Capitolo 11

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Come pensavo. Mi ha dato buca.

Mi alzo dalla sedia e raccolgo i libri dal tavolo, cercando lo scaffale da dove l'ho arraffato.

Mentre mi guardo intorno, una mano si posa sulla mia spalla, scuotendola leggermente.

"Hey, ma che-"

"Sssh." La bibliotecaria mi zittisce portandosi un dito davanti alle labbra.

Dopo averle lanciato un'occhiataccia, mi volto e trovo Austin davanti a me che mi guarda sorridendo compiaciuto.

"Allora, iniziamo?" Annuisco e scrollo le spalle.

Austin si siede e così anche io, apro i libri e iniziamo a studiare.

"Per oggi basta, sono esausta." Dico chiudendo il libro che stavo leggendo poco prima.

Spingo la schiena contro lo schienale della sedia e emetto uno sbuffo.

"Sei già stanca, piccola?"

"Non chiamarmi così." Sorride e i suoi occhi guizzano nei miei.

Mi alzo dalla sedia e rimetto il libro da dove lo avevo preso appena entrata in biblioteca.

Quando torno al tavolo di studio, Austin mi guarda sospettoso.

"Dove vai?"

"A riposare." Rispondo con fare ovvio.

"Dai, ti accompagno allora."

"Va bene." Mi passo una mano fra i capelli e insieme ci incamminiamo verso la mia stanza.

Una volta arrivati apro la porta della stanza, ma Cat non c'è.

Sbuffo all'idea di dover rimanere sola per il resto della serata.

"Che c'è?" Chiede Austin alzandomi il mento.

"Niente, è che, non era nei miei piani restare sola per tutta la sera."

"Allora, ti porto fuori a cena." Sbarro gli occhi e lo fisso stupita.

Credo di aver capito male.

"Cosa? Austin Mahone mi porta fuori a cena? Oddio, non posso crederci!"

Austin mi guarda divertito.

"Sì, credo di poterti concedere un'uscita." Dice imitando un divo.

Rido ai suoi movimenti maldestri.

Improvvisamente, mi ricordo di Luke.

"Non ho fame."

"Ehi, che succede, ci stavamo divertendo?" Il mio sguardo è serio e capisce che non sto scherzando.

"Dai, non ti voglio portare a letto."

Sbuffo e chiudo la porta alle mie spalle.

"E va bene."

Arriviamo in un ristorante carino, non troppo lontano dalla UTSA.

Quando ci sediamo noto che nel ristorante non c'è nessuno.

"Come mai che il ristorante è vuoto?"

"Qui, la roba è un po' cara, ma posso permettermelo."

"Ne sei sicuro?" Chiedo sbarrando gli occhi.

"Sì, ma non urlare." Dice, tappandomi la bocca col palmo della sua mano.

"E che problema c'è. Tanto è vuoto."

Austin mi guarda rilasciando un lungo respiro e sorridendo.

"Cosa devo fare con te, Charlie?"

Hurricane || Austin MahoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora