Capitolo 4

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-No Potter- la voce di Draco era perentoria e non ammetteva repliche.

Il biondo era seduto sul divano, con i due Auror che lo fissavano davanti a lui, in piedi con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo duro.

-Mi dispiace che abbiate fatto la strada fino a qui inutilmente, ma non so dove sia mio padre- continuo Malfoy sostenendo lo sguardo di Potter con aria di sfida.

Harry era esausto. Erano a casa della sua nemesi da più di mezz'ora, ma ancora non erano riusciti a convincere Malfoy a dargli quell'informazione, nonostante gli avessero spiegato la situazione. -Malfoy, lo vuoi capire che vogliamo solo proteggerlo? Yaxley e altri Mangiamorte vogliono vendetta contro i traditori di Voldemort, e tuo padre probabilmente è il primo sulla lista- insisté Harry per la decima volta, ma il biondo ancora una volta scosse la testa con decisione e si lasciò andare contro lo schienale del divano.

-Potter, ti conosco ricordi? Non hai mai voluto proteggere mio padre, anzi sei sempre stato contro tutta la nostra famiglia!-

Ron roteò gli occhi e fece cenno ad Harry di arrendersi e tornare in ufficio, ma l'amico scosse la testa e fece un passo avanti verso Draco. -E avevo ragione a non fidarmi, eravate tutti e tre Mangiamorte e avete più volte cercato di uccidermi. Se vuoi metterla sul personale, allora lo sto facendo per ringraziare tua madre che non mi ha venduto a Voldemort. Ma ricordati che noi siamo qui in qualità di Auror per fare il nostro lavoro, quindi smettila di vedermi come il tuo acerrimo nemico e aiutaci a trovare tuo padre- giocò la sua ultima carta, il ricordo di Narcissa Malfoy che lo dichiarava morto davanti al Signore Oscuro.

Malfoy si alzò e fece un passo in avanti, fino a raggiungere Harry e guardarlo con un sorriso divertito. -Fuori da casa mia, Potter- sputò prima di girare i tacchi e andare ad aprire la porta d'ingresso, in un chiaro invito ad andarsene.

I due Auror si arresero e lasciarono il Malfoy Manor con un'unica convinzione: Draco sapeva dove i suoi genitori si nascondevano. Sapevano che non avrebbero mai cavato un'informazione da un Malfoy così restio ad aiutarli, quindi si sarebbero dovuti arrangiare.

-Oh che se ne vada al diavolo!- esclamò Ronald una volta che furono fuori dalla dimora dei Malfoy. -Sai che ti dico? Che per quel che mi riguarda Lucius può anche morire, farebbe un favore a tutti!-

Harry lo guardò stranito: Ron non si lasciava andare così contro i Malfoy da quando avevano finito la guerra, e non era da lui trascurare una missione per questioni personali. -Dobbiamo trovarlo Ron. Se Yaxley e i suoi sono intenzionati ad uccidere i traditori non ci metteranno molto a scoprire dov'è- e sinceramente Harry pensava che già lo sapessero, ma questo non lo esplicitò ad alta voce. -Farò un salto a Notturn Alley, magari qualche informatore sa qualcosa. Tu va' al Ministero e vedi se hanno aggiunto qualche nome alla lista dei "traditori"-.

Ron non replicò che voleva venire anche lui, non gli era mai piaciuto il quartiere di Diagon Alley che ospitava tutta l'illegalità della Londra magica, quindi dopo aver salutato Potter si smaterializzò davanti al Ministero.

Notturn Alley era sempre buia, qualsiasi ora fosse, come se il sole non penetrasse quella cappa di malvagità che opprimeva il quartiere. Harry odiava quel posto, ma allo stesso tempo lo trovava affascinante. Inoltre, molti dei venditori ambulanti erano informatori dell'ufficio Auror e le informazioni che ricevevano da loro erano estremamente preziose.

L'aria fredda di inizio novembre penetrava nella divisa di Harry facendolo rabbrividire, ed era chiaro al ragazzo che la notizia della fuga dei Mangiamorte era giunta anche lì. C'era eccitazione nell'aria, molti passanti camminavano con il giornale sotto al naso leggendo l'articolo appena uscito.

The Past That Returns - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora