Capitolo 13

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Dopo aver percorso un'altra strada nel bosco tra risate e scherzi arrivammo ad una piccola radura là dove si allungava un piccolo laghetto in cui la luna si rifletteva immensa e meravigliosa.

Irradiai il mio pensiero ai ragazzi. Volevo entrare in acqua!

Non faceva caldo ma potevamo giocare come bambini, per una notte che sarà mai?

Corsi fregandomene del vestito e inzuppata decisi di bagnare Alex che di conseguenza mi seguì nell'acqua e così dicendo eravamo tutti fradici.

Era meraviglioso fin troppo per me.


La mia mente andò a scoprire un altro piccolo ricordo

-Papà papà guarda!- ero davvero piccola e vivace, mio padre era li sdraiato sull'erba con mia madre e sorridendomi si alzò ed entrò in acqua con me.

L'acqua era fresca e i braccioli mi aiutavano a non avere paura e lui iniziò a giocare con me.

-Piccolo pesciolino- mi disse togliendomi dall'acqua.


Mi fermai a guardare la luna rosea come se essa mi chiamasse.

Chiusi gli occhi e un calore si irradiò nel mio corpo, nella mia testa e aprendo gli occhi mi ritrovai nel mio nuovo corpo.

Il mio ululato ruppe il silenzio che si era creato in questa splendida notte rosea.

La mia anima voleva essere libera in quella mia splendida notte e anche io lo volevo, volevo essere libera. Volevo essere solo me stessa per una volta.

Guardai i ragazzi e nella mia mente sentii incoraggiamenti e un filo sottile che mi collegava al suo sguardo. Quel magnifico sguardo blu.

Liberai il mio istinto correndo libera nel bosco, col vento che mi accarezzava il pelo e graffiava il mio sguardo. Era tutto magnifico, il bosco era magnifico.

Mi ritrovai su un'altura dove si poteva osservare un po' tutto, ululai ancora una volta per ringraziare la mia natura, la mia vita.

Avvertii qualcuno nelle vicinanze e appena si mostrò avvertì un battito scoordinato al cuore. Il suo sguardo blu mi face avvampare come le parole che sussurrò nella mia mente.

-Principessa -

-James- pensai con quanto più distacco potei.

-Tu sai perché sono qui?-mi sussurrò soave nella mente.

-No mi hai seguito?-

-Tu mi hai chiamato, la tua anima mi ha attratto a te -disse avvicinandosi ancor di più.

-Che vuoi dire?- dissi in un sussurrò.

-Siamo legati principessa.. e io non ho mai smesso di amarti-

Metabolizzate quelle parole restai senza fiato.

Lui era la mia anima gemella ed io non so neanche cosa sia l'amore.

Formulai questa frase nella mia mente e lui mi udì.

-Non preoccuparti, ti aiuterò io, ti proteggerò e sarò sempre con te-

Lui si trasformò nel bellissimo ragazzo che mi portò a casa, ma i suoi vestiti si erano inzuppati quindi indossava solamente i boxer.

Lo fissai e lui si passò la mano tra i capelli arrossendo.

Mi ritrasformai anche io, ma come lui indossavo poco nulla.

Arrossendo mi girai dandogli le spalle. Non so che fare o pensare ora, non credo di abituarmi cosi facilmente a questa situazione.

Lui si avvicinò a me e abbracciandomi da dietro e alzandomi lo sguardo verso le stelle

-Lo so può fare paura come pensare a come siamo piccolo in confronto all'universo che è sopra di noi, ma io davvero ti amo- sospirò - avevo sei anni quando ti hanno portata via e mi ero ripromesso di riportarti da me. Una volta mentre giocavamo a rincorrerci io finii a terra e tu ti sedetti sopra di me trionfante e mentre cercavo di farti il solletico, tu piccola peste mi baciasti.Quel bacio rubato è nella mia memoria ed è ciò che mi ha spinto ogni volta a cercarti con più motivazione.-

Mi girai e incrociando il suo sguardo capii, capii il suo sguardo abbattuto in auto.

Lui sapeva che non ricordavo ma non si è arreso, lui non mi ha forzato ma la mia anima si.

Lui intuendo la mia confusione mi baciò, un bacio caldo e sicuro.

Lui mi trasmetteva quella sicurezza che avevo bisogno, quel bacio era una luce nella mia tenebra.

Il mio cuore perse un battito in quel bacio e io capii di aver perso la testa per lui.

Il mio corpo lo voleva ed ogni mio pensiero andava a lui, il suo profumo mi attirava a lui.

Ci baciammo e lui mi abbracciò, in un abbraccio caldo che mi scaldò il cuore.


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