Capitolo 11

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Decisi di voltarmi con la faccia bagnata dalle lacrime e sentii il calore riempirmi il corpo partendo dal cuore.

Il suo volto era molto più simile al mio di quanto ricordavo, sul suo viso scorreva una cicatrice dalla tempia fino alla mascella, i suoi occhi bagnati dalle lacrime conservavano il verde del bosco.

Indossava un pantalone attillato, delle scarpe nere e una canottiera bianca.

Appena realizzai davvero che era lì, le corsi incontro abbracciandola e lasciando sfogare il mio pianto.

Sentii nella testa una dolce melodia cantata da James e i ricordi tornarono leggeri come una piuma davanti ai miei occhi.


Ai bimbi, avventurieri

dal cuor senza paura,

non servono sentieri

per tentar l'avventura:

marciano arditi dove

la nevicata è intatta

aprendo strade nuove

nel deserto d'ovatta.


io e James che ci rincorrevamo per il giardino, mamma ci aveva regalato lo stesso ciondolo perché eravamo molto uniti.

Era un quadrifoglio in oro bianco. Mamma e la mamma di James erano molto amiche e noi giocavamo sempre insieme.


Sentii la voce di mia madre dopo così tanto tempo che cercai di non dimenticarla più. Mi asciugai il viso dalle lacrime e guardando James mi resi conto di come fossi stata sciocca a non riconoscerlo. Quegl'occhi blu e quel sorriso non erano mutati.

Ciò fu troppo per il mio cuore ferito da troppe verità in un giorno solo ma so che devo farcela, devo farlo per loro.

Il calore inondò la mia mente e il mio nome si fece più forte come un eco soave e dolce, sentii la pelle bruciare appena e le orecchie fischiare.

Riaprii gli occhi e tutto era diverso, i colori più vividi e sentivo la terra sotto ai miei piedi appena formulai questa frase nella mia mente altre voci si unirono alla mia e guardandomi capii di non essere più nel mio corpo.. Ero un lupo.

Dal pelo nero e una mezzaluna rossa sulla tempia e gli occhi neri come una notte senza stelle.

Mi voltai verso James e i ragazzi e li vidi strabuzzare gli occhi ed indietreggiare appena per poi sorridermi.


Mia madre mi posò la sua mano sul muso e mi sussurro nella mia mente:

Non ti lascerò mai più.


Un ululato parti dal mio petto oramai troppo pieno di adrenalina per focalizzarsi sul dolore, al mio ululato si unirono tutti.

Era un ululato di rabbia e gioia a anche di dolore e angoscia.


Quella sera stessa ci fu la mia presentazione ufficiale nel clan.

Domani era il mio compleanno e me ne ero completamente scordata.. con Debby avevamo pensato ad un pigiama party di nascosto ma ora Debby non c'era ed io ero sola in un mondo ancora sconosciuto.

Ora sapevo che ero un Lupo e questo è il mio clan. La mia famiglia e la mia realtà.


Settima luna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora