Capitolo 3

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La mattina seguente, cercai di svegliarmi a un orario decente per riuscire a farmi una doccia tranquilla e trovare tutta la pace di cui avevo bisogno.

Prendo il mio asciugamano e lo indosso.

Fortunatamente, la mia stanza non dista troppo dalle docce, così che possa raggiungerle senza girare mezzo campus con addosso solo un asciugamano.

Afferro il beauty ed esco dalla stanza, chiudendo gentilmente la porta, cercando di non svegliare Cat.

Una volta arrivata alle docce femminili noto una ragazza poggiata al muretto con una gamba piegata indietro per tenersi sollevata.

Non mi accorgo di fissarla fino a quando lei non mi fulmina negli occhi.

"Che ti guardi, sfigata?!"

Senza rispondere, abbasso lo sguardo e velocizzo il passo.

Appena finisco di farmi la doccia mi avvolgo l'asciugamano intorno al corpo sottile e raccolgo il beauty da terra.

Mentre sto per uscire l'occhio ricade sulla ragazza di prima, sempre nella stessa posizione.

Esco dalla porta e nel corridoio un ragazzo mi vede e velocizza il passo verso di me.

È il ragazzo di ieri.

Abbasso lo sguardo e velocizzo il passo anche io così che non mi fermi e continui a camminare fino a raggiungere la mia stanza.

Il mio piano però, fallisce miseramente e mentre passiamo uno a fianco dell'altra, mi afferra un braccio fermandomi.

"Una ragazza carina come te non dovrebbe girare in un campus pieno di ragazzi, con indosso solo un asciugamano."

È quello che mi sussurra all'orecchio, provocandomi una scarica di brividi.

Finalmente mi lascia il braccio e continua a camminare come se non fosse successo niente.

Mi giro e continuo a fissarlo.

Sono curiosa di vedere dove si dirige alle sei del mattino.

Entra nella stanza dove si trovano le docce femminili.

Capisco perchè quella ragazza era lì dentro ad aspettare.

Sento dei gemiti e corro via.

Mi guardo intorno prima di rinchiudermi dentro la mia stanza, assicurandomi che nessuno abbia visto la scena.

Quando realizzo che nessuno è nelle vicinanze, sbatto la porta e mi giro, strisciando la schiena contro il legno che in quel momento sembra più freddo che mai.

Quando finalmente smetto di tremare, apro gli occhi e davanti a me, trovo Cat che mi guarda confusa.

"Ma dov'eri?"

Chiede terrorizzata, le indico il mio asciugamano e lei capisce.

"Ma se sei andata a farti la doccia perchè stavi tremando e hai sbattuto la porta in quel modo?"

Valuto se dirle la verità o no. È l'unica amica che ho qui al campus, non posso dirle una bugia. Decido di dirle la verità.

"Il ragazzo di ieri, l'ho incrociato per il corridoio mentre tornavo e..."

Deglutisco. Cat cerca di motivarmi ad andare avanti nella spiegazione.

"E?"

"E mentre camminavo mi ha fermato prendendomi il braccio e ha detto che 'una ragazza carina come me non dovrebbe girare per un campus pieno di ragazzi con indosso solo un asciugamano.'"

Dico, ripetendo le sue parole esatte e imitando la voce di uno stupido.

Quello che è. Mi informa il mio subconscio.

"Wow."

Risponde Cat, mostrando un pizzico di entusiasmo nella voce.

"Già."

Abbasso la testa.

Non voglio dirle quello che ho visto e sentito dopo.

Rimango in silenzio, Cat prende le sue cose e apre la porta.

"Dove vai?"

Domando preoccupata.

Non voglio rimanere sola, ho paura potrebbe tornare.

"A farmi una doccia."

Risponde ovvia la mia compagna di stanza.

"O..okay."

Le dico incerta.

"Stai tranquilla, non ti farà niente."

Mi mette una mano sulla spalla e mi scossa un po' prima di uscire.

Appena esce, mi siedo sul mio letto a gambe incrociate.

Dopo circa dieci minuti, passati a contemplare il soffitto, sento il rumore della porta che si apre.

Volto lo sguardo verso la porta e mi alzo appena vedo una figura sulla soglia della porta.

Merda.

Hurricane || Austin MahoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora