Le anime nere pt1

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Era un'ora che Harry stava parlando con Nick, lo stava aggiornando su quanto fosse successo. Louis ormai stanco morto si accasciò per sbaglio, sul letto di Harry, quando i due entrarono in quella casa, Louis riuscì appena ad ascoltare la loro conversazione.

«è stanco morto Nick»
«e tu Harry? Dove dormirai?»
«vedrò,non mi è un problema dormire vicino a lui o sul pavimento»

«Nick la situazione sta diventando troppo strana,e sono qui da diversi mesi. Ho letto di tutto in quella biblioteca,pure le sezioni proibite. Ci sono alcune informazioni sulle anime dorate,ma quello che è successo al braciere è troppo strano. Non l'ho mai visto»

«ripetimi cos'è successo»
«Louis si è alzato, e voleva andare lì da solo. Tu sai meglio di me quanto ti spiazzi una cosa del genere se vai da solo, così l'ho seguito e siamo entrati. Prima che uscisse la sua nube, non ti dico il colore per rispetto suo, ne è uscita una dorata. Mai vista in vita mia»
«gli altri guardiani non hanno mai visto una cosa simile, l'ultima volta è stata cento anni fa» si passò una mano tra i capelli, frustrato

«quindi cosa facciamo?» si accigliò Harry
«domani chiedo un consiglio agli antenati»
«buona idea. Ora dormo un po', è stata una giornata molto impegnativa» Nick annuì prima di andarsene

Louis si stropicciò gli occhi e mugugnò qualcosa di incomprensibile
«Harry....» sussurrò
«Louis dimmi»
«vieni qui,non dormire a terra» lo disse con così tanta leggerezza
«Louis non posso dormire con te»
«e perché Taylor sarebbe gelosa?» ridacchiò

«idiota»
«Harold vieni,domani mi cerco un letto mio. Ora non farmene pentire e vieni qui»
Louis si mise sul bordo del letto,dando le spalle ad Harry, e quest'ultimo fece lo stesso. Quando Harry si girò, notò le spalle rilassate di Louis,notò la sua schiena e le sue spalle con muscoli ben formati,poi si ricordò del suo volto. Sei suoi occhi e....diamine se non la smetteva gli sarebbe venuta un erezione.

Poi Louis si girò e divenne tutto più complicato,decisamente più complicato. Aveva il volto rilassato,e respirava lentamente e poteva vedere il diaframma alzarsi e abbassarsi. Louis era più basso di Harry,così il più piccolo si allungò ancora più giù, quasi per far aderire il suo volto al petto di Louis. Lo guardava e come se lo guardava, e provava a non sopportarlo,provava a dirsi che era un arrogante del cazzo,ma non ci riusciva. Così senza accorgersene si addormentò posando il suo volto sul petto di Louis.

La mattina dopo,Louis non c'era. Harry si spaventò molto, ma allo stesso tempo rimase deluso. Dopo una buona mezz'ora Louis tornò,con un caffè.

«scusa Harry,non ti ho svegliato perché volevo correre un po'. Volevo sbollire. Ti ho portato il caffè» glielo porse
«grazie lou—Louis scusa»
«no no va bene Lou. Chiamami come ti pare tranquillo»
Ed ecco l'arrogante

«dove sei andato?»
«al campo. Volevo allenarmi»

«grazie per avermi accompagnato ieri. Vorrei dirti cosa ho visto»
«non sei costretto! Anche perché io non ti ho detto niente,non me lo devi»
«è questo quello che pensi di me?»
«beh Louis non è un mistero che tu faccia qualcosa solo per convenienza o per un secondo fine» disse così con leggerezza mentre beveva un sorso di caffè

«già hai ragione, comunque scusa devo andare,un ragazzo mi ha chiesto di giocare assieme a lui,credo si chiami Ashton»
«cosa? Louis non avevi detto che volevi dirmi cosa hai visto ieri?»
«no lo tengo per me. Non ci tengo a condividerlo con te,non più» detto ciò uscì fuori di corsa lasciando Harry spiazzato sul letto

Corse da Ashton, lo aveva incontrato sul serio e gli aveva offerto di fare una partita, ma nel tardo pomeriggio.

«Ashton è un problema se andiamo a giocare anche ora?»
«certo Louis. Andiamo»

𝐺𝑜𝑙𝑑𝑒𝑛 𝑆𝑜𝑢𝑙 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora