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Era dall'intera mattinata che fuori tuonava, e il vento ululava; dentro di sé Josh non poteva dirsi d'animo meno turbolento, anche al suo interno la tempesta imperversava.

Troppo nervoso, stanco e svogliato, aveva fissato per un lungo attimo la sveglia che gli aveva strillato nelle orecchie che era ora di alzarsi e andare a scuola, per poi spegnerla e rigirarsi dall'altra parte, d'altronde, aveva pensato, nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.

Era riuscito in qualche modo a riaddormentarsi, venendo però perseguitato da sogni tormentati in cui baciava Kevin e Rob li vedeva, oppure un altro in cui finalmente il bel brunetto diventava suo e proprio in quel momento Andrea veniva a rivendicarne beffardamente il diritto di proprietà. Non gli andava molto a genio quel ragazzo dagli occhi color acciaio.

Si risvegliò neanche un'ora dopo tutto sudato e in bocca un sapore amaro, rimanendo inerte a fissare il soffitto chiaro.

Forse dovresti darti malato e prenderti una pausa da tutti questi... problemi amorosi, fece una vocina allettante. Scosse il capo.

Prendermi una pausa? Ma stiamo scherzando?!

Decise di smettere di rimuginare a vuoto e si alzò, dirigendosi verso il bagno. Riempì la vasca d'acqua calda e vi si immerse, lasciando che il suo corpo esile trovasse sollievo fra i vapori che ne salivano.

- Hm... - sospirò, chiudendo gli occhi e passandosi una mano fra la folta chioma rossiccia, bagnando immancabilmente i ricci, che gli si appiccicarono sulla fronte. Non se ne curò e riacchiappò il filo dei pensieri.

Il giorno prima erano successe un botto di cose e be', non era ancora riuscito a razionalizzarle. Da cosa, anzi chi cominciare?

Robert, nonostante l'avesse lasciato un mese e mezzo prima, l'aveva baciato. Fosse stato solo quello il problema! Sì perché, se già quello di per sé era una richiesta di tornare insieme, il castano aveva aggiunto che lo amava. E lui, lui era rimasto boccheggiante a cercare qualcosa da dire, ma la sua mente s'era rifiutata e la bocca era diventata una decorazione inanimata.

Cosa diavolo doveva dire? Lo amava? Sì? No? Il suo cuore batteva per Kevin e lo sapeva benissimo.

Sospirò.

Il problema legato a Kevin era di grandezza pari a quello legato a Robert. Cosa gli era saltato in mente di baciarlo... e confessargli che gli piaceva...

Si diede dell'idiota, passandosi lentamente due dita sulle labbra. Aveva beccato spesso Kevin a fissargliele e se n'era sempre chiesto il perché, non che ora avesse la risposta...

Però lo sapeva, se lo sentiva, si prospettavano tempi duri per lui. Ma di una piccola, insignificante cosa era certo. Gli piaceva Kevin? Da impazzire. Adesso che aveva imparato a conoscerlo, non poteva far a meno di perdersi a contemplarlo in quelli che erano i suoi piccoli tic, come il fatto di tirare sempre la stessa ciocca di capelli quand'era spazientito, o sbattere velocemente le palpebre quando qualcosa lo spaventava. Ed era bellissimo.

Sì, l'aveva baciato e non se n'era pentito, voleva farlo dal primo momento in cui i suoi occhi s'erano posati su di lui, chiedendogli se avesse visto Robert. Ma Robert... non poteva negare che gli mancasse.

Sospirando per l'ennesima volta si scrollò di dosso l'acqua, alzandosi. D'un tratto si sentiva più stanco di prima.

~~~

Brad fissò l'orologio. Ancora un'ora, massimo un'ora e mezza, e poi avrebbe potuto staccare e andarsene a casa, dove l'aspettava Max.

Hm, Max...

Avrebbe davvero desiderato andarsene subito, ma in biblioteca c'erano ancora due ritard-... persone, dunque vi era costretto a rimanere.

- Kevin, io... - fece il rosso, quasi scontrandosi con l'amico, o potenziale fidanzato, o amico-di-cui-era-innamorato.

- Josh... - disse a sua volta il ragazzo dagli occhi azzurri, poi indietreggiò di un passo.

- Inizia tu - mormorò Josh, e immancabilmente il cuore prese a martellargli nelle orecchie.

- Va bene. Allora... perché mi hai detto che ti piaccio? Perché mi hai baciato? Perché... io? - domandò senza tante cerimonie Kevin, guardandolo con i limpidi occhi color mare, serio.

Al rosso vennero in mente tante risposte, ma nessuna ragionata e ragionevole, solo irrazionali.

Perché ti ho baciato? Perché guardarti non era più sufficiente, non per me. Perché ti ho detto che mi piaci? Perché per te ho lasciato Robert, ed è colpa tua se mi sto innamorando, innamorando di te e dei tuoi dannati occhi azzurri, e innamorarmi mi spaventa.

Ma fra tutte quelle che pensò, ne scelse un'altra.

- Perché non tu? - disse semplicemente, e sia Kevin sia Brad lo guardarono il primo esterrefatto e il secondo profondamente stupito.

Il giovane bibliotecario sapeva quanto fosse sbagliato ficcanasare, eppure non aveva potuto farne a meno ed ora s'era appassionato alla discussione, alla grinta che aveva quel piccoletto dai capelli rossi.

- Io... ci devo riflettere. Ho bisogno di tempo - sibilò infine Kevin, raccogliendo le sue cose e andandosene bruscamente.

- Ma... - provò a protestare, voltandosi per guardarlo.

Ma io ho già riflettuto e, insomma... non posso aspettare ancora!

Frustrato, lo fissò uscire.

Non so fare altro che combinare guai.

Brad lo guardò quasi compassionevole, poi giunse alle sue spalle e gli diede una pacca fraterna.

- Dai tempo al tempo - sussurrò semplicemente, lasciando al rosso il tempo di uscire e poi tirò anche lui un sospiro di sollievo.

Finalmente poteva tornare a casa, dal suo Max.

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