Capitolo 17

462 28 0
                                    


Ron guardò con diffidenza un Severus addormentato sulla poltrona accanto al letto del San Mungo, dove Harry giaceva da ormai ventiquattro ore senza dare segni di vita. Hermione accanto a lui gli tirò una gomitata e si avvicinò al Pozionista per scuotergli delicatamente una spalla. -Professor Snape- mormorò per poi ritrarsi di scatto quando l'uomo si armò di bacchetta e gliela puntò addosso con sguardo ancora poco lucido.

Ron si piazzò davanti alla moglie, ma poi si rese conto che quello dell'uomo era un gesto automatico, perché non appena capì chi aveva davanti Snape si rilassò e mise via la bacchetta, passandosi una mano sul volto assonnato. -Signorina Granger, mi perdoni- mormorò strappando un'espressione stupita a Ron.

-Nessun problema- rispose Hermione con un sorriso tranquillo in volto. -Dovrebbe andare a casa però, è qui da tutto il giorno e non c'è stato nessun cambiamento-.

Snape scosse la testa -Casa mia è bruciata e preferirei restare qui, se non è un problema. Potter potrebbe svegliarsi a breve-.

Severus sapeva che il ragazzo non si sarebbe svegliato nell'arco di tempo in cui fosse andato a Grimmauld Place per farsi una doccia, ma non aveva la forza di affrontare i giornalisti e il Ministero, che lo perseguitava per l'interrogatorio sotto Veritaserum.

Solo il giorno prima si trovava avvolto dalle fiamme, stringendo Harry tra le braccia mentre il fumo gli divorava i polmoni. Poi non ricordava più nulla finché non si era risvegliato al San Mungo. Aveva insistito con i Medimaghi perché lo dimettessero, nonostante la tosse dovuta al fumo ancora gli desse fastidio. Stava per costringere il Medimago davanti a lui a farsi dire dove fosse ricoverato Potter quando in stanza era entrata Ginevra Weasley e aveva congedato il Guaritore con un cenno e un sorriso cordiale.

-Salve- aveva detto sedendosi su una sedia accanto al letto in cui Severus era ancora costretto. -Non le rubo molto tempo, poi le dirò dove si trova Harry, forse-

Snape era stranito, ma se stare un po' con la Weasley gli faceva guadagnare quella preziosa informazione allora tanto valeva stare ad ascoltarla. Aveva quindi annuito ed era tornato a rilassarsi sul letto. -Di cosa ha bisogno?-

-Ho parlato con Harry qualche settimana fa, di lei- esordì diventando seria e guardandolo intensamente -E ho capito che la ama davvero. Sa, sapevo che al sesto anno andavate a letto insieme e ho sempre sperato che lei non lo facesse soffrire. Inutilmente a quanto pare, dato che lei è sparito per anni dopo avergli fatto credere di essere l'assassino di Dumbledore-.

-Signorina Weasley, so cos'ho fatto negli anni passati. Io avrei fretta di andare dal suo ex marito, con o senza il suo aiuto, intende sprecare il mio tempo rivangando i miei errori o vuole dirmi cosa vuole da me?-

Ginny sorrise come se quella risposta la soddisfacesse. -Certo, mi scusi. Volevo solo dirle che io ci tengo davvero ad Harry e voglio che sia felice. Ha già sofferto tanto e lei lo sa bene. Vorrei solo assicurarmi che lei lo sapesse e che smettesse di farlo soffrire-. Snape la guardò iniziando ad arrabbiarsi, quindi si affrettò a precisare -Non sto cercando di tenerla lontano da lui, ma deve iniziare ad essere sincero con Harry riguardo i suoi sentimenti. Lui la ama-.

Snape sospirò e si passò la mano sul volto. -Lo so, per Merlino se l'ho capito, ma non credo di potergli dare la vita che si aspetta- ammise, stanco di portare la sua maschera.

-Questo lo lasci decidere a lui- lo corresse Ginny, poi si alzò. -Stanza 394- si allontanò verso la porta, ma poi si fermò di colpo e tornò a voltarsi verso Snape -Ah, so che Harry non glielo dirà tanto presto, ha paura e pensa che tenendolo nascosto si evitino i pericoli. Io ed Harry abbiamo avuto un figlio, James Sirius. Lo abbiamo tenuto nascosto finora, ma mi sto stancando di stare attenta a dove vado. Cerchi di convincerlo a dire la verità al Mondo Magico, potrebbe essere d'aiuto-.

The Past That Returns - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora