Capitolo 20

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Severus trovò Harry nell'unico posto in cui lo cercò.

Il terreno davanti alla lapide di James e Lily Potter era gelato, ma al ragazzo non sembrava creare problemi. Se ne stava seduto con la schiena appoggiata alla pietra e la gamba ferita stesa davanti a lui. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, ma non sembrava aver pianto.

Per un attimo Severus fu indeciso se avvicinarsi a lui o meno, ma Harry alzò lo sguardo e lo vide, e come sempre quegli occhi verdi lo incatenarono. Non sembrava arrabbiato, quindi l'uomo decise di farsi avanti e sedersi accanto a lui senza proferire parola.

Severus non era andato via dalla Tana subito dopo il ragazzo. Aveva osservato la scena tra lui e la minore dei Weasley con una curiosità crescente, ma non aveva indagato. Era rimasto ancora un po' a parlare con Arthur, perché sapeva che il suo ragazzo aveva bisogno di spazio e di tempo per elaborare qualsiasi cosa lo avesse sconvolto, ma la sua mente era da tutt'altra parte rispetto agli incantesimi di Magia Oscura di cui stava parlando il signor Weasley.

Fu solo quando Ginny scoppiò a piangere in mezzo al salotto che Severus si decise a salutare tutti e a smaterializzarsi davanti alla loro casa di Godric's Hollow. Per Salazar, ancora non ci credeva. Viveva nella casa di Lily insieme al ragazzo che gli aveva cambiato la vita. Ma ora doveva trovare quel ragazzo e doveva capire cosa fosse successo, il perché fosse scappato via in quel modo da un'allegra festa di Natale.

Non ci dovette pensare più di tanto. Una volta arrivato a casa lasciò tutti i regali che il suo ragazzo aveva ricevuto (ce n'erano un paio anche per lui) e subito si smaterializzò.

Harry tremava, Severus non seppe dire se per il freddo o per qualcos'altro. Il ragazzo sembrava allo stremo delle sue forze, e Severus sapeva che, dopo tutto quello che aveva passato sia da ragazzo che di recente, ora era molto più fragile. Fu per questo che non parlò, che non chiese nulla al ragazzo accanto a sé. Semplicemente rimase lì ad ascoltare i loro respiri che si condensavano in nuvolette bianche davanti a loro. Molte persone andavano e venivano dal cimitero, ma nessuno sembrava notarli. Per fortuna Harry era ancora abbastanza lucido da riuscire a mantenere l'incantesimo di Disillusione attivo.

-Ginny è incinta-. Harry si decise a parlare dopo più di un'ora dall'arrivo di Severus al cimitero.

Snape non rispose, ma si irrigidì notevolmente. Non poteva essere geloso, non ne aveva il diritto, lui ed Harry stavano ufficialmente insieme da meno di una settimana e prima non era altro che un tira e molla giostrato da Severus, quindi non poteva dare la colpa ad Harry se aveva cercato nell'ex moglie quello che lui gli aveva negato a lungo.

-Non so perché sono scappato in quel modo, non ho ragionato- mormorò ancora, finalmente girandosi verso il compagno. Severus vide I suoi occhi verdi liquidi di lacrime e sentì un lieve dolore all'altezza del cuore. -Ginny probabilmente aveva bisogno di me e me ne sono andato-.

Severus lo attirò a sé nonostante dentro di lui combattesse una battaglia con rabbia e dispiacere ai due fronti. -Ora devi pensare a te, Harry. La Weasley capirà e quando tu ti sentirai pronto le andrai a parlare, ma prima devi calmarti- gli sussurrò tenendolo stretto mentre Harry scoppiava a piangere. Gli ricordò quel giorno al quinto anno sulla Torre di Astronomia. -Non è la fine del mondo. Hai già un figlio e sei un bravissimo padre, James ti adora. Cos'è che ti fa stare così?-

Harry prese un profondo respiro e l'odore di pozioni che Snape si portava sempre dietro lo calmò per un attimo. -Non lo so... mi dispiace che nasca da una coppia già distrutta, credo- si staccò dal mantello dell'uomo e tirò su col naso, in un gesto che a Snape ricordò tanto il piccolo figlio di Potter durante un capriccio. -E mi dispiace per Ginny, perché vive da sola e lavora e dovrà crescere due figli da sola-.

The Past That Returns - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora