Ero cosi distratta che a cena non toccai cibo, e la mia amica mi riprese più volte nel discorso. La sentii lamentarsi sulla verifica di biologia che ci sarebbe stata il giorno dopo ed io come al solito me ne ero scordata.
Finito quello che doveva essere del purè andai in cucina dove c'era la mia seconda mamma, Emma. Era un anziana sui 60 anni ma era la donna più dolce che conoscessi nonchè il mio punto di riferimento in tutta la mia vita in questa prigione.
L'abbracciai mentre si sedeva sulla sedia dietro ad un piccolo tavolo in legno grezzo, venivo li ogni sera dopo che circa 7 anni fa provai a scappare ma mi persi e lei mi raccolse in lacrime e mi fece capire che non era cosi brutto stare li. Passavamo le serate a chiacchierare di ciò che succedeva nella giornata e a volte mi addormentavo sul tavolo mentre lei e altre 2 signore pulivano, ma non quella sera. Ero nervosa e dopo un paio d'ore, la salutai e mi diressi verso la mia stanza. Il corridoio che portava alle scale delle stanze femminili era mal illuminato ma conoscendo benissimo questa scuola non mi fece paura attraversarlo al buio, sentii dei sussurri e mi infilai in una rientranza tra le pareti avvolte nell'oscurità.
-Secondo me ti sei sbagliato James-era un bisbiglio femminile- non può essere lei-
-Ti dico che è lei, l'ho osservata in questi giorni ed oggi ho incrociato i suoi occhi. Sono i suoi occhi cazzo ti dico che è lei-disse un bisbiglio maschile dal presunto nome di James aveva una voce calda e al contempo dolce.
-Mo dov'è andata? Vedi mi hai distratto Alex!- disse James spazientito.
Sentii i loro passi avvicinarsi e poi attraversare il portone che porta al giardino. Presi la palla al balzo e corsi silenziosamente in camera mia, mi chiusi dentro e mi misi ad origliare attraverso la porta. Sentii dei passi ma salirono al piano superiore, tirai un sospiro di sollievo e ripensai a ciò che avevo sentito e collegai.
Il ragazzo nel bosco doveva essere quello di stasera, James. Bel nome pensai, cosa volevano da me poi. Non sapevo che spiegazione darmi cosi decisi di rilassarmi a modo mio.
Aprii il cassetto della scrivania, tirai fuori dei fogli bianchi e delle matite. Presi posto sulla sedia della scrivania disegnai per una buona mezz'ora e poi be mi ricordai di studiare biologia.
Sapevo già che sarebbe stato un disastro.
La testa però non ne voleva sapere di allentare la presa al nervoso, cosi preparai lo zaino e decisi di mettermi a letto.
Ero vestita di nero, e mi nascondevo perfettamente con la notte.
Avevo in mano un pugnale e mi avvinai ad una ragazza mora quando le graffiai il collo con la lama lei si voltò,ma quella ragazza ero io..
Mi svegliai sudata e con un mal di testa atroce guardai l'orologio e notando che erano le 2:20 decisi di tornare a dormire, mi addormentai con un sonno tormentato come sempre ma nessun sogno come quello.
Di solito non vado mai in sala grande per far colazione ma questa mattina si, volai in bagno e mi truccai con una linea di eyeliner nero e un rossetto un po acceso che da risalto alla mia carnagione chiara, mi vestii e scesi.
Nella sala grande non c'era quasi nessuno, intravidi una ragazza alta bionda come molte altre ma c'era qualcosa che mi attirava a se come se fossimo simili, ma non avevamo nulla in comune. Lei era come loro mentre io no.
Decisi di prendere del latte e cioccolato ed una brioche, recuperato un giornale mi misi a leggere quando una sagoma entrò nel mio campo visivo. Alzai lo sguardo e incrociai lo sguardo color nocciola della bionda snella di prima ma tornai a leggere il giornale.
-Emh posso?-disse la biondina.
-Si certo dimmi- non la guardai, ci sono già stata male più di una volta per una di loro all'inizio tutto amore e coccole e poi sputtanamenti e basta. L'unica che non ha mai fatto ciò è Debby.
-Com'è che respingi ogni contatto con tutti?-disse guardandomi negli occhi, la sua domanda mi sorprese. Nessuno mai si era soffermato su di me.
-Perché siete tutti falsi, vi nascondete dietro maschere di falsità. Io non appartengo a questo mondo, sono qua perché sono obbligata a stare qua.- dissi ignorandola.
Io non avevo una famiglia che tutti i fine settimana mandava un pacco o passava a trovarli. Non avevo un conto bancario con cinque zeri quindi si ero li per caso.

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Settima luna
Serigala JadianIl mio nome è Kimberly e frequento la "Davi's High School" Io non centro nulla con questi ragazzi, tutti perbene e raffinati. Perché non cambio scuola? vi chiederete. Sono obbligata a stare qua, mio padre mi ha iscritto in questa prigione che ci of...