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La prima ecografia, tremavo al solo pensiero di quello che stavo per fare.
Farla significava rendere ufficiale quella gravidanza, mio zio mi aveva detto di dire tutto a lewis, ma la mia voglia era pari a zero.
Mio zio mi teneva la mano, cercava di tenermi calma, ma non ci riusciva molto.
Venne il mio turno, mi distesi e poco dopo eccolo lì nello schermo, quel puntino era il mio piccolo.
Le lacrime iniziarono a scendere sul mio volto, erano lacrime di gioia.
Il dottore mi disse che tutto procedeva tranquillamente, dovevo stare calma e ovviamente interrompere la danza.
Uscita dallo studio la prima cosa che feci fu quella di andare da Ivan, a lui dissi la verità ma gli chiesi di tacere con gli altri, ci inventammo una scusa plausibile.
Solo Lucy sapeva la verità e lei mi avrebbe sostituito, di quello ero contenta.
Arrivati nel mio appartamento iniziai a pensare a dove sistemare le cose del bambino, o bambina, chissà cosa sarebbe stato.
F: glielo dirai?
Amy: no è una mia decisione
F: amy tua mamma lavora con lui.
Amy: mia mamma non la vedo quasi mai...
F: non puoi nasconderlo per sempre.
Amy: se torno in Australia si...
F: amy...
Amy: ti prego zio... A mamma penseremo più avanti.
Già, e poi era pur sempre mia mamma, avrebbe dovuto appoggiare me e non lewis.
La mia intenzione era quella di restare a Londra, non avevo nessuna voglia di tornare in Australia.
Presi il pc e iniziai a guardare su internet varie cose per neonati.
Presi delle cosine unisex così sarebbero andate bene in ogni caso.
Mio zio mi stava prendendo la cena, sarebbe stato con me, per almeno i primi 3 mesi della gravidanza, così mi avrebbe accudito.

Messaggio da mamma:
-perché lo zio è lì?
-non sono cose che ti riguardano
-e invece si, chiami lui tutte le volte che c'è qualcosa che non va, quindi cosa succede?
-mamma ti prego... Ti ho detto che non ti avrei mai chiesto di scegliere tra me e lewis, sto mantenendo questa promessa...
-e io ti avevo detto di non iniziare quella relazione...
-è inutile con te non si può parlare... Ora capisci perché ho chiesto allo zio di venire da me?
-si perché ti protegge sempre, anche più del dovuto, cresci figlia mia, non sei più una bambina.

Decisi di non risponderle più mi aveva fatto infuriare, andai da mio zio che stava cucinando.
Amy: forse dovrei essere onesta con lui, dopotutto diceva di amarmi.
F: bene vedo che inizi a ragionare, andremo a montecarlo?
Amy: no, gli chiederò di venire qui, ma senza mamma, prima la sua reazione e poi penserò a mamma.
F: ok, intanto però parli con lui ed è già una vittoria per me.
Mi diede un bacio sulla fronte e poi mi passò un piatto con delle uova.

Messaggio a lewis:
-dobbiamo parlare...
-buona sera anche a te... Vedo quando sono libero...
-ti prego è urgente... E senza mia mamma grazie...
-ripeto quando avrò tempo verrò da te
-sei proprio un coglione... Ti ho chiesto di venire da me che è urgente... Si vede quanto ci tenessi a me...
-non posso stare dietro ai tuoi capricci da bambina...e comunque ho visto anche quanto tu ci tenessi a me...
-sai cosa... Dovevo seguire il mio istinto e non scriverti.... Fai una cosa non venire proprio me la caverò da sola... Addio...
-addio principessina viziata...

Iniziai a piangere, come potevo pensare di crescere un bambino suo, come avevo potuto innamorarmi di uno così?
Ora non ero più sicura di nulla, nenache di voler quel bambino, guardavo le ecografie e pensavo solo al fatto che quel puntino non avesse colpe, no le colpe erano nostre e di nessun altro.
Amy: zio... È una merda... Come posso tenere questo bambino.
F: vieni qui...
Mi abbracciò e mi raccontò di quando mia mamma tornò a casa incinta, mio padre non aveva nessuna intenzione di volermi, aveva pagato mia mamma per abortire, lui era il figlio di una delle famiglie più ricche della città se non addirittura dell'Australia.
Mamma rifiutò i soldi e con l'aiuto della sua famiglia realizzò i suoi obiettivi e mi tenne.
Non avevo mai capito quanto fosse stata forte e fortunata mia mamma, per la prima volta me ne resi conto.

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