Capitolo 1

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Buio.
Soltanto una massa scura.
Non vedo nulla, ho gli occhi chiusi. Allora, sfrutto il mio udito.
Sento qualcuno parlare, dei bambini ridere e degli uomini dare degli ordini.
Annuso l'aria.
Profumo di cibo? No, è odore di fuoco, anzi di cenere.
C'è anche un puzzo terribile di grasso animale.
Con fatica, spalanco gli occhi. Di nuovo buio.
È diventato alquanto ridondante. Non c'è uno spiraglio di luce, nulla, e neppure una leggera brezza.
Che caldo, cazzo!
Sento un rumore.
Qualcuno si sta avvicinando a me, ma non riesco a muovere neanche un muscolo. È come se avessi solo occhi, orecchie e naso, e nient'altro.
Avverto una mano calda sulla fronte, poi gemo appena percepisco un bruciore intenso all'addome (se è l'addome, perchè con questo cazzo di buio, non capisco un'accidente!).
Lentamente, il bruciore sparisce per lasciare spazio ad un torpore incredibile.
Una tazza si avvicina alle mie labbra e ingoio una specie di liquido amaro.
Inizio a tossire.
-Ta...- dico.
Merda, neppure la lingua funziona.
La presenza dice qualcosa, ma non riesco a capire cosa.
-T-tabacco- farfuglio.
Ho davvero bisogno di fumare.
-Ta-tabacco- ripeto.
La presenza non risponde, mentre sento una coperta avvolgermi il corpo.
Riesco a riprendere possesso della mano sinistra. La muovo verso l'alto e afferro qualcosa di morbido.
Un seno.
Lo schiaffo arriva dopo pochi instanti.
Beh, almeno questo non è cambiato.
-C-chi sei?- sussurro.
Nessuna risposta.
Ma dove sono?
Sto perdendo lucidità, lo sento.
Parlare è diventato di nuovo difficile.
La presenza si allontana.
Per un attimo, un raggio di luce entra in quella che sembra una prigione, e vedo una lunga chioma di capelli neri, svolazzare nel vento.
Di nuovo buio.
Lunghi capelli neri...
No, è tutto sbagliato.
Chiudo gli occhi.
Non devono essere neri, ma biondi, color dell'oro. E poi, due profondi occhi color cioccolata.
Un corpo mozzafiato e un sorriso sbarazzino.
Si, così va meglio.
Ho questa immagine nella testa, ma c'è un problema.
Non ricordo il nome di questa persona, ammesso che esista.













-Congratulazioni, Miss Heartfilia!-
Troppo presto! Non ho ancora tagliato il filo.
Oddio! Le forbici non funzionano!
-Lucy, ce la puoi fare- mi sussurra un giovane dai capelli biondi.
-Lo so, Loke. Aspetta un secondo che risolvo la cosa-
Che imbarazzo!
Proprio il giorno dell'inaugurazione?!
Ce l'ho fatta! Ho tagliato il nastro!
-Congratulazioni!- ripete il presentatore, evidentemente imbarazzato.
Sorrido da stupida.
-Miss Heartfilia!- urla un giornalista -è riuscita ad inaugurare il suo museo dopo due anni di intenso lavoro. Ci dica cosa ne pensa-
-Sono felice di aver raggiunto questo risultato-
-È vero che non dirigerà il museo personalmente?- urla un altro.
-Si, esatto- e indico Loke -sarà lui a dirigerlo. Mi fido, e so che potrà riuscirci-
-E lei, signor Loke...-
Bene. Ora prenderanno lui d'assalto.
I giornalisti si accalcano intorno a Loke.
-Lucy!-
-Elfman!- esclamo -non so cosa avrei fatto senza il tuo aiuto! Non riuscirò mai a sdebitarmi!-
Lui si mette una mano sul bicipite sinistro.
-Cose da uomini, Lucy! Si devono fare e basta!-
Che fissa con questa cosa degli uomini.
-Invece che dire fesserie, vieni sul retro che c'è una statua troppo pesante!- urla una donna dai lunghi capelli castani.
È Ever, e beh...si sono sposati, proprio l'anno scorso. Sono molto felici insieme, anche se Ever continua a dire che presto divorzierà (la vedo dura).
-Arrivo!- e corre da lei.
-Lu-chan!-
Dalla folla di giornalisti che stanno di fronte a Villa Heartfilia, compare una ragazza dai corti capelli celesti.
-Levy! Sei arrivata-
-Scusa il ritardo! Accidenti, Jason si è dilungato troppo!-
Levy e Jason lavorano insieme ora. Hanno aperto una loro redazione: avevano iniziato a farsi concorrenza, ma alla fine hanno deciso di fondare una società in comune.
Adesso, hanno una compagnia ben fornita, con tanto di redazione, stazione radio e pure un canale televisivo.
-Allora- inizia -come è andata?-
-Alla grande!-
-A proposito, Lu-chan- dice con aria maliziosa -hai dato un'occhiata a quel sito?-
-Sito? Che sito?-
-Quello per persone come te-
Come me?
Ne parla come se fossi un caso clinico.
-Ma che stai dicendo?-
Lei sospira.
-Oh insomma! Smettila di fare la tonta!-
Sito?
Avvampo.
Ora, ricordo. Mi ha mandato l'indirizzo di un sito di incontri!
D-d'accordo, ci ho dato un'occhiata, ma era troppo...troppo spinto per me! Ho v-visto delle immagini.
Oddio! Mi vergogno solo a ricordarlo!
-N-non ne ho avuto il tempo-
-Sicuri?- domanda poco convinta -perchè secondo me ci hai guardato, ma ti fumavano talmente tanto le orecchie che hai chiuso tutto, vero?-
Si, è andata proprio così, ma a lei non lo posso dire!
-T-ti sbagli-
-Forza! Che ti costa? Capace non scopi da ventiquattro mesi!-
Arrossisco ancora di più.
-S-scopare?- sento dire alle mie spalle.
È Wendy!
Mi prendono fuoco anche le orecchie.
-C-cambiamo argomento. Sono contenta che tu sia qui-
-Anche io, Lucy-san! Sono arrivata subito all'inizio, ma dalla confusione non sono riuscita a congratularmi-
Wendy si è laureata, e ora studia e fa ricerca all'università di Magnolia. Chissà, magari vuole seguire la strada accademica.
-Aspetta- interviene Levy -non eri alla sfilata di Erza?-
-Era stamattina. È stata un successo, a parte quando una modella è inciampata, e Erza-san ha minacciato di tagliarle le gambe, dandole della gru starnazzante-
Ridiamo.
Ce la vedo a farlo.
Erza ha continuato la sua carriera di attrice, ma circa sei mesi fa ha iniziato a disegnare la sua linea esclusiva di vestiti. La sfilata a cui ha partecipato Wendy è stata la seconda, e a quanto pare ha riscosso successo.
Anche Juvia continua a lavorare come attrice, ma non disdegna neanche di posare per qualche servizio fotografico di Jellal, che neanche a dirlo, lavora per la moglie ora (potete immaginarvi la pressione).
-Ho sentito che una parte della Villa è ancora abitabile- sento dire a Levy.
-Ah si! Ho deciso di tenere una parte per me. Ci sono diverse gallerie espositive, quindi mantenere privati i vecchi alloggi della mia famiglia, mi è sembrata una buona idea-
-Ma oggi non era il primo giorno di scuola Nashi-san?- domanda Wendy.
Sospiro.
Il primo giorno nella nuova scuola.
Eh si. La settimana scorsa era la prima settimana di scuola, ma mia figlia ha già cambiato scuola per problemi disciplinari: ha morso il braccio ad un insegnante e ha mangiato un foglio di carta per 'protesta contro i compiti a casa' (così ha detto).
Il preside mi ha subito chiamato.
-Signora, o sua figlia cambia, o temo che dovrà lasciare l'istituto-
Ho optato per la seconda. Stamattina, l'ho portata nella sua nuova scuola.
Nessuno mi ha chiamato; non so se prenderlo come un brutto segno o come una cosa buona.
-Speriamo sia filato tutto liscio- esordisco.
-Andrà bene, Lu-chan. Nashi è un pò vivace-
Un pò troppo, penso.
Più che altro, vuole sempre fare quello che le pare.
-Miss Heartfilia!- mi sento chiamare.
Mi volto verso la parte finale della scalinata.
-Midnight? Ma che ci fai qui?-
-Non ha visto che ore sono? I suoi figli escono da scuola-
Oh cavolo!
-Scusatemi! Devo scappare! Potete rimanere, se volete. Credo che ci sarà un buffet- e scendo gli scalini.
-A domani, Lu-chan!-
-Ciao, Lucy-san!-
Raggiungo l'auto (niente limousine, le odio).
-Signora-
-Ciao, Rogue- e chiudo la portiera -andiamo prima da Nashi-
-Come vuole- e mette in mano.
Osservo il paesaggio fuori dal finestrino.
-Allora, ha chiamato Sting- inizia Midnight -stasera l'ha invitata a cena-
-Ma come lo sai?-
-Ehm...ecco...-
-Smettila di spiare il mio cellulare!-
-Ma ce lo aveva lei-
-Hai usato di nuovo quell'applicazione?- dico stizzita.
-Mi scusi-
Faccio un gesto di noncuranza.
-Comunque, l'ha invitata a...-
-Non ho voglia. Chiamalo e digli che non posso-
Stasera, vorrei stare con i miei figli, anche perchè prevedo che dovrò discutere con mia figlia.
-A casa, c'è Emily, signora-
-Avrà fatto le pulizie, no?-
-Si. Ma sa anche lei, che potrebbe affittare un'impresa di pulizia-
-Lo so, Midnight. Però, Emily se la prenderebbe a morte-
Per non parlare del fatto che mi ha minacciato che si sarebbe lasciata morire di fame.
L'idea mi è venuta per la sua età: ormai è vicina ai sessanta, non dovrebbe stancarsi troppo, eppure riesce a pulire tutto in maniera perfetta.
-Quindi vuole che lei pulisca ancora casa sua?- chiede Midnight.
-Non voglio che si uccida per una stupidaggine- concludo.
-D'accordo-
Da lontano, scorgo la scuola di Nashi.
Ho studiato qui, per i primi due anni. Poi, mio padre mi fece trasferire in una scuola privata e infine mi segregò in casa con insegnanti privati.
In altre parole, mi conoscono abbastanza bene, un motivo in più per essere preoccupata.
-Stanno uscendo?- domando.
-Si, signora...oh! Ecco, sua figlia!- mi risponde Rogue.
Vedo avvicinarsi due piccole code rosa e un faccino corrucciato. Nashi arriva a passo d'elefante e sbatte la porta dell'auto. Poi, si siede e incrocia le braccia.
-Andiamo a prendere gli altri-
-Si, signora-
Rimaniamo in silenzio, mentre si sente solo il rumore del cellulare di Midnight.
-Allora? Come è andata oggi?-
Lei bofonchia.
La vedo male: quando non parla, vuol dire che è pronta ad esplodere.
È incredibile, tra venti giorni compie sei anni, ma si comporta come se ne avesse undici. È vanitosa ed egoista, e si diverte a fare scherzi, ma sa anche essere allegra e comprensiva, a modo suo ovviamente.
Non vuole per esempio che le faccia le code, dice che le strappo i capelli. Come risultato, sembra sempre che abbia due ciuffi legati con lo spago invece che due code.
-Nashi- inizio -che cosa è successo?-
Meglio essere diretti, i giri di parole non funzionano con lei.
-Non voglio andarci!- esclama -sono tutti stupidi!-
-Non dirmi che hai subito insultato qualcuno?-
-No- e rimette il broncio.
Devo toglierle le cose di bocca con le pinze.
-La maestra è odiosa- continua lei.
Ha aperto i boccaporti.
-In che senso?-
-Mi ha chiesto di presentarmi e di parlare di casa mia-
-E?-
Si volta verso di me.
Quell'espressione...gli somiglia da morire.
-Ho parlato di tutti! Però quando ho menzionato papà, la maestra ha detto che non posso parlare di persone che non ci sono al presente, perchè farebbe brutta impressione su quei citrulli!-
Sospiro.
-Potevi limitarti a parlare di noi?-
-No! Voglio anche parlare del mio papà!- urla.
-Nashi...-
-Nessuno ne parla! Neppure tu, mamma!-
Mi blocco.
Lo so perfettamente, lo so. È perchè sono una codarda.
L'auto si ferma.
-Io scendo- annuncio -ci metterò qualche minuto-
All'esterno, vedo diverse persone che portano via i figli.
Mi accorgo però che una signora mi guarda male, ma che vuole?
-Miss Heartfilia!-
-Oh! Buon pomeriggio-
-Venite-
Neele ed Emma arrivano ridendo.
Il primo è molto cresciuto e ha appena compiuto quattro anni, mentre la seconda ha lunghi capelli biondi e il cipiglio autoritario di un generale.
-Signora- inizia la maestra -vorrei scambiare due parole con lei-
Oddio! Ci risiamo.
-D-dica-
-La signorina Emma ha tagliato i capelli di un'altra bambina con le forbici-
-Come scusi?-
-Si, ma fortunatamente erano a punta tonda. Il punto non è questo. Il problema è la spiegazione che ha dato sua figlia-
-C-che ha detto?-
-È stata molto dettagliata su questo punto. Credevo che fosse per qualche diciamo, vendetta. Invece, la signorina Emma mi ha detto che questo è la punizione delle serve-
Delle serve?
-In altre parole, sua figlia stava impersonando una sorta di dispotica regina, che taglia le teste ai suoi sudditi. Non potendo tagliare la testa a nessuno per mancanza di strumenti adatti, le ha tagliato i capelli- poi vedendo la mia espressione aggiunge -non si preoccupi: ho già parlato con la madre. Non avrà problemi, ma la prego: cerchi di contenere sua figlia. È molto vivace, ma tende ad essere troppo esuberante-
-D-d'accordo. E Neele?-
-Lui tutto bene. Solo che non capisco come abbia fatto ad ingoiare un pezzo di tovagliolo-
-Oh! Beh, quello succede spesso. Non si preoccupi. Forza, andiamo a casa-
-Buona serata, Miss Heartfilia-
Saliamo in auto.
Possibile avere dei figli che somigliano a tre furie?
-Che succede, sorellona?- chiede Neele.
-Zitto, altrimenti ti mordo il naso- risponde lei acida.
-Fallo, Nashi!- la incalza Emma.
-Finitela- esclamo.
Non ho tre figli, ma tre piccoli demonietti.
Nashi è il capo, o meglio è il capo quando non c'è Emma. Quest'ultima è davvero la peggiore: riesce a comandarli a bacchetta, e non transige quando sbagliano qualcosa.
Una volta, ha fatto mangiare la terra di un vaso a Neele solo perchè aveva spento la televisione. Potete immaginare le conseguenze: Neele ha passato i successivi due giorni sul cesso, e lei si è presa tre sonori schiaffi.
-Siamo arrivati, mamma!- urla Emma.
Si fiondano tutti fuori dall'auto.
-Signora, domani ha una riunione- mi dice Midnight, mentre scendo.
-Si, lo so-
-Junelle le vorrebbe parlare-
Se avesse seguito il mio consiglio, non sarebbe sull'orlo della bancarotta: gli avevo consigliato di non buttarsi nel settore della conceria. Ci sono dei veri propri colossi, fanno a pezzi chiunque entri sul mercato e provi ad attentare ai loro privilegi.
E infatti, è successo proprio così.
-Lascialo aspettare. Non mi interessa aiutarlo-
-Ma...-
-Ma niente, Midnight. Si ritrova come ha scelto di essere. Fallo aspettare una settimana, così capisce- e chiudo la porta.
Mi avvio verso casa.
-Sono arrivata!-
-Signora!- mi saluta Emily -vuole una fetta di torta?-
Perchè ha il grembiule?
-Ciao, Lucy- mi saluta un uomo dai capelli biondi, occhi blu scuro e un fisico aitante.
-Sting! Ma che ci fai qui?!-
-Sono passato a dare una mano-
Circa due anni fa, la banca di suo padre ha avuto diversi problemi. A quel punto, Sting è venuto da me (per qualche favore che gli dovevo, ha detto) e mi ha chiesto aiuto.
In poco tempo, la situazione è tornata alla normalità e da quel momento, non ha fatto altro che farmi piccoli favori.
È un bravo ragazzo, un pò troppo pieno di sé, ma non è male.
-Mi dispiace per la cena-
-Oh! Non fa nulla! Yukino lo sa già. Andremo solo io, lei e nostra figlia. Merda! Sono in ritardo! Scusa, vado!-
Si strappa il grembiule (anche lui lo aveva) e corre fuori di casa come un tornado.
Rimango a bocca aperta.
Sono stordita da tutta questa confusione.
-Allora, tu ti siedi qui, mentre tu mi fai da sedia- sento dire a Emma.
I suoi soliti giochi da capo.
-Sa una cosa, signora- mi dice Emily, appena la raggiungo in cucina.
-Cosa?-
-Somiglia tanto al padre-
La guardo.
Si, è proprio lui.
Preparo il tè.
Questa casa non è più stata la stessa da quella notte.
-Happy!- esclamo -scendi dal tavolo!-
Lui miagola infastidito.
Beh, come dargli torto? Il mese scorso, Emma ha provato a cuocerlo nel forno per uno strano gioco con Neele.
Dove le trovano certe idee, non lo so, visto che guardano solo cartoni animati per bambini.
-Signora, l'acqua sta uscendo dalla teiera-
-Ops! Scusi- e la poso sul fornello.
Due anni...
Una vita, un'eternità.
Due anni senza di lui.

-Mi scuso per il poco preavviso, Miss Heartfilia-
-Nessun problema-
Sono preoccupata: il notaio mi convoca dopo due mesi dalla sparizione di Natsu.
-Prima di tutto, mi congratulo- e mi sorride.
Mi accarezzo la pancia.
-G-grazie-
Neppure io ci credevo. La dottoressa Vanderwood aveva detto che non potevo più avere figli, ma è successo lo stesso.
Quando sono andata dal dottor Nanagear, quasi è volato fuori dalla finestra.
-Sul serio?! Ma allora lei è un vero portento, signorina Lucy!-
Mi hanno fatto diversi esami per capire come fosse possibile. Alla fine, non sono arrivati ad una vera e propria risposta, ma pare che il mio organismo abbia trovato il modo di curarsi.
-Adesso, meglio passare al motivo che mi ha portato a contattarla- sentenzia il notaio.
Annuisco.
Meglio scacciare certi pensieri.
-Spero che non ci siano problemi con i fogli del divorzio-
-Assolutamente no. Tutto in regola. L'ho convocata per un'altra questione, molto delicata-
Vedo che apre qualche cassetto.
-Ecco- e mette un foglio sulla scrivania.
-C-che sarebbe?-
-Il testamento del signor Natsu Dragneel-
-Come?- mormoro.
Posa una mano sul foglio.
-Qui, ci sono le ultime volontà di suo marito-
Fisso con occhi vuoti quel pezzo di carta.
Il suo testamento?
Ma allora...
-No, aspetti. Non mi vorrà dire che...-
Non riesco a finire la frase, non posso nemmeno immaginarlo.
-Il signor Dragneel ha lasciato delle disposizioni ben precise: se a due mesi dalla sua partenza non avesse fatto ricevere sue notizie, sarebbe stato dichiarato legalmente morto. E siccome ciò è avvenuto, di fronte alla legge suo marito è morto-
Mi accascio sullo schienale.
M-morto?
Non è possibile.
Non può essere!
Deglutisco a fatica, sento salire le lacrime.
-L-lei non c-crederà davvero che sia...s-sia andato v-via, vero?-
Lui sospira.
-Lo conosceva bene quanto me, signorina. Quindi saprà che suo marito non scherzava mai-
Oddio...
-M-ma...m-ma non c'è il c-corpo?-
Mi prende la mano e la stringe con aria comprensiva.
-Signorina- mormora -se il signor Dragneel ha messo una clausola del genere, significa che sapeva quello che sarebbe successo-
Inizio a piangere, ma stranamente non singhiozzo.
-L-lei sa d-dove è?-
Lui scuote la testa.
-No, non lo so. Se lo avessi saputo, non avrei potuto farne parola, non crede?-
Tipica cosa da Natsu.
-C-che cosa d-dice?- e mi soffio il naso.
-Essenzialmente, lei e i suoi figli siete i suoi legittimi eredi. La società e il suo patrimonio sono di vostra proprietà a partire da adesso-
-Anche la società?-
-Certo. Sopratutto quella-
-Ma io non sono una Dragneel-
-Non ha importanza: la Seven Telefonika è una delle aziende più potenti di Fiore. Il re non si può permettere di farla fallire-
-Il re?-
-Certo. Verrà subito informato appena avrà accettato il suo ruolo di proprietaria e amministratrice della società, signorina-
Abbasso lo sguardo.
Natsu se ne è andato, sono sola con due figli, quasi tre.
Che devo fare?
-V-va bene- dico infine -accetto. Ma ad una condizione-
-Prego-
-Dirigerò io la società. Nessuno dovrà interferire con le mie decisioni. Sarò come i precedenti proprietari-
-Ma...-
Mi alzo.
-Credeva che avrei lasciato che il re si impicciasse? Si sbaglia di grosso. E glielo dica pure-
Apro la porta e me ne vado.
Che faccio?
Sono io la proprietaria della Seven. Ho in mano un potere immenso, e sicuramente sono tutti pronti a saltarmi addosso senza pensarci due volte.
Prendo il cellulare.
-Pronto?-
-Gajeel, butta quella lettera di licenziamento nel camino-
-Come, Lucy? Ma di che cosa stai blaterando?-
-Hai capito. Ti assumo di nuovo, ho bisogno del tuo aiuto. Pertanto, esci dalla redazione di Levy e presentati alla Seven domani mattina alle otto, intesi?-
-Che fai? La sostituta di fiammella?-
-No, sono il tuo nuovo capo. Sii puntuale- e riattacco.
Da oggi, la Seven è mia. Ma a differenza dei suoi presenti proprietari, non mi farò fregare con stupide eredità.
Io non sono una Dragneel.
Sono Lucy Heartfilia. E schiaccerò chiunque possa fare del male alla mia famiglia.









Che inizio interessante!
Proseguite nel prossimo capitolo —->

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