CAPITOLO 17-LO CONOSCO!

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Sing to me over and over again

GIORGIA POV.

Wow:la mia vita,era cambia in un colpo solo.
Avevo smesso di essere insicura e soprattutto avevo smesso di pensare al futuro e iniziato a vivere il presente e cogliere le cose giorno per giorno.
Ormai stavo per compiere quindici anni mentre Mirko ne avrebbe compiuti diciotto...oddio,tra poco sarebbe diventato maggiorenne!
Da una parte era meglio così,ci saremmo potuti vedere di più.
Avevamo quasi finito tutto il giro per l'Italia infatti oggi avremmo dovuto fare l'ultimo incontro in Sardegna,a Cagliari.

"Sei mai stata in Sardegna?"mi chiese Mirko mettendomi il suo braccio attorno alla mia spalla.

"No,mai. Deve essere molto bella."dissi io.

"E lo é! L'acqua é bellissima,un piccolo paradiso."mi disse sorridendo.

Eravamo sulla nave che ci avrebbe portato a Cagliari,insomma...era un po' l'ultimo giorno di questa bellissima esperienza dato che il giorno dopo sarei dovuta tornare a Milano e iniziare a studiare. Era già febbraio e io dovevo recuperare in tre settimane tutto ció che i miei compagni avevano fatto in due mesi.

"Dite che un bagno ce lo faranno fare ?"chiese Lorenzo sottovoce.

"E chi lo sa...ma l'acqua é calda?"chiese Aurora.

"Boh,io ci sono stato ma nelle vacanze estive!"disse Mirko.

"Ma si,l'acqua é sempre perfetta laggiù."disse Daniel sorridendo.

"Speriamo!"disse Cloe.

Dopo un po' arrivó Giacomo per dirci che eravamo arrivati.
La cosa che mi colpì di più non appena scendemmo dalla nave fu,come aveva detto Mirko,il mare e la sabbia.
Ho sempre amato l'acqua e la sabbia calda e in Sardegna tutto quello che mi piaceva era lì davanti hai miei occhi.
L'albergo era accanto alla spiaggia,così appoggiammo le nostre cose e con il permesso di Giacomo e Carlo andammo a fare un giro in quel bellissimo paradiso.
Camminavo mano nella mano con Mirko,mi tranquillizzava la sua stretta sicura e allo stesso tempo dolce.

"Aspettate."disse slacciandosi le stringhe delle scarpe.

Lo guardai e mi tolsi anche io le scarpe.
Andó fino a riva e mise i piedi acqua,tornó da noi e mi prese in braccio.
Non capendo cosa voleva fare mi tenni stretta al suo collo,ma quando arrivammo in acqua mi buttó dentro.
Era abbastanza fredda!

"Mirko!"dissi urlando.

"Aahahahahahahaha,com'é?"disse ridendo lui.

"Idiota."dissi io.

"Dai,prendi la mia mano che ti aiuto ad alzarti."disse porgendomela.

Gliela strinsi forte e lo strattonai in acqua con me.

"Cavolo! Mi hai fregato."disse iniziando a ridere.

Risi insieme a lui poi gli proposi una cosa.

"Facciamo venire in acqua anche gli altri,diciamoli che é alla temperatura giusta."gli dissi nell'orecchio.

Mi fece il segno dell'okay con la mano.

"Ragazzi,venite anche voi! L'acqua é caldissima!"disse Mirko.

"Sicuro?"disse Aurora alzando il sopracciglio.

"Sisi."mentì io sogghignando.

Gli altri allora si tolsero le scarpe e si buttarono in acqua con noi.

"Cazzo! É fredda!"disse Carmine.

"Alla faccia dell'acqua calda."disse Aurora.

"Stronzi!"disse Brando.

Dopo essersi "arrabbiati" scoppiammo tutti a ridere e il freddo passó,perché é vero:le risate di chi vuoi bene ti scaldano il cuore.
Verso mezzogiorno arrivammo in albergo tutti bagnati.

"Ragazzi,che avete fatto?!"disse Niccoló venendo verso di noi.

"Un piccolo bagno."disse Carmine.

"Oddio,andate subito a cambiarvi...oggi con noi mangerà un tipo amico di Carlo."disse turbato.

"Nick,qualche problema? Già che l'hai chiamato tipo vuol dire che c'é qualcosa che non va."disse Carmine mettendogli una mano sulla spalla.

"No,ragazzi. Non preoccupatevi"disse andando via.

Salimmo nelle nostre camere a cambiarci e quando finimmo ci trovammo tutti in corridoio prima di scendere.

"Secondo voi chi sarà?"chiese a tutti Carmine.

"Non lo so,ma secondo me a Niccoló sta leggermente antipatico"disse Mirko.

"Mmm,mi sa anche a me."disse Denise.

Scendemmo tutti insieme,Carlo e Giacomo ci dissero di sederci.
Accanto a Carlo si era seduto un signore sulla quarantina,non so perché,ma l'avevo già visto!

"Ragazzi,lui é un mio vecchio amico. Ci aiuterà con gli incontri con i fans,io ormai inizio a sentirmi troppo peso sulle spalle."disse Carlo.

"Piacere,sono Alexander Johnson,potete chiamarmi semplicemente Alex. Si,sono italo americano."disse sorridendomi in modo alquanto strano.

Johnson...Johnson come Mattia.
Mattia Johnson,Mattia quello che mi aveva lasciata,Mattia quello che a Bologna mi aveva minacciata.
Quello era suo padre. Cosa voleva da noi,o meglio,cosa voleva da me?!?

TO BE CONTINUE
SPERO VI SIA PIACIUTO,UN ABBRACCIO A TUTTI/E
(Scusate eventuali errori)
A PRESTISSIMO CON IL PROSSIMO CAPITOLO :)

Mirko Trovato ||Maybe it's not too late...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora