Capitolo 29

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È il 10 novembre 2014 e finalmente oggi divento maggiorenne a tutti gli effetti.
18 anni. Wow, sono così emozionata.

Catherine entra nella stanza lanciando un gridolino, vedendo che mi sono svegliata.
"Buon compleanno diciottenne!" Indossa una vestaglia e ha in mano due bicchieri di carta che emanano un odore di caffé delizioso.
"Grazie" mugugno sbadigliando.
"Allora, che programmi hai per oggi? Niente vero? Perché io e te oggi andremo a fare shopping sfrenato"
Spalanco gli occhi. Ora mi sta seriamente spaventando.
"Ehi ehi calmati." Si avvicina al mio letto e io mi alzo in piedi, poggiandole una mano sulla spalla.

Mi ributto esausta sul materasso, guadagnandomi uno sguardo sbalordito da parte di Catherine.
"Cosa stai facendo? Devi andare a cambiarti. Dai" batte le mani in modo teatrale per poi congedarmi con un gesto della mano.
Mi reggo svogliatamente in piedi e comincio a raccogliere la mia roba per poi uscire dalla stanza e raggiungere il bagno.

Quando apro la porta Catherine mi sta aspettando impaziente, poggiata alla scrivania.
"Oh finalmente!" Non replico. Ha ragione, sono stata sotto la doccia a riflettere, anche se ho scelto proprio il momento sbagliato per farlo.
Afferriamo tutte e due le nostre rispettive borse, usciamo dall'edificio e raggiungiamo la macchina di Catherine. Devo ricordarmi di comprare una macchina.

Raggiungiamo un grande centro commerciale e quando scendiamo dall'auto, Catherine mi afferra un braccio e mi trascina dentro.
Sembra una bambina in un negozio di bambole.
Il suo braccio tiene ancora a braccetto il mio quando entriamo nel primo negozio.
"Guarda quello! E guarda quel vestito! Quello invece, ti starebbe d'incanto" continua a parlare a vanvera, ma io ho già smesso di ascoltarla da un pezzo.

Quando usciamo dal negozio, Catherine regge una borsa nuova al cui interno si trova un vestito rosso scuro, con cui sta magnificamente.
La successiva serie di negozi si rileva una delusione, per il semplice fatto che ogni vestito che trovo ha qualche problema e non mi piace pienamente.
Oggi Austin non mi ha nemmeno fatto gli auguri. Penso con un po' di rammarico, ma sorrido, prima che Catherine noti la mia tristezza e mi ponga una serie di infinite domande.

Ci sediamo al tavolino di un bar e ordiniamo qualcosa da mangiare.
Nell'attesa, Catherine si guarda le unghie mentre io tengo le mani giunte, con le dita incrociate.

Non abbiamo molto da raccontarci, essendo compagne di stanza.

Mentre mi mordo il labbro, un pensiero mi torna in mente. Non ho avvertito Catherine del mio nuovo ragazzo.
Rilascio il labbro, non sapendo bene come iniziare il discorso, e porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Faccio un sospiro profondo e "Sto con Austin" butto giù, tutto d'un fiato.
La bionda di fronte a me alza lo sguardo e mi guarda confusa, ma dopo pochi secondi spalanca gli occhi, lanciando un gridolino di gioia e si avvinghia a me, non badando al tavolino quadrato che si trova fra di noi e buttando per terra un porta tovaglioli.
"Ssh Catherine ssh" ride soavemente nel mio orecchio, mentre è ancora abbracciata a me.
Torna al suo posto e raccoglie l'oggetto caduto a terra pochi istanti prima, per poi riposizionarlo sul tavolo velocemente.
"Sapevo sarebbe successo" dice poi, soddisfatta.
Arrossisco di colpo non rendendomi conto che i nostri piatti sono già sul tavolo, fumanti.

Sbuffo rumorosamente mentre Cat paga alla cassa.
Ha insistito per pagare tutto lei, perché oggi è il mio compleanno. Che sarà mai, capita ogni anno.
"Cara Charlie, è inutile che sbuffi, tanto sai che non mi farai cambiare idea." Dice muovendo il suo indice un paio di volte da destra a sinistra e viceversa.
Sogghigno e entriamo nell'ultimo negozio del centro commerciale.
Catherine ricomincia a parlare a vanvera, ma ormai io sono rimasta a fissare un vestito, blu notte.
"Dovresti provarlo" sussulto quando sento la voce di Catherine a pochi centimetri dal mio orecchio. Volto lo sguardo e noto che anche lei sta fissando il vestito di fronte a noi.
Afferra la gruccia con l'abito appeso e me la porge.

"È perfetto" batte le mani entusiasta mentre mi guarda con ammirazione.
"Grazie" arrotolo una ciocca di capeli attorno al dito e fisso la mia figura allo specchio.
Non sto così male. Oh andiamo, non sto per niente male, non mi sono mai sentita più a mio agio con un abito.
"Austin ne sarà contento" sussurra con voce maliziosa, con la coda dell'occhio vedo che fissa lo schermo del cellulare.
"Cavolo! È tardissimo."
Tardi per cosa? Dove dobbiamo andare?
"Charlie non cambiarti, sei perfetta così. Dobbiamo andarcene subito."

Dopo aver pagato, usciamo dal negozio e raggiungiamo velocemente l'auto di Cat.
Ho il fiatone, ma se ne va in fretta quando la curiosità si impossessa di me.
Guardo fuori dal finestrino e mi accorgo che quella che stiamo percorrendo non è la strada per tornare al college.
Provo a chiedere a Catherine ma lei mi zittisce con un gesto della mano.
Quando parcheggia in un posto a me sconosciuto, Catherine mi porge un paio di ballerine.
"Metti queste e aspettami qui."
Corre in un posto nascosto e non riesco più a vederla per circa due minuti.

Quando torna indossa il suo vestito nuovo e ai piedi, anche lei ha delle ballerine.
Mi prende per mano e raggiungiamo un grande edificio.
È grande e grigio, di fronte a noi si trova una porta nera, che oltrepassiamo.

Appena poso piede dentro l'edificio un boato di grida e suoni si fa sentire e la mia faccia si trasforma da curiosa a confusa.

Catherine sta ridendo di fianco a me, mentre Alex mi raggiunge, abbracciandomi subito dopo
"Auguri bellissima!"
Tayler fa lo stesso, ma dandomi anche un bacio sulla guancia.
Tutto questo è...bellissimo. Nessuno aveva mai fatto nulla del genere per me, fino ad ora.
Mano a mano che avanzo all'interno della stanza, sempre più persone mi raggiungono, salutandomi e facendomi gli auguri. Persino Zach, anche se lo fa con un sorriso che nasconde sempre del freddo in sé.
Credo di stargli più simpatica ora. Almeno spero.

A circa metà della festa vedo Austin da lontano, sorridermi.
Cammina verso di me in modo sinuoso e, quando mi raggiunge, tende una mano verso di me, lasciandola a mezz'aria.
Quando la afferro, mi tira verso il suo petto e raggiungiamo la pista da ballo.
Fa un segno al dj e una musica lenta occupa la stanza.
Cominciamo a ballare, la mia mano è posata sul suo collo e le sue mi circondano la vita, porto la testa nell'incavo del suo collo e inspiro il suo profumo, mentre lui mi lascia un bacio fra i capelli.
"Auguri principessa" mi sussurra poi, continuando a ondeggiare a ritmo.

Quando termina la canzone, mi afferra la mano, per poi portarmi fuori in giardino.
Raggiungiamo un posto isolato.
"Ho pensato di darti il tuo regalo qui, per stare più tranquilli" mi sorride e il mio cuore accelera.
Estrae una scatolina dalla tasca posteriore dei pantaloni e quando la apre, una collana mi occupa la vista.
La prendo lentamente. Due anelli sono appesi ad essa e Austin ne estrae uno, afferandomi una mano e mettendomelo al dito.
"Questo è per oggi. Oltre ad essere il tuo compleanno è passata una settimana da quando sei diventata la mia ragazza."
Mi bacia la mano, per poi portarmela lungo il fianco destro e lasciarmela gentilmente.

Inidica la collana dove è appeso l'altro anello.
"Questo invece" mi lega la collana al collo "non posso dirti per quale motivo è appeso alla collana, ma quando verrà il momento di dartelo, lo farò."
Ci baciamo. Uno dei baci più belli della mia vita. Col ragazzo che amo. Cosa c'è di meglio?

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Ehiehiehi
[-1 capitolo alla fine della storia.]

AAAAAAAHHHH non ci posso credere, manca solo un capitoloo.

Sono tipo sommersa dalle idee per nuove storie, tutte con protagonisti uno dei 5 seconds of summer. Li amo troppo quei quattro idioti.

Comunqueee, l'ultimo capitolo sarà pubblicato mercoledì.

Se però vi piacciono i 5sos o vi piace il modo in cui scrivo o non so cos'altro, potrete leggere il primo capitolo della mia storia su Ashton fra una settimana.

Se invece vi fanno schifo, ma avete un'amica, una cugina, la nonna, il gatto o il cane che li amano come me...ehi fatemi pubblicità ahah.

Grazie a tutte quelle che seguono e votano la mia storia.
xoxo

Hurricane || Austin MahoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora