Avevo capito una cosa.
Finchè i Dragneel fossero rimasti la mia ossessione, non avrei mai potuto vivere normalmente, non avrei mai potuto continuare la mia esistenza come era prima della mia scoperta.
Decisi allora di abbandonare l'università e la cattedra.
Iniziai le mie ricerche sui quei mostri bastardi, ma subito compresi che se volevo distruggerli, dovevo essere uno di loro. Dovevo diventare un loro amico, un loro intimo.
Ma come?
Non fu difficile trovare la soluzione: la Seven Telefonika, la base e il centro dell'impero dei Dragneel.
Entrare nella loro società era solo il primo passo, ma diventare impiegato a tutti gli effetti, si dimostrò più complesso.
Non era semplice: possedere delle conoscenze era il minimo. Poi, ottenute le dovute raccomandazioni, si poteva lavorare per loro, forse in una filiale...
Ma mi non bastava, lo sapevo fin troppo bene. Se volevo uccidere i figli del capo, dovevo infiltrarmi nella sede centrale, ovvero il grattacielo della Seven a Magnolia, il cuore pulsante della Famiglia.
Impiegai tre anni per entrare, e due per arrivare a Magnolia.
A quel punto, le cose si complicarono.
Non avevo contatti diretti con i membri della famiglia: i tre figli (una femmina e due maschi) avevano poco più di trent'anni e viaggiavano dappertutto, mentre il loro padre viveva nei piani alti del grattacielo, separato completamente dagli altri impiegati.
Non avevo possibilità.
Ma...
Trovai il modo di avvicinarmi al capo: era lui il mio obiettivo. Conquistare la sua fiducia e dopo sterminare tutti i suoi familiari, niente di più facile.
Fu lei a presentarmi al capo: l'unica persona a cui abbia mai tenuto e l'unica donna che io abbia mai amato. Fu grazie al suo aiuto che diventai il confidente del signor Dragneel.
Ero vicinissimo a vendicarmi, quando seppi della scatola...la vera ragione di vita dei Dragneel, l'unico motivo che li spingeva a devastare tutto e tutti.
E allora, capii.
La scatola era il vero mezzo per farli fuori, se l'avessi ottenuta, i Dragneel avrebbero pagato per il male che mi avevano fatto.
Abbandonai la donna che amavo, e iniziai a cercare quella cosa.
La mia nuova ossessione.
Ottenere la scatola e fare giustizia.
Fu solo quando scoprii che cosa conteneva, che mi resi conto che quello che stavo facendo andava ben al di là di una semplice vendetta: il suo contenuto poteva sconvolgere il mondo, e i Dragneel lo custodivano gelosamente, per i loro affari.
Da quel momento decisi che non solo mi sarei vendicato, ma sarei diventato io il vero proprietario di quel tesoro.
Sarei stato io a dettare legge.-Ha preso il brutto vizio di mettere i piedi sulla scrivania, signore?-
-Me la sto godendo, Anna. Ho bisogno di riposarmi-
-Perchè? Come sono state le vacanze di Natale?-
Sta lì il problema.
Esiste una sola parola per descriverle: di merda.
Si, proprio così.
Quando stamattina mi sono alzato (da quel cavolo di divano, intendiamoci), ho subito pensato: finalmente oggi torno a lavoro.
Credo che sia stata la prima volta in vita mia.
Preferisco di gran lunga sporcare la scrivania con le scarpe e starmene seduto su una poltrona magnificamente comoda, che stare a casa con quella.
-Da schifo, Anna. Vacanze da schifo- continuo.
-Sul serio?- esclama lei, per niente sorpresa.
-Già. Ma vedo che te lo immaginavi-
Lei posa alcuni fascicoli sul tavolino vicino alla porta.
-C'era da aspettarselo, signore. Sua moglie...no, volevo dire...Miss Heartfilia l'avrà fatta penare: pulire la casa, aggiustare qualcosa, inviti dagli amici, apertura dei regali. Ho dimenticato qualcosa?-
-Astinenza da urlo- aggiungo.
-Oh, quella? Credo che dovrà aspettare il prossimo inverno, o quello dopo- e sorride.
Abbasso lo schienale della poltrona.
Anna le ha azzeccate tutte, mi conosce troppo bene.
Che strazio!
Mi sembrava di fare i lavori forzati: aggiusta la maniglia, porta fuori la spazzatura, facciamo pulizia nel garage, aiuta Nashi a fare i compiti, costruisci un piccolo palazzo in miniatura con Neele per un progetto, insegui Emma nel giardino.
Dimentico qualcosa?
Ah si! Gli urli per i regali, e l'albero di Natale che crolla sul pavimento, perché i tuoi figli hanno la bellissima idea di rincorrere Happy.
Sembrava di essere al manicomio.
Non potevano poi mancare gli inviti a pranzo da diecimila persone: avrò partecipato a talmente tanti pranzi da poter scrivere un libro di cucina!
Prima, le amiche, poi i colleghi di lavoro. Dopo di nuovo le amiche (che la sera dell'ultimo dell'anno non hanno di meglio da fare che invitarti fuori per aspettare l'inizio dell'anno, con tanto di marmocchi), e infine l'ultimo cenone di gennaio a casa di Erza, che invita Magnolia e tutta Fiore per celebrare la fine delle vacanze.
Ho ancora l'arrosto sullo stomaco: saranno tre giorni che vado avanti a riso in bianco.
A parte questo continuo 'ti invito e poi ti invito io', non ho ancora capito perchè dovevo andarci anche io.
Non ne ho persa nemmeno una di queste cavolate. Neanche il finto raffreddore che mi sono fatto venire (dopo aver respirato l'acqua della doccia per mezz'ora) è servito a qualcosa.
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Fairy Bride - Book Three - Between Time (Nalu Fanfic)
Fanfic(Seguito di "Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow") Il tempo passa in fretta, e si sa, le persone cambiano, crescono. Succede a tutti, compresa Lucy. Aveva solo ventiquattro anni, quando ha incontrato l'uomo che l'ha cambiata, e ora ne ha trentu...