il diario degli errori

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14 ANNI DOPO...

@elihamiltom

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Incazzata col mondo....
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Quella mattina papà mi aveva portato alla gara, correre incanalizzava tutta la mia rabbia, la mia angoscia.
Papà era così orgoglioso di me, avevo provato a fare danza ma con scarsi risultati, non mi piaceva e a quanto pare non ero brava come lo era lei.
Mia mamma Amy, l'avevo persa a 6 mesi, per colpa di un'avaria.
Da quel momento papà si era preso cura di me e anche nonna Angela.
Quando ero piccola gli chiedevo sempre di raccontarmi la favola del principe solitario, poi da grande capì che si trattava della storia tra lui e mamma.
L'amava tantissimo, non aveva mai smesso di amarla, non si era mai rifatto una vita, mi diceva che io ero l'unica donna della sua vita, e che nessuno avrebbe potuto prendere il posto della mamma, nessuna poteva farlo innamorare come aveva fatto lei.
Amavo il loro amore, era durato per 14 anni e sarebbe durato in eterno.
E: papà fammi l'imbocca al lupo.
L: in bocca al lupo tesoro mio.
Mi abbracciò e poi mi infilai il casco, corsi sulla mia macchina, volevo vincere quella gara per lei, per la mia mamma, oggi era l'anniversario della sua morte.
Papà dopo la sua morte corse un ultimo mondiale di F1, voleva quell'ottavo titolo ma non superare Schumacher, ma per mia mamma per il loro amore.

POV LEWIS

@lewishamilton

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Il nostro Angelo ❤️ @elihamiltom orgoglioso di te

@elihamiltom: una rara foto di me con i capelli lisci 🙈 ti voglio bene papà 😘😘😘
@lewishamilton: tesoro ❤️😘

@charles_leclerc: vai piccola hamilton 🎉🎉🎉

@maxverstappen: vai piccola Elisabeth 🍾🍾🍾

@angelacullen: vai piccola mia 😘😘😘

14 anni... Erano passati 14 lunghi anni da quella maledetta giornata, da quando il destino aveva voluto privarmi dell'unica cosa bella della mia vita.
L'inizio non fu facile, per un po' non volevo vedere mia figlia, mi ricordava lei, poi decisi di continuare a correre, di voler vincere quel mondiale per lei per la mia Amy e quando lo vinsi capì che non l'avrei riavuta indietro.
Tornai da mia figlia, e da quel giorno me ne presi cura.
Ogni anno il giorno dell'anniversario della morte di Amy, andavamo sulla sua tomba, le raccontavo cosa fosse successo nell'ultimo anno.
Quell'anno avremmo dovuto tardare di un paio di giorni il nostro appuntamento, Elisabeth aveva una gara e se avesse vinto sarebbe stata la più giovane a vincere quel campionato, ero così orgoglioso di lei.
Nella sua guida rivedevo me, e nei suoi occhi rivedevo sua madre, le somigliava tanto, tantissimo.
Quando ero solo a volte pensavo a quanto fossi stato stupido, avrei potuto viverla di più, e forse se fossimo stati insieme quel giorno lei non sarebbe morta.
Purtroppo la storia non si fa ne con i se ne con ma.
Non c'era giorno in cui non ne sentissi la mancanza, mi ero ripromesso di non voler nessun'altra donna nella mia vita, c'era solo mia figlia e questo era più che sufficiente.
Ed eccola ultimare l'ultimo giro e vincere il suo campionato, saltai in piedi orgoglioso della mia campionessa.
Le corsi in contro e l'abbracciai forte a me.
L: sono così orgoglioso di te e anche la mamma lo sarebbe.
E: grazie papà.
Mi diede un bacio sulla guancia e poi salì sul podio, sul gradino più alto.
Tornati a Londra andammo a trovare Amy.
Elisabeth le raccontò tutto quello che le era successo nell'ultimo anno anche della sua vittoria, poi la salutò è mi lasciò solo con lei.
L: ehi amore mio, quanto è cresciuta la nostra piccola bambina vero? Sono così orgoglioso di lei, di quello che sta diventando e di quello che diventerà. Spero diventi la prima campionessa di F1, una donna in f1, sai che scandalo. Scherzo tesoro mio, mi manchi, sai mi manchi sempre di più, e sai nostra figlia è l'unica ragione per cui vado avanti, lei ha bisogno di me.
Ti chiedo scusa, per non aver messo da parte prima l'orgoglio ed essere venuto da te, scusa perché se non fossi stato così stupido tu ora saresti qui con noi.
Mia piccola Amy, ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre, eri tu quella giusta, la mia anima gemella.