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Sabato, 10 febbraio, 2018

quello era il giorno, i due l'avevano aspettato per tutta la settimana. era ciò che li spingeva ad affrontare la scuola. avevano contato l'un l'altro i giorni con entusiasmo, nei corridoi e per messaggio.

quello era il giorno che avrebbero visto Tyler, The Creator in concerto ed erano fottutamente eccitati e storditi come dei bambini.

fortunatamente, ansel era disposto ad accompagnarli alla stazione della metropolitana più vicina. ovviamente, 'FUCKING YOUNG/PERFECT' stava esplodendo dagli altoparlanti della macchina, tutti e tre cantavano a voce alta mentre i loro capelli svolazzavano selvaggiamente insieme al vento che scorreva dai finestrini aperti. ansel confessò la sua invidia ai due prima di lasciarli andare.

il breve percorso in auto li fece arrivare in un quartiere carino fuori da brooklyn. camminarono fino alla stazione della metropolitana che era colma di silenzio; entrambi i loro pensieri erano occupati dall'eccitazione. amelia prese la mano di timothèe e lo trascinò per farlo camminare più velocemente lungo le strade. lui rise silenziosamente, pensando che il suo comportamento, specialmente quando faceva qualche saltello o faceva lunghi passi avanti per non calpestare le crepe, fosse adorabile.

 lui rise silenziosamente, pensando che il suo comportamento, specialmente quando faceva qualche saltello o faceva lunghi passi avanti per non calpestare le crepe, fosse adorabile

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in ogni caso, la loro discesa verso le scale della metropolitana le fece cambiare tutto il suo comportamento. strinse la mano di lui leggermente mentre manteneva la testa chinata ma i suoi occhi perlustravano i dintorni. aveva una strana paura della metropolitana. puzzava e c'erano così tanti insetti disgustosi e creature intorno, compreso l'occasionale tipo inquietante e pervertito. l'altra sua mano tremava sulla cinghia del suo piccolo zaino; era paranoica riguardo il venir rapinata dato che accadde a suo padre una volta, quando lei aveva dodici anni. timothèe però capiva, l'avvolse gentilmente e buttò un occhio a tutti quelli che gli stavano intorno.

una volta giunti al binario, amelia lasciò andare la sua mano per tirare fuori il telefono. chiamò il nome di timothèe prima di strappargli una foto.

 chiamò il nome di timothèe prima di strappargli una foto

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"sei un cazzo di angelo, t." sussurrò lei in soggezione verso il ragazzo che le stava di fronte. lui arrossì e scosse la testa prima di condurla dentro il treno.

my boy - timothée chalamet [ITA translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora