Felix si trovava rannicchiato nel letto della sua stanza a piangere. Stava andando avanti da oramai qualche ora e non avrebbe smesso finché non avrebbe riavuto Hyunjin con sé. Erano passati due giorni da quando suo padre si era presentato con un ragazzo alla sua porta per portarlo di forza a Seoul e rinchiuderlo con quello stesso ragazzo.
Sapeva quanto suo padre potesse essere cattivo e stronzo ma non pensava sarebbe arrivato a tanto per degli stupidi soldi. Aveva ignorato ogni sua preghiera, ogni suo grido di sofferenza e con un sorrisetto bastardo lo aveva sbattuto sull'auto. Inutile dire che aveva tentato di fuggire finendo poi con un fazzoletto premuto sul naso che gli aveva fatto perdere i sensi.
Quando si era risvegliato pensava di aver avuto un incubo ma quando sentì la voce del padre, seduto sulla poltrona accanto al letto, aveva capito che il vero incubo era appena iniziato e suo padre ne era l'artefice. Sotto lo sguardo attento dell'uomo aveva cercato disperatamente il suo telefono per poter contattare il moro.
Naturalmente il più vecchio aveva organizzato tutto nei minimi dettagli e aveva gettato il suo telefono nell'oceano - non prima di averlo distrutto - in modo che perdesse ogni contatto con quei ragazzi.
Aveva urlato al padre di avergli rovinato abbastanza la vita e che non poteva fargli ciò. Risultato? Si era ritrovato una manata in pieno viso, bruciava e doleva ma non avrebbe battuto ciglio. Con uno sguardo glaciale lo aveva minacciato e lo aveva lasciato solo con quel ragazzo.
Dopo un altro paio d'ore decise di andarsi a fare una doccia. Si tolse le coperte e si alzò camminando lentamente verso la porta.
"Dove stai andando?" Il ragazzo si parò difronte alla sua figura.
"A farmi una doccia. Devi seguirmi anche lì?" Lo guardò di traverso.
"Ti aspetterò fuori," si spostò per farlo passare.
"Incredibile," sbuffò camminando fino al bagno. Chiuse la porta ma la riaprì quando notò la mancanza della chiave. "Vorrei chiudere la porta."
"Negativo. Tuo padre mi ha ordinato di togliere tutte le chiavi in modo che tu non ti possa rinchiudere da nessuna parte."
Felix sbuffò richiudendo bruscamente la porta, prese un respiro profondo e si avvicinò allo specchio per osservare il suo riflesso. Come immaginava non era nelle condizioni migliori, avendo passato due interi giorni a piangere e piangere non poteva di certo avere un viso luminoso. Al contrario, aveva un colorito spento e piuttosto pallido, le occhiaie viola contornavano i suoi occhi stanchi, gonfi e rossi, così come il naso. Sembrava tanto Rudolf la renna - per qualche secondo abbozzò un sorriso al suo stesso pensiero - sorriso che si spense non appena ripensò al maggiore.
Per quanto odiasse vedere il suo angioletto piangere gli piaceva particolarmente il suo viso post-pianto. Aveva sempre il nasino rosso, gli occhioni lucidi e le lentiggini risaltavano particolarmente rendendolo etereo agli occhi del moro, che si innamorava ogni volta di più.
Si morse le labbra sentendo gli occhi farsi lucidi. Si spogliò ed entrò nel box doccia, aprì il getto e si fece abbracciare dal caldo tepore che si creò nel giro di pochi minuti. Rimase sotto l'acqua bollente lasciando che la sua pelle si arrossasse, trovava piacevole il leggero bruciore che quel gesto gli causava, gli ricordava anche il calore del corpo del moro quando passavano ore intere abbracciati sotto le coperte.
Quel calore tanto piacevole che solo Hyunjin era in grado di dargli e lo faceva sentire amato e protetto. Sentiva il cuore più leggero battere velocemente e le famose farfalle nello stomaco che svolazzavano come impazzite ogni volta che sfiorava la sua pelle, che lo baciava o semplicemente quando gli regalava un complimento.
Si sedette a terra con le gambe al petto, si strinse nelle spalle e riprese a piangere. Copiose lacrime lasciavano i suoi occhioni stanchi rigando le sue guance rosse. Tirò su col naso e ringraziò mentalmente il fatto che il rumore dell'acqua coprisse i singhiozzi che lasciavano le sue labbra.
Aveva un disperato bisogno di parlare con Hyunjin, doveva accertarsi che stesse bene e che non piangesse per lui. Non voleva vedere il suo bel viso rigato dalle lacrime, non voleva perché sapeva che non sarebbe potuto essere con lui per asciugargliele e promettergli che sarebbe andato tutto bene e questo non se lo sarebbe mai perdonato.
Sentendo il mal di testa aumentare si decise ad alzarsi. Si lavò velocemente per poi uscire dal box doccia per asciugarsi e mettersi gli stessi vestiti. Istintivamente si portò il colletto al naso inspirando il buon profumo che emanava.
Sapeva di Hyunjin.
Si lavò il viso e fece dei cicli di respirazione per cercare di calmarsi, ma invano. Decise di prendere le sue pastiglie e la pillola del mal di testa. Diede una rapida sistemata e uscì tornando nella sua stanza seguito dalla guardia che chiuse la porta dietro di sé.
Si sedette sul letto versando dell'acqua nel bicchiere che teneva sempre sul comodino, ingoiò le medicine e si rimise sotto le coperte. Strinse il cuscino a sé immaginando di abbracciare il maggiore e tra le lacrime di lasciò cadere nuovamente nel mondo dei sogni.
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escape - hyunlix -
FanfictionLa sorte del giovane felix sembra essere una soltanto, contro la sua volontà si ritrova in una situazione al quanto spiacevole che non gli permette di essere sé stesso. Cosa succederebbe se tutto ciò venisse spezzato dal casuale incontro con un raga...