Il circolo di Nene - Cap. IV

2.9K 4 0
                                    

Rachel si guardò allo specchio del corridoio inarcando un sopracciglio per dissenso. Magari era quello specchio che la rifletteva male. Comunque sia non si piaceva un gran che. Si analizzò lentamente. Le gambe potevano andare, i fianchi pure, il nuovo taglio ai peli pubici non era niente male (tutta la sofferenza per la ceretta era servita ora che vedeva il rettangolo di pelo ben curato al posto della foresta di prima). Certo un po' di tette in più le sarebbero piaciute... Le prese tra le mani e provò a schiacciarle una contro l'altra per aumentarne il volume: con un push-up faceva comunque una bella figura e poi la mastoplastica additiva la spaventava un po'. Che strano che una cosa del genere spaventasse una come lei. Avvicinò la faccia allo specchio e guardò nei suoi grandi occhi neri riflessi. "Ma si, in fondo sono una bella patatina" pensò, si diede una pacca sul sedere piccolo e sodo ed andò in bagno a farsi la doccia.

Ne uscì dopo venti minuti, ritemprata dall'acqua calda.

"E' ora di andare al lavoro" pensò sorridendo e camminando a piedi scalzi sul pavimento di marmo del suo appartamento in centro, coperta solo da un asciugamano.

In camera aprì l'armadio ed il cassetto dell'intimo mettendosi a guardarli entrambi alla ricerca di un'ispirazione.

Prese dall'armadio un vestito corto di pelle nera e lo ispezionò. Poteva andare. Abbassò lo sguardo sulle mutande stropicciate nel cassetto e ne estrasse un tanga quasi invisibile.

Si tolse l'asciugamano e infilò le mutandine. Poi prese il vestito e se lo infilò passandolo sulle gambe pallide.

Armeggiò un attimo con la zip sulla schiena e poi si girò per guardarsi allo specchio.

Il vestito le stava aderente mettendo in risalto i suoi glutei rotondi, schiacciandole i seni e lasciandole scoperte le spalle come un corsetto. Si girò di lato ed annuì di consenso vedendo gli anelli cromati che mostravano la sua pelle nuda ad intervalli regolari sotto le braccia per tutta la lunghezza del vestito. Pensò che sarebbe stata più vestita indossando l'asciugamano e sorrise.

Andò in bagno e si asciugò velocemente il caschetto corvino, poi si passò sulle palpebre un pesante ombretto nero e strisciò le ciglia col mascara.

Aprì il piccolo scrigno in cui teneva i rossetti e si mise a cercare finchè non trovò quello desiderato: rosso provocatore. Lo aprì e se lo passò delicatamente sulle labbra fino ad impregnarle di colore. Era fatta.

Uscì nuovamente dal bagno, aprì la scarpiera e prese un paio di stivali in pelle che le arrivassero fino al ginocchio e che avessero i tacchi alti. Si sedette sul letto e li indossò faticando a far passare le caviglie. Poi prese dal cassetto un biglietto da cinquanta dollari e se lo infilò nello stivale sinistro. Si alzò e si avviò verso la porta. Passando davanti allo specchio guardò il suo corpo trasformato. Era diventata un'altra: provocante, oscura, erotica. Si strizzò l'occhio, si mandò un bacio ed uscì dalla porta.

Si fermò un'istante. Cazzo, aveva dimenticato gli orecchini! Tornò dentro e prese i suoi strumenti di lavoro da una scatoletta vicino all'entrata. Indossò quei due piccoli gioielli d'argento a forma di ragno ed uscì nuovamente.

Mise le chiavi di casa nello stivale destro come faceva solitamente per non dover portare la borsetta e si incamminò giù per le scale e poi sulla strada.

Era così sicura di se quando girava conciata in quel modo! Le piaceva avere gli sguardi degli uomini appiccicati addosso. In fondo era sempre stata uno spirito ribelle.

Svoltò in un vicolo e avanzò a grandi passi tra brutta gente e barboni che le fischiavano e cercavano di richiamare la sua attenzione con apprezzamenti pesanti di ogni tipo ai quali lei non fece caso.

Il circolo di NeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora