Capitolo 9

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Snape non rispose subito e Harry temette di averlo ferito in qualche modo, ma poi parlò e fu ciò che disse che diede il colpo di grazia ad Harry -No, non avrebbe senso rivangare un errore del passato. Dimenticalo- e si girò per andarsene.

Harry non sapeva cosa pensare. Era riuscito per tanti anni ad andare avanti con la convinzione che Snape fosse morto, che non sarebbe mai riuscito a chiedergli scusa. Aveva sofferto per un anno dopo la morte di Dumbledore, perché lui voleva fidarsi di Snape, voleva credere all'uomo che sapeva di amare, ma quando provava a perdonarlo le immagini di Dumbledore che cadeva dalla torre, dallo stesso punto in cui loro due si erano baciati la prima volta, gli tornavano in mente e con loro anche le parole cattive che Snape gli aveva urlato mentre fuggiva. Aveva sbagliato a cercare di ucciderlo, ma in quel momento dentro di lui non viveva più il ragazzo tranquillo e determinato che tutti conoscevano, era solo un mostro fatto di rabbia e delusione e il cervello non funzionava.

Nei giorni a seguire si giustificò dicendosi che Snape lo aveva tradito non solo uccidendo il Preside per salvare Malfoy, ma anche non dicendogli nulla, nemmeno un accenno, prima che accadesse il tutto.

-Codardo- proferì quando Snape era a qualche metro di distanza. La parola tagliò l'aria e pugnalò l'uomo alle spalle. I suoi incubi erano ancora pieni di Potter che gli urlava quanto fosse stato un codardo. Si era sempre chiesto se Harry sapesse che aveva avuto paura anche dei suoi stessi sentimenti. -Sei un codardo che davanti ad ogni difficoltà scappa- stava quasi urlando e per fortuna la strada era vuota.

Snape si girò di scatto con una luce furente negli occhi che Harry aveva visto solo poche volte. Lo raggiunse in poche falcate e lo artigliò per il collo del suo stesso mantello. -Come osi?- sibilò a pochi centimetri dalla sua faccia.

Harry sorrise sornione, noncurante della rabbia dell'altro. -Lo sei sempre stato. Avevi paura di ammettere i tuoi veri sentimenti, hai avuto paura di darmi un minimo di fiducia e poi hai rovinato tutto e sei scappato, perché sei un codardo. Non hai avuto le palle di tornare nel Mondo Magico dopo essere sopravvissuto perché non volevi affrontare le conseguenze delle tue azioni e te ne sei fregato di come stessi io. Hai deciso di appiopparmi quel mattone di ricordi per farti perdonare, ma sei stato troppo codardo per venire a parlarmi di persona. E stai scappando anche ora, perché non vuoi pensare a quando eri felice quando eravamo insieme- quando terminò di parlare aveva di nuovo il fiatone e la rabbia che bruciava nei suoi occhi, ma era pronto allo Schiantesimo che lo colpì in pieno nel petto, spedendolo a sbattere contro il muro del vicolo accanto al locale in cui avevano appena mangiato.

Harry colpì il muro con la schiena in maniera talmente dolorosa che gli si mozzò il fiato in gola, poi si afflosciò a terra. Non perse il suo sorriso amaro mentre guardava Snape raggiungerlo e risollevarlo per il colletto. Si sentiva una marionetta nelle mani di quest'uomo cieco di rabbia.

-Non osare Potter, tu non sai nulla di me!- ringhiò, ma Harry poté leggere quanta verità ci fosse nelle sue stesse parole. Aveva fatto centro e ora Snape non sapeva come uscirne: se fosse scappato avrebbe solo confermato realmente le parole di Harry. -Era solo un'avventura che io ho sbagliato ad assecondare, e non sai quanto me ne penta-.

Severus, d'altro canto, era confuso e stava guardando tutto ciò che faceva come attraverso la nebbia. Non riusciva a capire da dove venisse quella rabbia, il ragazzo aveva ragione e a lui non rimaneva altro che chiedergli scusa. Quando lo schiantò si odiò per avergli fatto del male, ma capì che non era paragonabile al dolore che gli causò successivamente con le sue parole.

-Bene- disse semplicemente il più giovane, e si divincolò dalla presa dell'uomo. Lo guardò per qualche secondo e per un attimo a Severus sembrò di leggere la stessa delusione che gli aveva visto mentre gli lanciava addosso il Sectumsempra. -Buona serata allora, professore- e sputò l'ultima parola con un misto di amarezza e disgusto, due emozioni che colpirono Snape quasi quanto una Maledizione Senza Perdono.

The Past That Returns - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora