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tempo prima...

appena suonò l'ultima campanella, amelia corse verso l'armadietto di timothèe; era una cosa che lei faceva ogni giorno e onestamente, era il momento che aspettava impazientemente tutti i giorni.

si appoggiò contro il suo armadietto, cercando un ragazzo alto 182 centimentri con i capelli ricci mentre veniva più volte spintonata e urtata da tutte le altre persone che si muovevano per lasciare quel buco infernale.

dopo alcuni minuti tirò fuori il suo telefono per scrivergli:

amelia <3:

"timothée?"

"dove sei?"

"in quale luogo ti trovi?"

"stronzo che cazzo"

"timmy devo fare pipì dobbiamo andare"

"ho pensato a mulan tutto il giorno se non riesco a guardarlo nei prossimi 30 minuti inizio a strapparmi la pelle di dosso"

finalmente lo vide e sorrise non appena lo vide sorridere, probabilmente lui pensò che i suoi messaggi fossero divertenti.

si stava sbagliando. stava sorridendo verso una ragazza che amelia sinceramente non aveva mai visto prima. disse qualcosa di incomprensibile alla ragazza prima di camminare incontro ad amelia.

"pronta per andare?"

lei in risposta annuì soltanto e scoprì di sentirsi improvvisamente infastidita. odiava quando le ragazze si buttavano addosso a timothèe. Aveva cose migliori da fare come, uh, non so forse amare e apprezzare amelia. lui era semplicemente troppo gentile. sempre sorridente ed educato. povere ragazze, venivano portate fuori strada senza che lui neanche lo sapesse! lei probabilmente era punta solo perché l'ultimo ragazzo con cui stava parlando la smollò perché pensava che ci fosse qualcosa tra lei e timmy. d'altra parte le ragazze con cui timmy parlava evidentemente non sapevano che lei esistesse e lo stesse aspettando.

dopo che arrivarono alla macchina parcheggiata di timothèe, lei cercò di aprire lo sportello più volte ma rimase chiuso.

"sbloccala."

"cosa c'è che non va?"

"sblocca la macchina."

"no."

"timothèe! per favore sblocca la macchina!"

"per favore dimmi che c'è che non va!" era faccia a faccia con lei.

"oh mio dio timothèe!" stava diventando più irritata in quel momento, sentendosi come se avrebbe potuto piangere dal fastidio e dalla frustrazione e dall'esaurimento.

lui la tirò dal lembo della sua felpa di harvard verso il retro della sua macchina, prendendola in braccio e appoggiandola sul bagagliaio.

"dimmi, amelia. oppure non ce ne andiamo." si mise in mezzo alle sue gambe, le sue mani posizionate sulle sue cosce mentre si curvava per cercare di stabilire un contatto visivo con la sua testa abbassata.

"non lo so! sono solo stanca okay."

"sei una terribile bugiarda."

"oh mio dio. ho solo, tipo, sbagliato un quiz oggi in una delle mie classi AP (n/a: Advanced Placement, i corsi avanzati insomma)."

my boy - timothée chalamet [ITA translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora