui si trovata.

decise, comunque, di baciarlo. sembrava giusto. sembrava come se potesse comunicargli almeno uno dei suoi pensieri che aveva su di lui. lui mormorò nel bacio prima che lei lo tirasse via. lui distese la propria testa sul suo petto e borbottò ancora quando sentì le dita di lei che iniziavano a massaggiare i suoi capelli.

"buon compleanno, timothèe."

my boy - timothée chalamet [ITA translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora