Capitolo 27

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-Solo due-
-Ti ho detto di no-
-Ma perchè?-
-Perchè sei ancora in ospedale, idiota!-
-Mamma, siamo quasi arrivati-
-Lo so, Nashi. Posso attaccare, Natsu?- dico spazientita.
Sono passati sei giorni da quando Natsu si è svegliato dal coma. Potete immaginare la mia felicità: credevo che non si sarebbe ripreso, anche se ho sempre avuto fiducia in lui e nella sua testardaggine.
I problemi sono arrivati dopo, primo tra tutti la sparizione di Neal. Ad oggi, risulta ancora 'disperso' come hanno detto i poliziotti, colleghi di Gray. In realtà, sarebbe meglio chiamarlo 'fuggitivo', dato che Zeref si è completamente convinto che sia scappato per cercare vendetta.
Ancora non capisco perchè si stia incolpando.
-Ho rivelato a Neal la verità sulla morte di sua madre- ha spiegato -ha iniziato a farmi domande da quando sono tornato. Ho cercato di spiegare poche cose,  ma lui riusciva sempre a trarre le conclusioni giuste. Arrivava alla verità senza che io dicessi nulla-
Non mi era accorta di come Neal si fosse avvicinato a Zeref. Forse lo vedeva come uno zio, una figura paterna, anche se formalmente Gray è suo padre.
Perchè non ha chiesto ai suoi genitori adottivi? Di sicuro, Juvia avrebbe trovato un modo strano di raccontargli la verità, ma almeno avrebbero condiviso la storia di Ultear con lui.
Non si fidava? No, non era assenza di fiducia. Mi sono convinta che è stato per un altro motivo: se avesse fatto troppe domande, Gray e Juvia avrebbero subito sospettato qualcosa. Parlare con Zeref invece doveva apparire una cosa innocente, priva di significato. Un ragazzino di quasi quattordici anni che fa domande sulla madre, non poteva essere strano: pura curiosità.
Possibile che Neal abbia fatto pensieri del genere?
Ha vissuto dieci anni con la madre, può darsi che sia molto più maturo di quello che vuole apparire.
Allora ci ha nascosto la sua vera identità? Davvero vivere a contatto con sua madre lo ha trasformato a tal punto da essere un freddo calcolatore?
-Lucy!-
Mi riprendo dai miei pensieri.
-Che c'è, Natsu? Sto guidando, e sono in vivavoce con te. Non mi sembra il momento-
-Ho detto che dovevi portarmi le sigarette!-
-La dottoressa Vanderwood ha detto che non dovrai fumare mai più, ma ci senti?!-
-Solo una- mi implora.
Ma quanti anni ha? Tre?
-No! Nemmeno l'odore!
-Ti prego, tesoro...- mormora.
Sono stati sei giorni pesanti, sopratutto se una donna deve avere un futuro marito che rompe le scatole, e non si può muovere dal letto d'ospedale.
Natsu ha iniziato una lenta riabilitazione: esercizio fisico tutto i giorni, visto che il suo corpo è rimasto immobile per tre settimane. Ma ovviamente, lui se ne frega.
Le infermiere lo hanno trovato a camminare per l'ospedale alla disperata ricerca di una sigaretta: è arrivato a corrompere una guardia della sicurezza con una caramella (presa non si sa dove).
Alla fine, sono state costrette a mettere una guardia giorno e notte alla sua stanza, per evitare fughe o altro. Hanno dovuto sigillare anche la finestra della stanza: ieri lo hanno trovato che legava insieme le lenzuola per calarsi di sotto.
-Voglio scopare con mia moglie!-
Pare abbia detto così.
Per colpa sua, ogni volta che metto piede nell'ospedale, mi vergogno da morire.
Sanno tutti chi è il paziente Dragneel, quello che scappa, urla e si lamenta.
Quando esco da quel putiferio, ho sempre il reggiseno sganciato o la camicia abbottonata male.
N-non fraintendete: non facciamo nulla, ma i suoi assalti lasciano sempre il segno.
-Non sono la tua puttana!- gli ho urlato stamattina.
-Infatti, sei mia moglie-
-Ma ti rendi conto che quando esco di qui, tutti capiscono cosa succede?!-
-Di certo non quello che pensano davvero, purtroppo-
-Sei un imbecille!-
-Via, Lucy...goditi questi giorni di libertà perchè poi...-
-Perchè poi niente...-
Non ho neanche finito la frase che mi sono ritrovata sul letto della camera, con lui addosso.
Un bel calcio assestato nella parti basse, lo ha fatto mugolare per una buona mezz'oretta.
Sorrido.
Forse riusciremo a tornare alla normalità, e magari potremo organizzare il nostro matrimonio.
Avete capito ormai: quando tutta la faccenda si sarà risolta, ci sposeremo, spero per l'ultima volta.
-Dove state andando?-
Inizio a parcheggiare davanti alla scuola di Nashi.
-Te l'ho detto dieci minuti fa. Non farmelo ripetere- sibilo.
-Vado, mamma! Ciao, papà!-
Mi bacia sulla guancia e scende.
-Fa' attenzione!- le dico, mentre la vedo correre verso l'entrata.
-Lucy?-
Prendo il cellulare dal sedile.
-Che c'è?-
-Non vieni?-
-Ma se sono appena stata da te!-
-Vorrei un assaggino-
-D-di cosa?-
Nessuna risposta.
-Chiama le infermiere per qualcosa-
-Uhm...ma le infermiere non si chiamano Lucy, e non hanno le tue tette-
-Ma smettila! Senti, devo andare a lavoro. Vengo oggi da te, intesi?-
-D'accordo. Però, vorrei tu mi portassi delle cose-
-Tipo?- e metto in moto.
-Vediamo...ah, si! Porta una scatola di preservativi, una lingerie nuova di zecca, e qualche frustino-
Arrossisco.
-S-stai scherzando?-
-Mai stato più serio. Ho bisogno di scopare. Se no perchè ti salto addosso?-
Come?!
Quindi mi vuole lì solo per soddisfare i suoi bisogni carnali?!
-Brutto deficiente...- sibilo -non sono il tuo sfogo sessuale da quattro soldi! Per me, puoi morire di astinenza!-
-Lucy, non dire certe cose. Potrebbe anche succedere-
-Allora buon funerale!- e chiudo la chiamata.
Te guarda che maiale!
Nemmeno fossi un oggetto.
Prendo lo sterzo e parto.
Il cellulare riprende a vibrare.
Se lo scorda che rispondo, adesso mi ha fatto girare le scatole.
Da lontano, vedo il museo.
Finalmente! Desidero solo gettarmi nel lavoro, perchè altrimenti potrei strozzare qualcuno.
Scendo dall'auto.
-Miss Lucy! Abbiamo dei problemi con dei quadri!-
Appunto.
Ecco la solita Aries che urla disperata.
-Si, arrivo- e lancio un'occhiata al display.

Fairy Bride - Book Three - Between Time (Nalu Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora