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Quella mattina quando mi svegliai lewis dormiva beatamente sul divano, aveva deciso di passare gli ultimi mesi della gravidanza a Londra con me, non eravamo tornati insieme, eravamo troppo orgogliosi, forsi entrambi aspettavamo che l'altro facesse il primo passo, ma quanto ancora avremmo aspettato? Solo il tempo ci avrebbe fornito le risposte esatte, per il momento vivevamo bene così.
Decisi di preparare la colazione, come quando eravamo a montecarlo.
L: buongiorno, lascia preparo io.
Amy: sono incinta non malata terminale.
L: sei anche scorbutica.
Amy: quello come sempre.
Gli feci la linguaccia e poi mi abbracciò.
Amy: lewis lasciami...
L: si scusa.

@lewishamilton

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Vidi il post che aveva appena pubblicato misi like e soprattutto mi misi a ridere.
Amy: sei uno stronzo sai?
L: perché ho pubblicato una tua foto?
Amy: si
L: senti Amy e se ci riprovassimo?
Amy: lewis no, abbiamo già visto come è andata.
L: si e lei è il frutto del nostro amore.
Amy: io avrei detto più di altro, ma lasciamo stare. Senti ora andiamo d'accordo tu hai la tua vita e io la mia, cresceremo lei nel modo migliore e sono sicura che saremo due genitori eccellenti, ma non andiamo a complicarci ulteriormente la vita.
L: ok. Vado a correre.
Non aggiunse altro e uscì da casa mia.
Poco dopo mi chiamò mia mamma per chiedermi come stessi, le dissi che andava tutto bene.
Parlai un po' con lei e poi mi disse che mio padre, dopo anni voleva conoscermi.
Rimasi impietrita non sapevo cosa dire, era una cosa che avevo sempre voluto, ma ora mi faceva paura quell'incontro.
Amy: mamma io non lo so se ho voglia di conoscerlo, insomma non ne sono più convinta.
A: ti capisco e lui è pronto a rispettare i tuoi tempi.
Amy: come mai questa voglia improvvisa di vedermi?
A: è da un po' di tempo che mi chiede di te, ma ho sviato il più che ho potuto.
Amy: grazie mamma.
A: come va con lewis?
Amy: bene, lui vorrebbe tornare una coppia, ma io non me la sento non ora almeno.
A: hai fatto bene, ora dovete pensare alla piccola e poi eventualmente a vedere cosa potrà succedere tra di voi, ma con calma.
Amy: è quello che voglio fare, non nego il fatto che provi qualcosa ancora per lui, ma non voglio rovinare tutto di nuovo, ci sono stata male una volta, due sarebbe troppo.
A: brava piccola mia, ora riposa.
Amy: grazie mamma
Riattaccai la chiamata chiamata con mia mamma e tornai a guardare la tv, poco dopo tornò lewis a casa.
L: faccio la doccia e poi sono tutto tuo.
Amy: ok.
Quando tornò dalla doccia aveva solo un asciugamano legato in vita, alla mente tornò la prima volta in cui lo vidi mezzo nudo.
L: che c'è?
Amy: niente.
L: mio padre vorrebbe venire a cena da noi.
Amy: ok. Lo sa che non stiamo insieme?
L: si, ma vorrebbe sapere cosa intendiamo fare con la piccola.
Amy: ok, nessun problema, scegli tu un giorno, tanto non è che abbia molto da fare.
L: ok, ora lo chiamo.
Corse a chiamare suo padre per dirgli di venire pure da noi in settimana che di problemi non ce n'erano.
Poi tornò a sedersi vicino a me sul divano, mi prese fra le sue braccia e mi coccoló.
Amy: ma stasera cosa mangiamo?
L: mmmm pizza?
Amy: e pizza sia.
Lewis andò ad ordinare la pizza, e apparecchió la tavola, dopo un po' arrivarono le pizze e mi sedetti a tavola con lui.
Amy: mio padre vuole conoscermi.
L: scusa?
Amy: si, è da un po' che vuole conoscermi e mia mamma sta cercando di evitarlo.
L: per questo era spesso in Australia?
Amy: si, non so che fare, ho sempre voluto conoscerlo, ma ora non ne sono più convinta.
L: devi farlo se no non sarai mai completa, un padre ti serve nella vita per quanti errori possa aver fatto.
Mi appoggiò una mano sulla pancia, la piccola in quel momento si calmó, era come se capisse quando suo padre toccava la mia pancia.
Gli sorrisi e gli posai una mano sul suo volto.

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