The Beginning of the End

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Era stata una settimana a dir poco difficile per Josh, giusto per usare un eufemismo. Si sentiva stressato e aveva i nervi a fior di pelle, dato che da un po' non dormiva decentemente o non lo faceva del tutto, perdendosi in pensieri intricati e fantasie proibite che gli causavano sensi di colpa spropositati.

Aveva cercato in tutti i modi di evitare Kevin e di non pensarci nemmeno un secondo, ma più si ostinava a toglierselo dalla mente più s'insinuava prepotentemente nei suoi pensieri e sogni. Il problema di maggior grandezza però restava Robert.

Da quando i sensi di colpa avevano iniziato a mangiarlo dentro il cuore gli doleva incredibilmente e non riusciva più a guardare il fidanzato negli occhi. Dal canto suo Rob non s'era accorto di nulla, forse notava un pochino più di nervosismo, ma niente che lo preoccupasse sulla solidità della loro relazione.

Si sentiva uno schifoso traditore, Josh, anche solo ad avere quei pensieri su Kevin, e reprimeva i propri sentimenti nascenti con repulsione e disgusto, quasi fossero qualcosa da scacciare senza pietà, nonostante in effetti non fosse successo nulla tra lui e il bel brunetto.

Ed ora tremava, perché aveva sciaguratamente accettato di fermarsi a dormire da Robert e i suoi peggiori incubi si stavano avverando.

Il castano si era detto completamente d'accordo ad aspettare il momento in cui si fosse sentito pronto e gli si fosse concesso di propria spontanea volontà, ma non essendo poi così paziente aveva pensato che il suo fosse un tacito assenso e l'aveva sbattuto senza tanti riguardi contro il muro, baciandolo in preda alla passione.

Josh non s'era certo tirato indietro, pensando che forse 'quello' avrebbe sistemato le cose una volte per tutte e di Kevin ne avrebbe scordato perfino il nome, ma una volta caduto sul letto, e Robert sopra di lui, aveva capito che non sarebbe stato affatto così.

Il più alto abbandonò le sue labbra solo per mordicchiargli un orecchio, tornando poi a intrecciare le lingue in una danza focosa e imprevedibile.

- Josh - lo chiamò con voce bassa, roca, e sfilò ad entrambi le magliette.

Il rosso ansimò, nervoso, ma Robert fraintese e pensò che fosse emozionato quanto lui. Così, quando il più basso si tirò a sedere, gli prese una mano e se la portò sul rigonfiamento in mezzo alle gambe.

- Senti? Solo tu mi fai questo effetto - gli disse, cercando i suoi occhi verdi e trovandoli già lucidi. Ma ancora una volta fraintese e lo fece ridistendere, dedicandosi con dedizione al suo petto candido, cospargendolo di baci e morsi delicati.

E Josh non poté trattenersi dal gemere sommessamente, strizzando gli occhi e allungando le mani, affondandole nei capelli del fidanzato, immaginando però che al suo posto ci fossero quelli morbidi e scuri di Kevin. Era sbagliato, tremendamente sbagliato e lo sapeva, ma per poco, giusto qualche istante, voleva concedersi quel sogno, proibito come le sue fantasticherie.

Ben presto Robert pensò che i giochi erano durati a sufficienza ed era ora di dar via alle danze, liberando entrambi di jeans e intimo.

Il rosso lo guardò da sotto le ciglia e rabbrividì, celando la disperazione sotto quella che doveva essere un'espressione estasiata, che pareva però una smorfia.

Carezzandolo, Rob decise di andare subito al dunque e iniziò a insalivarsi tre dita, avvicinandone poi uno lentamente alla sua apertura. E Josh serrò le palpebre, sperando che in quel momento entrasse qualcuno o suonasse un cellulare o il campanello o comunque che qualcuno lo cavasse d'impiccio, ma in cielo sembravano essere sordi alle sue preghiere.

Non era così che doveva andare. Nei suoi sogni Robert non lo guardava ferito, deluso e amareggiato, nei suoi sogni la sua prima volta era molto più dolce e romantica, con un Kevin premuroso e sensuale, e soprattutto nei suoi sogni non si sentiva un mostro.

Decise di salvare il salvabile prima che accadesse l'irreparabile e Robert si legasse indissolubilmente a lui.

- Rob... no - disse semplicemente, sperando che le lacrime non iniziassero a rigargli le gote proprio in quel momento.

Il castano lo fissò stupito.

- No? - chiese, mentre il rosso scoppiava a piangere.

- Mi dispiace! Io... non posso. Non posso... - sussurrò Josh, scosso irrefrenabilmente dai brividi di freddo e dai singhiozzi.

Robert si lasciò cadere all'indietro sul fondoschiena, passandosi velocemente una mano fra i capelli castani e guardandolo mestamente.

Cos'ho sbagliato? Ho corso troppo? Non era ancora pronto? Sta male? Idiota, idiota, idiota!, si disse il castano, allungando una mano tremante verso il fidanzato ma non osando nemmeno sfiorarlo, lasciandola poi ricadere mollemente sulle lenzuola sfatte e stropicciate.

- Puoi toccarmi, Robert - sospirò il rosso, guardandolo stravolto. Era pallido e sembrava distrutto.

- Oh cucciolo - mormorò Rob, stringendolo a sé e affondando il volto nell'incavo della sua spalla. La sua pelle bianco latte profumava di fiori e biscotti.

Non immaginava minimamente che quello fosse l'inizio della fine.

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