Capitolo 7

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La mattina dopo mi svegliai accovacciata sul materasso, incurante del fatto che quel giorno sarebbero iniziate le lezioni.

Poco dopo si svegliò anche Cat, i suoi occhi erano ancora semichiusi, mentre li strofinava per svegliarsi interamente.

"Buongiorno."

"Dormito bene?"

Chiesi, mentre mi legavo i capelli in una crocchia sopra la testa e prendevo l'occorrente per farmi una doccia.

"Certo."

Si alzò anche lei e raccolse il beauty.

"Andiamo?"

Disse, quando si accorse che l'aspettavo appoggiata allo stipite della porta.

Appena entrate, un'ondata di vapore mi avvolse il corpo.

Avanzammo fino a raggiungere le docce e in lontananza vidi la ragazza di ieri mattina.

Decisi di abbassare lo sguardo così che non mi notasse.

Finita la doccia, tornammo in camera a vestirci.

"Che materia hai la prima ora?"

Chiese Cat, mentre cercava di infilarsi la maglia.

"Musica."

Risposi con un sorriso.

Adoro la musica, inoltre lì non avrei sicuramente incontrato Austin.

"Sai cantare?"

Chiese strabuzzando gli occhi, mi vergognavo un po' a risponderle, ma lo feci comunque.

"Un po'."

"Mi fai sentire qualcosa?"

"No."

Non ho mai cantato davanti a nessuno e mai lo farò.

Mi vergogno troppo.

Cantavo solo davanti a mia madre e da quando sono morti i miei genitori, non ho più cantato davanti a nessuno.

Neanche a Luke.

"Dai, ti prego, fammi sentire qualcosa."

Supplicò ancora, sapendo già la risposta.

"No."

"Perchè?"

Non risposi. Restai in silenzio a pensare.

"Perchè?"

Chiese nuovamente, avvicinandosi.

"Perchè mi vergogno troppo, ok?"

Alzai la voce più di quanto volessi.

"Va bene, scusa se ti ho obbligato a fare qualcosa che non vuoi fare."

Il suo tono decisamente offeso.

"No, non ti arrabbiare, mi dispiace. Non canto più da quando sono morti i miei genitori."

"I tuoi genitori sono morti?"

Dimenticavo di non averglielo detto.

Qui al campus, solo Alex lo sapeva.

"Già."

"Oh, mi dispiace."

Abbassò lo sguardo, evidentemente dispiaciuta.

"Non ti preoccupare."

La rassicurai.

Lasciò perdere il discorso del canto e uscimmo dalla stanza per poi dividerci e raggiungere le nostre classi.

Quando entrai, feci come al solito e abbassai lo sguardo, finché non trovai un posto libero in cui sedermi.

Notai la confusione che c'era in quella classe.

Molti ragazzi erano in piedi a lanciarsi aeroplanini e palline di carta.

Metà della classe non credo fosse ancora arrivata e, quando voltai lo sguardo, notai due ragazzi baciarsi con foga.

Mi sembrava di conoscere quel ragazzo, così fissai per un po' finché non mi ricordai che quel ragazzo era Austin.

Aspetta...Austin?

Cosa faceva a lezione di musica?

Distolsi lo sguardo, perchè sentii qualcuno dietro di me picchiettarmi su una spalla.

Mi girai e vidi Alex sorridermi.

"Alex!"

"Ciao, Charlie."

Lo guardai confusa.

"Ti piace la musica?"

"Sì, anche a te direi."

Annuii e sorrisi, per poi girarmi di nuovo per l'arrivo del professore.

"Buongiorno ragazzi, sono il signor Smith."

Si voltò verso la lavagna e scrisse il suo nome, sottolineandolo alla fine.

"Quest'anno approfondiremo insieme il tema della musica.

Il compito che vi assegnerò sarà quello di scrivere cos'è per voi la musica, ma ora sarei felice se vi divideste in gruppi."

Restammo in silenzio ad aspettare che il signor Smith ci diceste in quali gruppi dividerci.

"I cantanti vadano a destra, i musicisti a sinistra."

Mi alzai dalla sedia per poi dirigermi a destra.

Guardai di fronte a me, Alex e Austin facevano parte del gruppo a sinistra e mi chiesi quale strumento potessero mai suonare.

Nel mio gruppo le persone non erano molte, invece nell'altro gruppo si trovava più di metà della classe.

Finita la lezione uscii dalla classe insieme ad Alex.

"Ti va di pranzare insieme?"

Chiese, rompendo il silenzio.

"Certamente."

Risposi gentilmente, posizionando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Allora vieni."

Sorrise, per poi spronarmi a seguirlo.

Arrivammo al bar dove entrammo e sorpassammo molti tavoli, prima di raggiungere un tavolo dove era seduto il suo gruppo.

"Non dovevamo essere soli?"

Sussurrai tra i denti, mentre avanzavamo verso il loro tavolo.

Hurricane || Austin MahoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora