"𝐿'𝐼𝑟𝑖𝑑𝑒 𝐷𝑖𝑝𝑖𝑛𝑡𝑜"

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*POV DRACO*

Continuai a tenere la mia mano premuta accanto al suo volto, l'altra mano cadde sul suo fianco, la attiravo più vicina a me per far toccare meglio le nostre labbra. Ci baciammo per minuti che sembrarono ore.

Con lei il tempo passava così velocemente...

Mi staccai piano da lei mantenendo i miei occhi del colore del mare nei suoi che mi ricordavano l'autunno. Sfumature di marrone e di giallo rendevano il suo iride come dipinto da pennelli dalla punta finissima, così precisi da fare del lavoro un'opera d'arte.

Mia era una meravigliosa opera d'arte.

Nessuno osava parlare. Era come paralizzata, e sul mio viso si formò istintivamente un sorriso vedendo la ragazza davanti a me guardare il vuoto con occhi persi, le sue labbra gonfie e il rossetto leggermente sbavato.

<che c'è Mia, non ti è piaciuto?> dissi io con voce affannata mentre mi passavo una mano nei capelli leggermente sudati sul davanti.

<i-io...D-draco, ma.. perché l'hai fatto> disse lei evitando di guardarmi negli occhi

Le presi il viso con una mano e ritornai a mescolare le stagioni dei nostri occhi, la mia primavera e il suo autunno. Il mare nei miei occhi e la terra nei suoi, due elementi così diversi, ma così perfettamente combinabili. Io e Mia eravamo così: opposti ma perfetti.

<perché sentivo di doverlo fare Mia, avevo il bisogno di sentirti. > risposi avvicinando di nuovo il mio viso al suo.

Questa volta fu lei a baciare me.

Venni colto alla sprovvista, e capovolse i ruoli. Mi ritrovai con le spalle schiacciate alla libreria, e lei che cercava contatto con il mio corpo.

Mi lasciai sfuggire un sospiro, fu proprio quello che le fece perdere il controllo. Iniziò a mordicchiare il lobo del mio orecchio, a lasciare profondi baci sul mio collo, e poi risaliva lungo la mascella, fino alle labbra, labbra che bramava, e che io le donavo.

<Ragazziii! Arrivate o no?> La voce di Victoria interruppe il nostro momento insieme.

Mia si staccò da me irritata.

<possibile che deve sempre rovinare tutto?> la sua voce di nuovo seria e distaccata.

<ehy, ehy ascoltami. Ti prometto che non permetterò a nessuno di rovinare quello che stiamo costruendo> dissi io prendendole le mani

Si staccò da me

<e cosa staremmo costruendo Draco? Illuminami.> la sua voce si addolcì lievemente

La baciai. <ti basta sapere che non posso fare a meno di te?> le risposi sorridendole

Abbassò lo sguardo imbarazzata, le sue guance si tinsero di rosso. Era così bella...

<dai, andiamo> le presi la mano e ritornammo da Victoria con i libri che ci servivano.

<alla buon'ora! Ci voleva mezz'ora per prendere due libri?> disse la biondina iniziando ad alzare il tono con Mia. La mora invece la guardava con aria di sufficienza, con un sorrisetto compiaciuto sul volto, e con l'orgoglio a mille. Dio, faceva dannare proprio tutti.

<hai finito?> disse Mia dopo tutta l'inutile predica di Vic.

Continuavo a guardare la Riddle con un sorriso da idiota stampato sul volto. Era così divertente vedere le due litigare.

Mi sedetti al mio posto, divaricai leggermente le gambe, la mia mano cadde sul cavallo dei pantaloni e si misero in evidenza le vene su questa. Gli anelli che si stringevano intorno alla pelle pallida delle mie dita ad ogni minima contrazione, e mi provocavano un leggero fastidio.

𝐷𝐼𝑉𝐸𝑅𝑆𝐼 𝐷𝐴 𝐿𝑂𝑅𝑂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora