Prologo

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Era settembre, e da poco era cominciata la scuola. L'aria portava con sé novità e ricordi nostalgici, e qualcuno annusava perfino amore. Se le cose stessero davvero così, non ci è dato saperlo.

- Ciao, Andrea - disse Kevin, passandosi una mano fra i capelli scuri e sedendosi vicino al compagno.

Questi alzò appena il viso dal volume in cui era immerso.

- Ciao, Kevin - mormorò in risposta, con la sua voce flebile e pacata.

Erano nella stessa classe, quell'anno; entrambi erano silenziosi e riservati, Andrea in particolare, e piuttosto timido, anche. La biblioteca era diventata da poco il loro rifugio, non perché amassero particolarmente leggere, ma almeno lì potevano stare in santa pace nel silenzio più assoluto, con la benedizione dello scostante bibliotecario, il quale da quando gli ronzava attorno un certo biondino non era più così scorbutico.

Kevin sembrò voler aggiungere qualcosa, quando entrò un ragazzo un poco più basso della media con una folta chioma rossiccia e i grandi occhioni verdi spalancati. La sua bocca rosea si aprì e il ragazzino provò a dire qualcosa, senza grandi risultati.

Un primino?, recitò lo sguardo del moro. L'altro scrollò le spalle, non degnandovi particolare attenzione.

- Avete visto Robert? - chiese il cosiddetto 'primino', lanciando loro un'occhiata ansiosa.

Fecero per negare, quando dietro il rosso comparve un altro ragazzo, alto e con due braccia forti che cinsero il più piccolo.

- Ehi, cucciolo - lo apostrofò dolcemente il nuovo arrivato, senza ombra di dubbio Robert, e tutti i presenti, anche Brad e Max che stavano discretamente scambiandosi effusioni, li guardarono sconcertati.

- Ti ho detto tante volte di non chiamarmi così! - protestò il ragazzino, divincolandosi fra le braccia del bel castano. Egli rise e gli schioccò un bacio sulla guancia.

- Ci stanno fissando tutti, Josh - mormorò divertito al suo orecchio, e Josh smise di dimenarsi.

Kevin inarcò un sopracciglio, lanciando un'occhiata ad Andrea, il quale aveva già smesso d'interessarsi alla scena e aveva ripreso a leggere, gli occhi color grigio acciaio che divoravano avidi lettera per lettera, pagina per pagina. Dopotutto, forse a lui piaceva davvero leggere.

Il moro tornò a soffermarsi su Josh, il quale cercava in tutti i modi di staccarsi da quello che aveva capito essere il suo ragazzo. Ed era strano che un primino come lui, sì, anche carino, stesse con uno come Robert, che aveva la loro età, ed era alto, bello, con i capelli castani e gli occhi di un colore a metà fra il marrone e il verde, un mischiarsi di tronco e foglie, il bosco in ombra riassunto in un paio d'occhi.

Ma nonostante tutti i tentativi del rosso di togliersi di dosso il fidanzato, il quale pareva avere le ventose, dovette intervenire Max per riportare la pace - e il silenzio - in biblioteca.

- Rob, ti dispiacerebbe permettere a chi sta leggendo di poter continuare a farlo senza alcun fastidio? - chiese gentilmente il biondino, inclinando il capo, e l'amico annuì frettolosamente, imbarazzato.

Kevin fece scorrere lo sguardo dalle due coppie dinnanzi a lui, fissando ad alternanza Max seduto sulle ginocchia di Brad e il piccolo Josh nuovamente abbracciato da Robert.

Vedere quel genere d'amore non gli faceva alcun effetto, e dal canto suo poteva aggiungere che parevano abbastanza ben assortiti, non che se ne intendesse.

Che strane coppie, pensò alla fine, prima di emettere un sonoro sospiro che Andrea, immerso nella lettura, nemmeno udì.

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