Shit!

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Fuori albeggiava, la luce tenue del sole penetrava dalle tapparelle ad accarezzare i volti di due ragazzi addormentati, abbracciati l'uno all'altro. Josh socchiuse un occhio e si diede un'occhiata in giro: casa sconosciuta, corpo caldo, viso familiare. Si accinse ad aprirli entrambi e in quel momento rammentò la sera passata, passata da Kevin che l'aveva invitato a cena e a dormire... e ricordando i dettagli avvampò lievemente, non sopprimendo però un sorriso.

L'abbiamo fatto davvero...

Buttò un braccio oltre il divano - avevano dormito lì, troppo stanchi per spostarsi altrove - e cercò i jeans, dove aveva lasciato il cellulare. In qualche modo riuscì a ripescarlo da una tasca, un po' ammaccato ma in buono stato, e controllò l'ora. Le sette.

Potrei restare qui... ma...

Sarebbe potuto restare lì, sì, aspettando che anche il bel brunetto si svegliasse, e poi avrebbero fatto colazione insieme, magari evitando di parlare di ciò che avevano fatto... ma colto da un ambiguo presentimento decise di alzarsi e lasciare un biglietto a Kevin, nel quale gli diceva che aveva 'dimenticato' una cosa a casa e che si sarebbero visti a scuola.

A malincuore si allontanò dal fidanzato e dal suo corpo caldo, vestendosi silenziosamente e buttando giù due righe su un pezzo di carta che gli posò sul petto, dopo aver cercato un qualcosa che assomigliasse a una coperta per non fargli prendere freddo.

Si sentiva un ladro e si faceva anche un po' schifo a comportarsi così, come se la sera prima non avessero fatto l'amore bensì pareva più uno di quei racconti di un incontro in discoteca 'una botta e via'.

Per placare i sensi di colpa, prima di uscire si chinò a lasciargli un bacio fra i morbidi capelli bruni, bisbigliando 'ciao, Kevin'.

~~~

Robert sbadigliò. Fra lui e Andrea le cose andavano più che bene, pensò mentre si chiedeva appunto dove fosse. E sbirciando in biblioteca venne colpito da un'immagine che gli fece montare un senso di nausea misto a profonda gelosia dal basso ventre.

Josh curiosava fra gli scaffali con un sorriso a dir poco finto sulle labbra, zoppicando vistosamente e fermandosi di tanto in tanto, quando le ginocchia gli tremavano così forte da avere dei cedimenti. E quello, oh, proprio quello, poteva significare solo una cosa.

Insomma, lui era stato una sua proprietà e...

E cosa...?

Ma lui ora aveva Andrea e non gli sarebbe dovuto importare con chi Josh faceva cosa. E tornando al suo pensiero fisso, il suo dolce moretto, rammentò con una punta di vergogna che non gli aveva chiesto nemmeno una volta se stesse bene e se gli dolesse da qualche parte...

- K-kevin - disse il rosso, vedendo il fidanzato entrare in biblioteca con aria cupa. Questi rinsavì un poco e fece un sorrisino.

- Dimenticato una cosa, eh? La prossima volta ti terrò sveglio fino all'alba, così sarai costretto a fare colazione con me - fece Kevin, e ghignò ulteriormente. Il più basso accennò a sua volta un sorriso sghembo e lo baciò delicatamente sulle labbra, alzandosi in punta di piedi.

A quel punto, ignorando l'occhiata d'ammonimento di Brad, il ragazzo dagli occhi azzurri sbatté Josh contro lo scaffale, facendo franare qualche volume dall'altra parte, e messa una gamba fra le sue lo baciò appassionatamente, prendendosi il buongiorno negato.

Robert s'impose di smettere di fissarli, anche perché in quel momento stava arrivando Andrea, al quale brillarono gli occhi quando notò il fidanzato poggiato allo stipite della porta.

Mi stava aspettando...!, pensò, e il suo cuore perse un battito, mentre le guance gli si imporporavano e i capelli scuri gli ricadevano sugli occhi grigio acciaio.

- Buongiorno, Andrea - disse il suo principe azzurro - quanto gli piaceva chiamarlo così! - e gli poggiò una mano sul capo, carezzandolo gentilmente come si fa con un cucciolo. E in effetti in confronto a lui si sentiva un piccolo cucciolo abbandonato, desideroso di affetto e calore e che non chiedeva altro se non protezione e amore.

- Buongiorno - tremò, emozionato come la prima volta. Rob posò dolcemente le labbra sulle sue, guardandolo con gli occhi verdi-castani colmi di tenerezza.

Quindi senza tanti complimenti gli prese una mano e lo trascinò fuori, sedendosi sul muretto davanti all'albero coi fiori rosa e facendo accomodare Andrea sulle proprie gambe. Il più piccolo lo fissò quasi timoroso ma adorante, e restò in silenzio mentre Robert gli faceva un sacco di moine, riempiendolo di complimenti e parole dolci.

All'ennesimo 'sei la mia piccola meraviglia' emise un sospiro soddisfatto e gli si appoggiò al petto, guardandolo da sotto i capelli scuri senza temere il riverbero del sole. Era così bello, Rob... i capelli castani erano decorati con mille sfumature dorate, miele fuso, mentre gli occhi sembravano luccicare seguendo il ritmo della bocca, quella bocca così morbida e calda... sua...

Da dietro di loro, anzi da dietro l'albero, giunse il chiacchiericcio indistinto di una coppietta, e tendendo le orecchie si poteva capirne il dialogo frammentato, ma Andrea non era minimamente interessato. All'improvviso però Robert smise di parlare, zittendosi e restando in ascolto.

- Josh... lo sai, vero... io... io t-ti amo... - stava dicendo Kevin, giocherellando con un riccio ribelle del fidanzato e scrutando i suoi occhi verdi, in cerca di qualcosa che gli confermasse che la notte scorsa non fosse stata solo frutto della sua immaginazione (perversa).

Il rosso annuì, poggiando le labbra sulle sue.

- Kevin... io... ho lasciato Robert per te - confessò a voce abbastanza alta perché anche Andrea, che non stava affatto ascoltando, lo sentisse. E se per il ragazzo dagli occhi azzurri quelle parole avevano un significato di inestimabile valore, per Rob furono come una pugnalata al cuore, mentre raggelava e Andrea con lui.

Il bel moretto iniziò lentamente a ricostruire il puzzle, aggiungendoci i pezzi mancanti.

Quel giorno era entrato un primino, chiedendo di Robert... ma lui stava leggendo, e non ci aveva badato. Aveva scorto ogni tanto i due insieme... non ci aveva mai fatto caso, però. Poi c'era stato quel rosso che girava sempre attorno a Kevin... e di botto più nulla... lui e il nuovo amico di Kevin non si sopportavano, era chiaro come il sole. Li aveva visti baciarsi... il rosso era così triste quel giorno... certo, aveva mollato Robert!

Inorridì e lo abbracciò stretto. Lui non ricambiò.

Come si può lasciare Robert? È così dolce... così affettuoso... così perfetto.

In quel momento una testa rossa fece capolino da dietro l'albero e incontrò lo sguardo pietrificato di Rob, perdendosi a fissare l'ex fidanzato per un lunghissimo attimo.

- Merda!

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