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"hai già aperto i nuovi dischi?" chiese amelia; era seduta sul pavimento della camera di timothèe accanto al suo nuovo giradischi.

gliel'aveva regalato per il suo compleanno il mese prima dato che il suo vecchio lettore era vecchio; saltava un sacco e riproduceva le canzoni ad un ritmo dolorosamente lento.

"non ancora, scusa lia." rispose timothèe dalla sua posizione sul letto dov'era sommerso dai compiti.

"posso?" chiese lei, scartando già l'involucro trasparente del vinile 'Blonde' di Frank Ocean. la canzone 'Nike' iniziò a suonare e timothèe mormorò dal letto.

era lunedì, il quindici gennaio. i due erano appena tornati da scuola e avevano concordato di andare a casa sua. amelia sospirò e si guardò intorno. stava procrastinando per fare i compiti.
dopo aver fissato timothèe per un po' disse "stai cantando o stai parlando da solo?"

"sto parlando con billy, vive sotto il mio letto."

"oh dio timothèe! sei così strano!" rispose lei, ma si alzò lo stesso dal suo posto sul pavimento, buttando un occhio nello spazio sotto al suo letto perché non si sa mai.

"sei così una bambina!" rise lui mentre spostava intorno i propri fogli per farla sedere. lei si lamentò e lasciò cadere la sua testa sul suo grembo. "uhm mi scusi signorina..."

"non voglio fare i compiti! guardiamo star wars!" urlò contro di lui. lui stava arrossendo.

"tu dovresti essere quella intelligente, amelia!" sorrise di rimando, tracciando il contorno delle sue labbra. adesso lei stava arrossendo.

"se guardi star wars con me farò io i tuoi compiti." mise il muso lei afferrando la sua mano e giocando con le sue dita.

"è brutto mentire, lia."

"è brutto torturare la tua migliore amica in tutto il mondo timmy tim."

"sei così fastidiosa!" rise lui.

"sai che quest'angolazione funziona proprio per te. mi stai dando qualche vibes di un Danny DeVito hardcore. davvero eccitante." amelia adesso stava davvero ridendo, aveva perfino fatto un rumore con il naso.

"okay, Ms. Piggy."

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"oh mio dio kylo ren potrebbe darmi un pugno in faccia porca p-" sussurrò amelia mentre guardavano 'Il risveglio della Forza'.

"non dirlo. no. che schifo, lia!" timmy si imbarazzò, coprendole la bocca con le mani.

"era per dire. potrebbe rovinarmi e lo amerei comunque." disse amelia, trovando divertimento nel disgusto di timothèe.

"sei disgustosa. penso adesso che sia il momento per te di lasciare casa mia." la stuzzicò, spingendola un po' via da lui.

"nO!" sbuffò lei, stringendo strette le braccia intorno al suo torso. "lasciami dormire qui, andiamo comunque nello stesso posto domani! e sono sicura di avere alcuni vestiti qui..." implorò lei, abbracciandolo più forte.

avrebbe potuto dire no al 'lasciami dormire qui' ma trovò tutto ciò adorabile. "ehh, penso che preferisco dormire da solo."

"eddai, per faaavooooooreee timmy. non farò più alcun riferimento sessuale verso kylo ren, lo giuro!" lei sorrise verso di lui dal punto sopra il suo petto.

lui le baciò la fronte e questo le bastò per capire che fosse d'accordo.

"davvero però, kylo re-"

"amelia giuro su dio!"

"sto scherzando, cavolo. non ti scaldare troppo..."

"amelia, le uniche persone che lo dicono sono quelle in Golden Girls." (a/n: in inglese ha senso, sta citando la serie tv; chiaramente in italiano non rende bene)

"questa era crudele! ha fatto male quanto un bastone sulla chiappa!"

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sfortunatamente, i due rimasero tra le nuvole per tutta la notte e non solo dimenticarono di impostare la sveglia per la mattina successiva, dimenticarono proprio di avere scuola

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sfortunatamente, i due rimasero tra le nuvole per tutta la notte e non solo dimenticarono di impostare la sveglia per la mattina successiva, dimenticarono proprio di avere scuola.

"oh no. no no no nononono." imprecò amelia quando si svegliò, realizzando che fuori c'era più luce del normale. "timothèe svegliati. cazzo! svegliati!"

"cosa? che succede?" mormorò lui, guardando in su verso di lei dal cuscino.

"timothèe sono cazzo le dieci! abbiamo scuola! oh mio dio siamo così stupidi!" amelia odiava tremendamente essere in ritardo, perciò era normale per lei reagire così in quel momento. tutto quello a cui riusciva a pensare era quanto lavoro si stava perdendo e a cui avrebbe dovuto rimediare dopo.

timothèe sembrò trasalito per mezzo secondo prima di cercare di calmarla. "lia, è ok! è solo un giorno e conoscendoti, sei probabilmente un passo avanti a tutti gli altri! e anche se non lo fossi, non importerebbe perché comunque sei anche più intelligente di tutti!" la rassicurò mentre prendeva la sua mano e la tirava di nuovo a letto. "adesso possiamo andare a guardare il nuovo star wars oggi, sì?"

"dio mi sto perdendo così tanto lavoro in questo momento!"

"lo recupererai e probabilmente farai anche di più, ti conosco. non preoccuparti." disse lui. in quel momento lei gli era sdraiata di sopra; lui poteva sentire il suo cuore battere contro il suo petto mentre giocava con i suoi capelli.

"sei una cattiva influenza." sospirò lei, sapendo che l'aveva convinta ancora una volta. avevano saltato scuola circa sei volte l'ultimo semestre. lei sorrise pensando all'ultima volta all'inizio di dicembre.

"andiamo lia, stai semplicemente sui miei piedi."

"no! giuro che non sono brava a ballare come te!"

"amelia, lo so questo! nessuno è un bravo ballerino quanto me!" scherzò lui prima di ripetere, "sto scherzando," per un minuto intero.

erano nella sua stanza dopo scuola, come sempre, e sembravano disperati di intrattenersi in quell'orrendo mercoledì sera.

il vecchio lettore suonava 'You Make Me Feel So Young' di Frank Sinatra in un inquietante, lento ritmo.

"wow, non sapevo che questa canzone fosse cantata da satana in persona." rise amelia stando in piedi verso timothèe.

lui la tirò dai fianchi in modo che fossero petto a petto. "non rovinare il momento." aveva un piccolo sorriso sul viso. sentì di iniziare ad arrossire mentre esaminava il volto di lei.

iniziarono a danzare lentamente ma non proprio in realtà. amelia era un disastro inciampante mentre cercava di copiare i movimenti di timothèe, ma semplicemente non ci riusciva. i due rimasero lì nella sua stanza, un pasticcio ridacchiante.

"no, no. così." sussurrò timothèe, muovendo i propri piedi.

"ma che diavolo..." sussurrò amelia, guardando verso di lui per un secondo prima di riabbassare lo sguardo verso i suoi piedi. lo ripetè alcune volte per vedere se timothèe avrebbe reagito compiaciuto per mostrarle se lo stava facendo bene. ogni volta che lei guardava in su verso di lui però, lui le stava sorridendo.

lei guardò in basso ancora una volta, iniziando a sentirsi agitata. "timm-" iniziò, ma fu stroncata velocemente dalle labbra timothèe che incontravano la sua bocca.

"dio sei così bella."

"sai, interrompere è maleducato." lo stuzzicò lei, prima di unire nuovamente le loro labbra.

my boy - timothée chalamet [ITA translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora