Epilogo

491 32 7
                                    

Gli uccelli cinguettavano una melodia dolce, pacata, un sottofondo piacevole e rilassante, e perfino il sole sembrava sorridere in quell'idilliaca giornata. Brad si godeva quello spettacolo banale ma meraviglioso dal suo trono posto al centro del suo regno, quella biblioteca che aveva visto di tutto e di più: gelosie scottanti, litigi furiosi, amori appena sbocciati, felicità e tristezza mescolate in un intrico d'emozioni infinito. E accarezzava i capelli biondo crema di Max posandovi sopra baci fugaci, beandosi della sua espressione spensierata.

Entrò d'improvviso Robert, e dietro di lui Josh, e si sorrisero con nostalgica dolcezza, ma neanche uno, nessun rimpianto. Arrivò Kevin, fece un cenno col capo a Rob e strinse la mano del fidanzato, accarezzandogli le nocche con il pollice. E guardando la sua piccola meraviglia dagli occhi verdi e i ricci rossi arruffati il bel brunetto non poté che baciarlo con tutto l'amore contenuto nel suo cuore, mentre Josh gli intrecciava le mani dietro la nuca e rispondeva al bacio.

Alla fine, aveva vinto. Aveva vinto. Ancora una volta l'amore, quello vero, aveva trionfato. E lui, lui non riuscì a non pensarlo che ne era valsa la pena, e lo avrebbe rifatto altre mille volte, se necessario. Per Kevin, ogni cosa.

Robert assottigliò le labbra in un sorriso leggero, ricambiando l'occhiata benevola che gli scoccò Brad. Ora, guardando quello che era stato il suo cucciolo sorridere alla vita, ma soprattutto all'amore, non faceva poi così male. E portandosi una mano al petto poté udire chiaramente il vuoto nel proprio cuore scomparire definitivamente, traboccante di un paio di occhi color grigio acciaio e di un nome, Andrea, il suo dolce, timido Andrea.

~~~

La chiave girò nella toppa, poi la porta si aprì con il consueto click! che ormai gli suonava così familiare...

- Sono a casa - annunciò Rob, entrando e inspirando a fondo l'odore dolciastro di cui era impregnata la stanza, quel profumo che sapeva di famiglia, di calore, di affetto immenso.

La testa scura di Andrea fece capolino dalle scale, mentre lo fissava con gli occhioni grigi da sotto i capelli neri. Le sue labbra sottili accennarono un sorriso.

- Bentornato, Robert - sussurrò con voce bassa, timida e pacata.

Dietro di lui giunse Jade.

- Ciao, fratellone! - esclamò allegramente, scendendo gli scalini a due a due e abbracciandolo forte. Da dietro le sue spalle il castano sorrise al fidanzato.

- Mi stavate aspettando? - chiese, salendo, non lesinando una carezza affettuosa fra i capelli di Andrea e una buffa smorfia al fratello minore.

- Sì, ovvio. Ora vieni, io e Andrea abbiamo preparato la cena - disse Jade, trascinando il fratello in cucina e costringendolo a sedersi. Robert lo lasciò fare, lanciando sguardi divertiti al suo piccolo e adorabile fidanzato, il quale arrossì ma non abbassò il capo.

E mentre cenavano, chiacchierando della propria giornata, Rob non poté che sentirsi davvero a casa, insieme al fratellino e al ragazzo che amava più di se stesso, da qualche tempo uniti da una salda amicizia, rinforzatasi quando Andrea s'era trasferito da loro. Qualcuno avrebbe potuto dire che una famiglia è molto più di quello, ma per lui quelle due piccole persone erano la sua famiglia.

Quella sera, guardando un film con Andrea già addormentato sulle sue gambe e Jade che gli lanciava occhiatine maliziose eppure cariche d'affetto, capì che era lui ad aver sempre aspettato, aspettato Andrea e il suo amore insostituibile, aspettato Jade che gli tendeva una mano da tempo immemore, aspettato che la vita gli sorridesse quando era già magnificamente perfetta così.

Sì, stavo aspettando te...

Aspettando teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora