-Sono pronta!- esclamo.
-Beh, signora, è vestita-
-Non in quel senso, Emily-
Oggi è il grande giorno.
Si, avete capito: il giorno in cui farò il culo a quel tizio! Adesso, mi sono davvero stufata. Mi ha fatto aspettare tre mesi i suoi comodi, quindi lo farò penare per bene, poi forse (e ripeto forse), gli concederò il mio aiuto.
Lo voglio vedere strisciare con Junelle.
-Allora io vado. I miei figli tornano con Rogue. Devo finire di ordinare quei documenti sulle spese-
-Benissimo, signora. Darò da mangiare ad Happy-
-Si. A stasera!-
-Buona giornata!-
La saluto con un cenno e salgo nella mia auto.
So già come amministrare la scena. Me la immagino: io che gli dino 'no, non ci penso nemmeno ad aiutarla, ma la prego! Non ho garanzia signor Come-si-chiama. Gliele darò, ma mi aiuti, la supplico!'
Sghignazzo.
Sono proprio tremenda.
In meno di un quarto d'ora, sono in ufficio.
-Ben arrivata-
-Ciao, Anna- e inizio a canticchiare.
Giro nella stanza, cercando di mettere ordine: devo far vedere che sono una manager responsabile e seria.
-È di buon umore, signora?-
-Si, Anna-
Guardo l'orologio. Le sette e mezzo.
-A proposito-
-Si?-
-Dove è Gajeel?-
-Farà tardi, ma arriverà qui alle otto in punto-
Strano. È sempre in orario, avrà avuto qualche problema su chi deve portare Lee a scuola.
Ripassiamo mentalmente.
Gajeel porta qui il tizio, appena entra non lo guardo nemmeno in faccia. Gli parlo sistemando dei documenti sulla scrivania.
Lui parte con le sue proposte, le solite cose. E infine, stoccata finale: lo mando a quel paese dicendogli che oggi ho da fare e deve tornare la prossima settimana.
Uhm...si, mi piace.
Mi siedo.
Il cellulare vibra.
Due messaggi nello stesso istante.Rogue: i suoi figli sono a scuola.
Gajeel: sono arrivato. Anche il tipo è qui.
Perfetto!
Guardo l'ora: due minuti alle otto?!
Cavolo! È in orario, mi aspettavo il solito ritardatario.
Fisso la porta.
-Signora, sembra pronta ad una strage-
-Lo sono, Anna. Quelli che fanno così devono capire che non è modo di comportarsi-
Ho perso tempo dietro ai suoi problemi e lui si presenta dopo tre mesi, mentre nel frattempo ho dovuto contrattare con il suo vice.
Mi mandano di fuori di testa queste cose.
Gajeel appare nell'ufficio.
Ha una strana espressione sul volto.
-Perchè sghignazzi?- domando.
-Uh? Io? Non sghignazzo-
Trattiene a stento le risate.
Inizio a sistemare i fogli.
-Fallo entrare- sentenzio.
Lui annuisce.
Avverto subito la presenza di un'altra persona, ma fingo noncuranza.
-Bene- esclamo.
Guardo distrattamente i documenti sulla scrivania.
So che è qui, ho sentito il rumore dei suoi passi.
Riordino i documenti.
-Allora- inizio, mentre continuo a non guardarlo -non ho molto tempo per lei- e sistemo un altro plico di fogli -quindi si deve dare una mossa, perchè tra poco, devo....-
Le parole mi muoiono in bocca.
Lo guardo.
Impossibile...sto sognando.
Non può essere, è una delle mie solite illusioni a occhi aperti, giusto?
Capelli rosa, ribelli e in disordine, due grandi occhi verde smeraldo, un sorriso disarmante, cravatta nera, camicia bianca...
Il suo odore...è il suo odore, lo sento; sta impregnando l'aria.
-Na...Na...-
Non ce la faccio.
Il suo sorriso si fa ancora più mozza fiato.
Alla fine, dopo minuti infiniti, parla.
-Ciao, Lucy-
Mi cadono i fogli di mano.
D'accordo.
Direte voi: per due anni sei rimasta da sola, hai cresciuto i tuoi figli in solitudine, hai lavorato come un mulo, non ti sei mai concessa un attimo di tregua, mentre in cuor tuo continuavi a sperare che il padre dei tuoi figli tornasse da un momento all'altro. Vero.
Poi, scopri che è stato dichiarato morto, e che tu sei l'erede. Hai in mano un potere immenso, ma non è di certo paragonabile a quello che potresti avere se ci fosse l'uomo che ami (o meglio, amavi). Vero.
Ora, se hai di fronte l'uomo che ami, che credevi porto, sepolto, seppellito in qualche buco a migliaia di chilometri, quale è la tua prima reazione?
Volete la mia risposta?
Beh, in realtà ce ne sono due possibili.
La prima: ti metti a piangere dalla gioia, gli corri incontro, vi abbracciate. Bacio consolatorio, mi sei mancato, anche tu amore, torniamo insieme, si tutto quello che vuoi, serata di fuoco e felice e contenti.
La seconda...
La seconda è quella che avrò io.
-Sono tornato- aggiunge.
-Signor Dragneel!- trilla Anna e lo abbraccia.
Calma, Lucy. Calma.
Non posso, sono nel bel mezzo della reazione di secondo tipo, ovvero tra meno di dieci secondi esploderò come una pentola a pressione.
-Visto? Vivo e vegeto!- urla Gajeel.
Natsu torna a fissarmi.
-Lucy...- ripete e vedo che si avvicina -tesoro...-
È il colmo.
Beh...esplodo, non c'è altra cosa da fare.
-Tu- sibilo -tu!-
-Si, io-
-TU!!- e gli lancio la spillatrice.
Lui la evita e quella prende in pieno il vetro della porta.
-Cazzo...- mormora Gajeel.
-Lucy, per piacere-
-Per piacere, un corno!- urlo fuori di me.
Stavolta, parte un astuccio pieno di matite.
-Vuoi per caso farmi fuori?-
-Forse!- e lancio un posacenere.
-Ferma! Quello è antico-
-Non mi importa! Io non fumo!- e afferro una cornice -ma come ti permetti, idiota?! Ti presenti qui dopo due anni, e mi dici 'Lucy, tesoro'?!-
-Che dovevo dire? Lucy, perdonami?-
La cornice prende in pieno il muro dall'altra parte della stanza.
-Non volevi metterci la mia foto, tesoro?-
-No! Perchè se ti centro, non avrai più quella faccia da strafottente!- e prendo un plico di documenti.
-Signora, non lo lanci- mormora Anna.
Che scena assurda: io dietro la scrivania, mentre Gajeel, Natsu e Anna che stanno a distanza.
-Non sarai mica arrabbiata?-
Arrabbiata?!
-Sono incazzata, Natsu!- urlo e lancio il plico.
Lui lo evita per un soffio.
-Per due anni ho creduto che tu fossi morti. Per due anni sono stata qui a lavorare alla Seven, sorridendo e fingendo che fosse tutto apposto. Per due anni, ho fatto il lavoro sporco: ricatti, minacce, frodi, attentati, di tutto! E tu dove eri?! In vacanza?! Magari insieme a qualche modella nuda?!-
-Se lo vuoi sapere- e afferra l'agenda che ho appena tirato -non scopo da due anni. Non faccio sesso con la prima che trovo-
-Strano. Sarebbe una novità per te!-
-Sarà meglio andare- dice Gajeel ad Anna.
-No, rimanete qui!- esclamo -tra poco, tirerò tutta la scrivania. Dovrete aiutarmi-
-Andate- ordina Natsu.
Loro due escono.
Siamo soli.
-Per quanto vuoi continuare? Mi sembri a corto di oggetti da tirare-
Osservo la scrivania. Non ha tutti i torti: sono rimasti il computer, alcune penne e un appunta matite.
Riduco gli occhi a due fessure.
-Non sfidarmi. Ci sono tre vasi dietro di te-
-Solo che devi arrivarci-
-Vuoi scommettere che ce la faccio?-
-Prova, Lucy-
Balzo in avanti e faccio per raggiungere il primo vaso, ma calcolo male le distanze e finisco sul tappeto, mentre lui mi afferra per evitare che sbatta la testa sullo spigolo del tavolino di legno.
Siamo uno sopra all'altro.
Non so cosa sto provando.
L'ultima volta che siamo stati così vicini, abbiamo fatto l'amore come due pezzi di ghiaccio, ma ora è diverso.
Sono emozionata, felice, eccitata, ma anche furiosa.
-Brava. Siamo nella posizione perfetta-
Arrossisco.
Oddio! Sono a cavalcioni su di lui.
-Ti sei fatto male?-
-No- poi mi guarda -preoccupata?-
-N-no, per n-niente-
Sento una strana pressione provenire da sotto la gonna.
-Ma che...?!-
-Beh, all'amichetto sei mancata parecchio-
Oddio! Oddio!
È-è quell'arnese!! Porca miseria!
Mi allontano alla velocità della luce.
-Belle mutande a pois-
-P-piantala!- balbetto.
Lui spalanca le braccia.
-Vieni-
-Dimmi dove sei stato-
Sospira.
-Possiamo parlarne in un altro momento?-
-No, adesso-
Inizia a gattonare nella mia direzione.
-Non ho voglia. Ma se mi prometti una cosa, ti dico tutto-
-Cosa?-
Lui scatta in avanti e mi butta a terra.
Stupida, Lucy! Ci caschi sempre!
La solita tonta.
-L-lasciami- e provo a liberarmi i polsi.
-No. Sei qui, di fronte a me, dopo due anni-
Si avvicina e mi annusa i capelli.
Oh mamma! Sono viola in faccia!
C-capitemi, sono due anni che non faccio certe c-cose.
-Che buon profumo- sussurra -ci sono i preservativi qui?-
-Eh? Cosa?!-
Inizio ad agitarmi.
-Smettila!-
-Lucy! Finiscila! Voglio stare con te!-
-Maiale cretino, spostati!-
Andiamo avanti così per un pò, finchè non gli tiro una testata.
-Ahia!-
-Ops!- esclamo e mi allontano -s-scusa-
-Caspita! Ora capisco perché sei così testarda: ha la testa dura come la pietra- e si massaggia la fronte.
Mi rimetto in piedi.
-Così impari a fare il cretino- e gli porgo una mano.
-Attenta- mormora -potrei trascinarti di nuovo sul tappeto- dice con tono sensuale.
Avvampo e ritiro subito la mano.
-Vai f-fuori-
-Come?-
-D-devo lavorare-
-Lucy, siamo solo all'inizio-
-E-esci!-
Lui scoppia a ridere e se ne va.
Ho il cuore che batte a mille.
Natsu...Natsu è tornato da me.-Sveglia!-
-Uhm...-
-Mamma, svegliati!- sento urlare.
Spalanco gli occhi.
Nashi mi sta scuotendo per una spalla.
-C-che succede?- dico mezza intontita.
-C'è papà! Capito? C'è papà!- e scappa via.
-Va bene- e mi ributto sul letto.
Un secondo. Che cosa ha detto?!
C'è papà?!
Mi alzo di scatto.
Ieri mattina, dovevo incontrare il proprietario della Twelve cars.
Non c'è stata nessuna riunione, visto che ho scoperto che il proprietario era Natsu!
Oddio!
È qui a casa mia?!
Afferro la coperta del letto, e scendo le scale di corsa.
Resto di sasso.
Il mio salotto...il mio magnifico salotto è ridotto a un tugurio degno di una trattoria!
Scatoloni, scatole, biciclette, scarpe, abiti, giacche, computer...sembra un centro commerciale!
-Signora!-
-Emily?-
Lei compare da dietro un enorme scatolone a forma di rettangolo.
-Ha visto?! È tornato il padrone!- trilla.
-Eh?-
-C'è papà!- sento urlare Neele.
Emma mi si avvicina.
-Mamma, quel signore è il mio papà?- e indica la porta di casa.
Natsu appare in tutta la sua bellezza fiammeggiante: regge una scatola, mentre parla con uno degli addetti ai lavori.
-Portateli dopo. Non devo traslocare ora, vanno bene solo due camion- dice.
Trasloco?! Camion?!
Ora mi sente.
Scendo come una furia le scale.
-Che storia è questa?-
-Oh Lucy!- e mi squadra -non mi piace che altri vedano mia moglie in pigiama-
-Non sono tua moglie! E rispondimi-
-No, tu rispondi a me. Lei chi è?- e fa un cenno verso Emma.
-Emma?-
-Ciao, Lucy!- sento urlare da fuori.
Guardo dietro Natsu.
No, no, non ora Sting, penso.
-Oh! Quindi è così, eh?-
-C-così come?- farfuglio.
-Non solo lo facevi con Larcade, ma anche con lui-
S-sa del b-bacio?!
-Ma cosa blateri?!-
-Signora! Dove lo metto questo?-
Mi volto e resto paralizzata.
-Abito da matrimonio?- esclama Natsu.
-S-si, il n-nostro...cioè è l'abito del nostro matrimonio-
-Meno male che sono tornato, stavi anche per sposarti con uno dei due-
-Lucy! Torno più tardi! Non era importante: Yukino voleva un consiglio su un vestito, semmai ti chiamo!- urla Sting.
-No, aspetta!-
Troppo tardi: lo vedo che corre verso l'auto con la sua solita fretta.
-Adesso mi spieghi-
-Non c'è niente da spiegare, Natsu-
-Abbiamo finito di scaricare- dice un ometto.
-Bravi- poi si volta verso di me -allora? Chi è Emma? Che è successo in questo due anni?-
Salgo le scale.
-Lucy! Io e te dobbiamo parlare!-
-N-non oggi!- urlo.
-Papà! Giochiamo ai pirati!- sento dire a Nashi.
Sembra passata una vita.
Sono sempre arrabbiata: tornare a come vivevo prima sarà parecchio dura.Prossimo capitolo —>
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Fairy Bride - Book Three - Between Time (Nalu Fanfic)
Fanfiction(Seguito di "Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow") Il tempo passa in fretta, e si sa, le persone cambiano, crescono. Succede a tutti, compresa Lucy. Aveva solo ventiquattro anni, quando ha incontrato l'uomo che l'ha cambiata, e ora ne ha trentu...