Egoist

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L'attimo si dilatò come olio vischioso. E in una frazione di secondo, suono di vetro infranto, Robert si alzò di scatto, facendo quasi cadere Andrea che era seduto sulle sue gambe, il quale barcollò un attimo e recuperò l'equilibrio, afferrandolo per un braccio.

- Robert! - esclamò. Il fidanzato diede uno strattone alquanto brusco e s'avviò verso l'entrata a passo di marcia, furente.

Andrea si voltò un'unica volta, lanciando un'occhiata indecifrabile a Josh, ancora paralizzato, prima di lanciarsi all'inseguimento di Rob.

Il ragazzo stava dirigendosi chissà dove a grandi passi, quasi meccanicamente.

- Robert! Robert! - lo chiamò, ansimando, ma lui era sordo alla sua voce e non sembrava curarsi del fatto che avesse il fiatone.

In qualche modo il più piccolo riuscì ad afferrarlo per un polso, facendogli compiere una specie di giravolta e fissandolo ansiosamente in viso. Più che furioso Rob sembrava distrutto, il cuore di nuovo lacero e gli occhi di chi sta affogando in un oceano sconfinato di tristezza.

- Va' via - sibilò, mentre una lacrima gli rigava la gote e andava a mordersi il labbro inferiore, tremante, per non scoppiare in singhiozzi.

Andrea lo fissò un attimo, capendo che non voleva esser visto da lui in quello stato, e scosse il capo. Quindi si alzò in punta di piedi e gli cosparse il viso di baci, soffermandosi di tanto in tanto sulle labbra, accarezzandole con la lingua, tirandole piano.

In un altro contesto, il castano si sarebbe sorpreso di tutta quell'intraprendenza, sapeva della timidezza del fidanzato e del suo non riuscire a iniziare neanche un semplice e casto bacio, ma in quel momento era cieco e sordo nel suo dolore.

Si limitò a posare una mano fra i suoi capelli scuri e carezzarlo lievemente, come a dirgli che non ce l'aveva con lui, lasciando i lucciconi rigargli le guance.

Il ragazzo dagli occhi grigi gli asciugò le lacrime con le labbra, poi lo strinse forte, poggiandogli il capo sul petto, e rifletté. Aveva fatto di tutto, cose che in altre circostanze non si sarebbe mai sognato né avrebbe mai trovato il coraggio di fare, chiamare il suo nome per intero, baciarlo... e ora? Cosa doveva fare? Il drago aveva ferito in profondità il suo principe azzurro.

- R-robert... t-ti a-amo - disse in un soffio, aggrappandosi alla sua maglia come un gattino che ha paura di cadere e guardandolo con gli occhioni d'acciaio fuso languidi e pieni d'emozione.

Rob lo fissò con aria smarrita, prima di riacquistare un certo contegno, senza smettere però di fissarlo.

Piantala di macerarti nel tuo dolore egoistico...

Sì, era stato un enorme egoista, e non si meritava l'amore di Andrea. Mentre lui pensava a Josh, a tutto quello che probabilmente aveva fatto a sua insaputa mentre stavano ancora insieme, al dispiacere nel suo animo ch'era tutto e nient'altro vedeva, mentre si preoccupava d'un amore che mai davvero era stato, anche il suo dolce moretto soffriva, soffriva per lui, ed era lì, nonostante la sofferenza, lì per lui e lui solo.

- A-and-... - stava per dire qualcosa, quando apparve qualcuno dietro il più piccolo, piegandosi con le mani sulle ginocchia e ansimando pesantemente.

- Robert...!

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