Capitolo 19

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Mia madre si avvicinò a me e prendendo in mano il viso di James recitò una specie di poesia in qualche lingua sconosciuta e due lacrime rosse scesero dai suoi occhi per finire sul viso di James.

Il corpo di James, fremette e come se avesse avuto una scarica elettrica riprese a respirare.

Il mio cuore si fermò e calde lacrime rigarono il mio viso dalla gioia.

-Kim..- chiamò James con voce roca.

-Ei ei sono qui amore.. - dissi tra le lacrime.

-Come stai?-

-Tu lo chiedi a me?. Sei un pazzo, Come ti senti?- dissi sentendo attorno a noi i nostri amici.

Nessuno lo avrebbe ammesso ma tutti hanno versato più di una lacrima.

Li guardai, tutti quegl'occhi appannati e quel sorriso stampato sul volto.

Abbracciai mia madre mentre Alex insieme a Matt tirarono su James da terra.

Tornammo a casa nostra tutti sani e salvi.

- Che fine ha fatto Paul?- chiesi a mia mamma.

- Non darà più fastidio- mi rispose e mi abbracciò.

- James può restare da noi stanotte? Cosi posso stargli vicino se ha bisogno di qualcosa- chiesi a mia madre mentre arrivava la macchina con sopra James, Alex e Matt.

-Certo bambina mia- e salendo i gradini della residenza sparì dietro il grande portone, si vedeva che era molto stanca e quello che ha fatto stasera è stato unico.

Con un sorriso stampato sulla faccia io e Alex portammo James nel mio letto e dopo avergli rimboccato le coperte scesi per accompagnare Alex alla porta.

-Come stai Kim?- mi chiese allora Alex.

-Non saprei, ma penso di stare bene solo che ho perso le scarpe quando sono scesa dalla macchina prima dello scontro- dissi fingendomi amareggiata e scoppiando a ridere.

Mi abbracciò e sparì verso casa.

''Com'è che in una settimana il mio mondo è cambiato?''

Sorridendo mentre salivo le scale e incrociai Artur in veste da notte.

-Oh signorina posso portarle qualcosa prima di andare a letto?-

-Oh grazie Artur ma vai pure a dormire, vado a cambiarmi e scendo io in cucina a prendere il necessario- dissi sorridendo e lui si allontanò.

-Oh Artur mi scusi- dissi e lui si voltò.

-Si signorina-

-Lei ha conosciuto mio padre?- chiesi con la mano già sulla porta della camera

-Certo era un grande uomo, se vuole posso portarle le foto del matrimonio di sua madre anche ora- mi disse sorridendo e con quel fare da nonno che mi scaldava il cuore ogni volta che incrociavo il suo sguardo.

-Mi farebbe molto piacere, grazie- dissi entrando nella camera da letto.

James dormiva e baciandogli la fronte notai che era accaldato così lo scoprii un po'.

Mi infilai il pigiama e silenziosamente scesi in cucina. Entrando in cucina accesi le luci e aprii il frigorifero

''Chissa cosa piace a James''

Presi due tazze di latte e sperimentai dei pancakes alle fragole. Presi anche del succo e due tramezzini al prosciutto.

Appena salii le scale con il vassoio in mano attenta a non farlo cadere notai sul carrello davanti alla porta uno splendido Fotolibro in seta rossa con al centro due giovani sorridenti, i miei genitori.

Misi il vassoio sul carrello ed entrai in camera.

Mi avvicinai a James e lo svegliai piano

-Amore devi mangiare qualcosa poi dormiamo, promesso- gli sorrisi e lo aiutai a sedersi sul letto allungandogli il vassoio e mi sedetti affianco a lui.

-Li hai preparati tu?- chiese con la voce ancora assonnata indicando i pancakes.

-Certo il povero Artur era molto stanco e poi volevo provare ad avvelenarti- dissi ridendo.

James mangiò qualcosina e si complimentò con me. Rimisi il vassoio sul carrellino dorato e mentre tornavo in direzione del letto. James notò il fotolibro rosso.

-Cos'è ?-

-Il matrimonio dei miei genitori- dissi guardando quel libro con tristezza.

-Vuoi guardarlo con me?- chiese titubante, aveva due profonde occhiaie scure e aveva bisogno di riposo - Ora,dopo dormiamo promesso- aggiunse sorridente con quegli'occhi sgranati da bimbo coccoloso.

-Va bene, va bene - presi il libro e mi accoccolai vicino a lui sfogliando quelle meravigliose foto.

E così ci addormentammo col libro fra le mani.


Settima luna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora