Capitolo 8

565 31 8
                                    


*Marzo 1996*

Harry non si era mai pentito di qualcosa come si stava pentendo ora di aver spiato i ricordi nel Pensatoio di Snape, eppure non riusciva a smettere di pensarci. Suo padre non era una bella persona ai tempi della scuola, non poteva giustificare un comportamento del genere, e ora si sentiva in colpa nei confronti di Snape. Non che lui c'entrasse qualcosa, ma era abbastanza sicuro che James non gli avesse mai chiesto scusa e ora si sentiva in dovere di farlo al posto suo.

Eppure anche Snape non era stato gentile con sua madre. Chiamarla in quel modo era stato meschino e maleducato. Avrebbe avuto bisogno di sentire entrambe le campane, che in questo caso erano tre: i suoi genitori e Snape, ma mentre i primi due erano morti, dubitava che il terzo gli avrebbe mai risposto, e sicuramente avrebbe trovato ridicole le sue scuse.

Passò giorni a rimuginare su ciò che aveva visto nel Pensatoio e a come fare per porvi rimedio. Aveva bisogno delle lezioni di Occlumanzia e soprattutto aveva bisogno di rivedere Snape. C'era qualcosa in quell'uomo, qualcosa che lo rendeva affascinante e spaventoso. Harry non sapeva se ne era attratto o respinto. Sicuramente non era un bell'uomo, non aveva quella bellezza classica dei suoi compagni né un fisico su cui le ragazze avrebbero sbavato, ma in quel periodo, dove Harry rischiava la morte un giorno sì e l'altro pure, il ragazzo non voleva negare nulla a se stesso, e se pensava che rivedere Snape in privata sede fosse la cosa giusta per lui allora ci avrebbe tentato. Inoltre lui era l'unico ad Hogwarts che avrebbe potuto parlargli dei suoi genitori.

Fu solo sul finire di aprile, però, che il Prescelto ebbe la forza di tirare fuori il Mantello di suo padre e scendere nei sotterranei dopo che fu scattato il coprifuoco. Sperava che Snape fosse sveglio, e ne ebbe conferma quando, dopo aver bussato alla porta del suo ufficio, l'uomo venne ad aprire con uno sguardo perplesso. -Chi è?- chiese ad alta voce non vedendo nessuno.

Harry si fermò un attimo ad osservarlo: indossava una camicia nera e i pantaloni che utilizzava anche a lezione, ma ciò che lo sorprese maggiormente furono i capelli, che erano tenuti raccolti da un elastico. Paralizzato dalle incertezze, non parlò né si tolse il Mantello, quindi Snape liquidò la faccenda come uno scherzo degli Slytherin e fece per richiudere la porta, senonché un piede si piazzò svelto davanti ad essa. Solo allora Harry lasciò cadere il Mantello. -Potter, a cosa devo la sua visita a quest'ora di sera? Il coprifuoco è scattato, ma non mi dovrei stupire: le regole sono state fatte per essere infrante da te- borbottò squadrandolo da testa a piedi. -Dieci punti da Gryffindor per essere fuori dal dormitorio-.

Harry si affrettò a parlare prima che l'uomo potesse togliere altri punti alla sua casa. -Ho bisogno di parlarle riguardo a... beh sì, quello che ho visto nel Pensatoio- osservò la reazione del professore, e quando lo vide indurire lo sguardo, pronto ad esplodere, continuò -Vorrei sapere alcune cose e scusarmi per ciò che le è stato fatto. Lei è l'unica persona che conosco oltre a Sirius che ha conosciuto i miei genitori da vicino, e io non so proprio nulla di loro. La prego-.

Quando aveva pensato a come convincere Snape a dargli udienza non aveva compreso le preghiere, ma in quel momento gli sembrò un'idea più che giusta abbassarsi a quel livello, perché vedeva l'umore nero di Snape e sentiva che se non l'avesse impietosito l'avrebbe sbattuto dalla Umbridge a calci nel sedere.

Osservò il professore sospirare e rilassare impercettibilmente le spalle prima di farsi da parte. -Entra prima di svegliare l'intero dormitorio-.

Harry entrò col cuore che batteva a mille. Nei suoi pensieri Snape lo cacciava senza nemmeno dargli il tempo di parlare e ora non sapeva come andare avanti nella conversazione senza essere preso a brutte parole. Non credeva più che fosse una buona idea presentarsi lì.

The Past That Returns - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora