Capitolo 6

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Mi svegliai in un morbido letto dalle lenzuola nere e il piumone rosso, le pareti erano di un verde bosco molto acceso. Sulla destra c'era una specie di scrivania nera con un enorme specchio, non sono molto amante del trucco e parrucco quindi non so dire il nome esatto. Davanti a me si trovava un armadio anch'esso nero e sia a sinistra che a destra aveva una porta. Quella a sinistra era socchiusa e provenivano delle voci mentre quella a destra era chiusa. Avevo un mal di testa atroce e non sapevo dove e come ci ero finita li. Scesi dal letto e mi diressi verso la porta chiusa, era un bagno molto femminile con le pareti rosa e i mobili bianchi, richiusi a chiave la porta dietro di me e mi guardai allo specchio..
I miei occhi erano in intreccio tra il verde scuro e il grigio tempesta. Un po come stavo dentro di me, quei colori mi rappresentavano alla perfezione in questo momento.
Arretrai e andai a sbattere contro il cesto dei panni sporchi e mi scappo uno strillo. Riuscii a rimanere in piedi ma in quel momento iniziarono a bussare alla porta del bagno.
-Kim stai bene? Cos'è successo?- era Alex. Cosa dovevo fare con tutto questo?
- Si non preoccuparti- risposi uscendo dal bagno.
Alex portava i capelli raccolti in uno chignon e un completo nero ed elegante, vedendola mi resi conto che confronto a lei ero 0. - Cosa è successo hai miei occhi?- le dissi mentre mi dirigevo verso il letto disfatto.
- Solo gli eredi possiedono quel colore grigiastro mescolato al loro colore fuori dalla riserva- mi spiegò avvicinando. - scusa per averti portata qua ma se non lo avesi fatto sarebbe scoppiata una guerra tra i clan ed è la cosa che bisogna evitare assolutamente in questo periodo cosi delicato-

Erede? Clan? Guerra? Ma cosa cazz..?
- No aspetta cosa?- dissi agitandomi visibilmente.
- Sai credo che questa storia non debba raccontartela io..- mi disse e aggiunse - vestiti, nell'armadio troverai tutti quello che vuoi. Ti aspetto qua fuori-
Ma sono tutti pazzi? Dove sono finita?

Aprii l'armadio ed era profondo quanto la stanza accanto, conteneva ogni genere di abiti dai pantaloni ai vestitini alle giacche, e un infinità di scarpe.
Optai per qualcosa di molto nel mio carattere. Anfibi neri, leggins neri e una golfino grigio che arriva a metà coscia con una maglietta nera sotto. Non mi importava di apparire quello che non ero.
Uscii dalla porta e un profumo di melograno mi pizzico il naso, proveniva da James. Alex non c'era, magari aveva da fare.
- Alex è dovuta andare a fare una commissione urgente, ti accompagno io nel giardino- mi disse sorridendomi lui indossava la stessa divisa, diciamo cosi, che indossava Alex.
Sorrisi e segui lui ed il suo profumo.
Il corridoio dove c'era la mia stanza era finemente decorato, e facendo le scale notai dei bellissimi dipinti di lupi e notti magnifiche. Passai davanti alla stanza dove risiedeva il quadro di mia madre e mi ritrovai davanti una grandissima porta finestra, la attraversammo e la mia visuale si riempi di colori di ogni tipo e il mio olfatto si riempi di fragranze delicate provenienti dai fiori. Rimasi incantata davanti ad un immenso salice piangente e sotto di essi sedeva un esile anziana vestita con un lungo abito color cremisi.
James si fermo- Vai è meglio che vai da sola- mi disse sorridendo e allontanandosi.
Rimasi a guardarlo scomparire per l'enorme giardino, e poi presi coraggio e mi avvicinati cauta.
-Kimberly sei tu?- quella voce, dove avevo sepolto questi ricordi c'era lei. Mia nonna.
-Mi scusi ma non ricordo bene,lei è mia nonna?- le chiesi ponendomi davanti a lei cercando d ricordare.

Questa donna era quella del ricordo, se cosi si può definire, aveva profondi occhi oro e corti capelli biondi. Penso siano tinti, avrà sui 65 anni ma ha un viso giovanile e amichevole.
-Siediti nipote mia.- mi disse sorridendomi
Dietro di me c'era una sedia da giardino con un simpatico cuscino colorato. Mi sedetti e attesi.

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